lunedì 30 marzo 2020

Cronache dal coronavirus - good night and good luck

Stanotte è morto Mario.
Non è il primo paziente e non sarà l'ultimo che muore in rianimazione, ma era quello a cui mi ero più affezionata.
Aveva cominciato a migliorare durante una lunghissima domenica in cui ero di guardia. L'avevo messo ben seduto sul letto e mentre facevo il giro degli altri pazienti ogni tanto lo chiamavo: Mario, tutto bene? e lui tirava su il pollice da lontano.
L'abbiamo trasferito nell'area subintensiva e dovevamo dimetterlo, così sono andata a salutarlo: "Mario, appena stai bene torni qui e mi vieni a cercare, così vedi la mia faccia senza occhiali e mascherina. Anzi, sai che ti dico? quando vieni mi offri un caffè, tanto non lo diciamo a tua moglie e a mio marito!" e ho strizzato l'occhio; ha sorriso e mi ha fatto cenno di sì con la testa.
Mi sembrava un po' pallido, quindi ho controllato i suoi esami, anche se non era tra i pazienti che seguivo io quella sera, ma era tutto a posto.
Venti minuti dopo mi hanno chiamato per un arresto cardiaco, ed era lui.
Quello che ha avuto probabilmente, è stata un'embolia polmonare, un evenienza rara, ma possibile. E non serve a niente il fatto che lui facesse da sempre la profilassi per la tromboembolia, perchè Nostro Signore quando decide chi chiamare usa i suoi protocolli, che sono più aggiornati dei nostri, ma Lui non li condivide, e non è servito a niente neppure che ci fossero 4 rianimatori a fare tutto lo show della rianimazione cardiopolmonare : scarica!, adrenalina, atropina, massaggio cardiaco e tutto il corrimi dietro, perchè il suo cuore non ci ha dato la soddisfazione di riprendere a battere neanche una volta, neanche per un secondo,  neanche quando ci spolmonavamo perchè fare una rianimazione cardiopolmonare con tuti i DPI addosso è come fare una gara di rumba con una muta da sub.

Dopo, eravamo l'infermiera ed io sedute in una stanza squallida a guardare il muro in silenzio fianco a fianco, come in un'inquadratura di un film dei fratelli Coen, ed io ero così triste e arrabbiata che ho ingollato tre fette di pizza fredda e due di ciambellone, alle due di notte,  senza avere nessuna fame e senza rendermene conto, solo per avere la sensazione della pancia piena di qualcosa.
Mario sei un maledetto idiota. E mi devi un caffè.