venerdì 23 dicembre 2022

Signori, si nasce

 Uno dei miei specializzandi preferiti è Mario. é sempre educato, cortese e disponibile, ed è dotato di un senso dell'umorismo naturale che tira fuori provvidenzialmente nei momenti di crisi.

Ieri stava chiudendo una ferita con una specializzanda del primo anno. I nuovi specializzandi sono entrati ora e questa era la prima volta che faceva una sutura intradermica.

Armato di santa pazienza, mentre anche Candy Crush sul mio telefonino aveva tirato fuori la scritta: Madonna, che palle!, Mario era lì che controllava punto per punto l'operato della pischella, che  dal canto suo,ce la stava mettendo tutta ma insomma: la prima volta è sempre la prima volta. 

Se qualcuno non lo sapesse l'ambiente dell'ortopedia è tra i più maschilisti che esistano in un ospedale. Già di per sè la chirurgia è un ambiente fortemente maschilista, la chirurgia ortopedica lo è all'ennesima potenza e ci sono ancora parecchi infermieri che pensano che una donna ortopedica non può essere brava perchè non è abbastanza forte fisicamente, come se l'atto chirurgico si riducesse a una specie di macelleria acefala.

Io sono stata fortunata perchè l'anestesia è una delle specialità meno colpite da questo problema, ma davvero non so come avrei fatto se mi fossi innamorata di una specialità chirurgica. Trovo che le mie colleghe siano davvero messe a dura prova.

Questa cosa doveva essere molto chiara a Maria che, dopo un ora di fatica e massima tensione chiude la sutura intradermica facendoci un bel cappio alla fine. Mario le dice:" brava! però il cappio fallo più piccolo sennò ti si scioglie. " Lei  esegue e senza pensare risponde: "Ah! io pensavo che più grosso è meglio è!"

A quel punto si rende conto di cosa ha detto e fa una faccia imbarazzata di chi si aspetta la solita risposta. Ma Mario è Mario e la classe non è acqua: mette il cerotto alla ferita e fa: " Lo so, ti aspetti che faccia la battutaccia da ortopedico. Ma non la farò: dai, noi siamo meglio di così!" Lei si è rilassata e ha sorriso ed io ho pensato :Signori, si nasce.

sabato 17 dicembre 2022

Mai contente

 Io ho sempre avuto problemi a capire l'omofobia.

Riservata come sono, mi pare che l' orientamento sessuale di una persona sia una cosa talmente personale che non riesco a capire come si possa pensare di fissare delle regole valide per tutti.

Gli omofobi mi sembrano come uno a cui non piacciono le zucchine e invece di comprare i peperoni decide di iniziare una crociata mondiale per proibire la coltivazione delle zucchine nel mondo.

Non molto intelligente, ecco.

Questo fa sì che io , che già di mio non brillo per eccessiva prontezza d'osservazione, sia particolarmente rincoglionita per tutto quello che  ha a che fare con l'orientamento sessuale. Se uno è gay o me lo dice o se aspetta che lo capisco da sola non avrà grosse soddisfazioni

Chissà perchè però avevo capito, Dio solo sa da chi o da cosa, che Mario fosse gay. Ed ero proprio convinta che , vedi? stavolta si che ho avuto l'occhio lungo, eh! Il che ci stava pure con lo stereotipo per cui i gay sono belli e curati. Infatti Mario è bellissimo, con grandi occhi azzurri e capelli scuri, sempre ben pettinato e rasato ed è uno dei "great favourite" delle nostre specializzande.

La settimana scorsa, mentre eravamo a mangiare in cucina, ho gardato nel suo piatto e ho detto: "wow! sembra buonissimo! ma è il tuo compagno che ti cucina?"

"La mia compagna , Maria." ha risposto lui un po' stupito

"Si, si, certo! " ho risposto io, conscia di aver fatto come al solito una figura di merda

Due giorni dopo sono andata a cambiarmi alle otto e c'era Mario, nello spogliatoio degli specializzandi accanto al nostro, con la porta aperta,  senza maglietta e con braghe in vista, da cui si poteva apprezzare la tartaruga degli addominali, le spalle larghe e tutto il fisico sfoggiabile da un trentenne ortopedico e palestrato.

L'ho guardato e ho detto: "Mario! che ci fai mezzo nudo in corridoio?"

lui ha risposto qualcosa sulla porta che non si chiudeva ed io sono entrata nello spogliotoio delle donne. 

Ho alzato gli occhi al cielo e, buttando 46 anni di politically correct, ho pensato tra me e me " Ma non era mejo se eri frocio?

sabato 10 dicembre 2022

Meno male che le ossa sono tutte bianche

 :-"Propofol, mi hanno dato il risultato della moc"

:-"Ah, bene, mamma, e che c'è scritto?"

:-" nono, tutto bene...solo...una cosa strana...hanno messo la mia data di nascita giusta, l'indirizzo giusto, ma hanno scritto razza: caucasica. Ma avranno confuso il mio esame con quello di qualcun'altro?"

venerdì 2 dicembre 2022

Post triste e sconclusionato

 Questa estate è morta una persona a cui volevo molto bene.

L'ho sempre chiamato "zio", anche se non eravamo imparentati in nessun modo. Lui e sua moglie per me erano zio e zia, da quando sono nata.

è difficile descrivere una persona che non c'è più. 

Una vita intera compiuta  e archiviata come in una scatola.

Ho aspettato tanto per trovare le parole giuste per parlare di lui che non sono riuscita a scrivere niente altro. Pensavo: questa cosa la scriverò dopo il post su zio Paolo.

La verità è che tutti ci prepariamo in qualche modo alla perdita delle persone più strette, tutti sappiamo che mamma e papà dovranno morire, ma nessuno è preparato alla scomparsa delle persone che formano tutto il contorno della tua vita senza che tu te ne renda conto.

Ho fatto affidamento sulla silenziosa presenza di zio per tutta la vita, senza neanche rendermene conto.

Comincio a capire cosa provano quegli anziani che ti dicono: "dottorè, che campo a fare? non c'è più nessuno!" e tu gli rispondi: "ma come signora! ci sono i figli! e i nipoti! ma loro scuotono la testa..."

quello che intendono con "nessuno" è nessuna delle persone che formavano la loro vita, che costituivano il loro mondo prima e che ora sono sparite.

Lo so che non mi spiego bene, forse non sono ancora abbastanza vecchia.

Comunque zio era una persona speciale. è facile dirlo di un morto , lo so, ma lui lo era davvero. Aveva viaggiato per mezzo mondo e aveva un infinità di storie da raccontare, ma al contrario di quasi tutti quelli che conosco aveva mantenuto la capacità di ascoltare in silenzio e con attenzione. 

Credo non ci sia stato problema o decisione dell'età adulta che io abbia preso senza consultarlo, eppure non mi ha mai fatto una predica. Di solito la sua opinione teneva sempre conto dei tuoi sentimenti e benchè fosse capace di furibonde incazzature, non cercava mai di prevaricare gli altri.

Sembrava istintivamente dotato di quello che viene comunemente definito buonsenso. La capacità di mettere le cose nella giusta prospettiva e di dare ad ognuna il giusto peso. Ancora adesso , senza rendermene conto , a volte penso: ne devo parlare con zio Paolo. Anche se lui non c'è più.

Quando abbiamo traslocato avevamo bisogno di un prestito. Zio ci ha dato i soldi e da quel momento non ha mai più accennato alla cosa. 

Il giorno del funerale, Giò guardava dritto davanti a sè ed a un certo punto l'ho sentito mormorare: Non abbiamo neanche fatto in tempo a finire di ridargli i soldi.

Ecco, io penso che questo sia la cosa che mette in luce, nella maniera più semplice e immediata il suo carattere: non per i soldi, che non sono niente, ma per il suo modo di esserci sempre per tutti noi senza mai far pesare il suo appoggio.

E niente. Alla fine questo post non è venuto come volevo e non ci verrà mai.

Vorrei solo che lui non fosse morto, ecco.