sabato 25 marzo 2023

Errori da non commettere mai

 Esitono delle robe chiamate PICC (peripherally inserted central catheter) che sono praticamente dei tubicini messi nelle vene dei pazienti che devono fare terapie endovenose lunghe e aggressive (tipo la chemioterapia) per evitare di pungerli ogni volta per iniettargli il farmaco o fare un prelievo. Per imparare a mettere i picc ci sono costosi corsi e lo fanno persone appositamente addestrate, oppure noi anestesisti che con le vene ce la caviamo sempre. Fatto sta che quando c'è qualche problema con questi aggeggi solitamente si chiama l'anestesista perchè nessuno vuole rovinare una cosa delicata su un paziente che la maggior parte delle volte è delicato anch'esso.

Ieri arriva la solita telefonata: il picc del paziente del letto due non funziona. Noi, che stiamo facendo già 23 cose insieme rispondiamo: ok, finiamo qua in sala e arriviamo.

Dopo un oretta richiama l'infermiera: "ciao, tutto ok col picc, è venuto un nostro collega che se ne intende lo ha lavato e funziona" mi dice

- "Ah, si? " mormoro io, leccandomi i baffi, "e chi è?"

"Mario, quello siciliano...giovane..."

"Ah, si.....MARIO....bene bene.....ringrazialo da parte nostra..."

attacco il telefono e mi giro verso Giulio l'infermiere, fregandomi le mani.

"Il picc è a posto " gli dico gongolando " lo ha sistemato Mario ,l'infermiere che se ne intende"

vedo subito il ghigno satanico sul suo viso

"ah si? Mario, eh? ...è fottuto."

"eh, già....ormai lui è Marioquellinfermieretantobravocheseneintendedipicc...ormai per qualsiasi richiesta possiamo rispondere: ma fatelo vedere a Mario che lui è bravo e se ne intende! basta fare su e giù finalmente...."

"Povero stolto....si è fottuto con le sue mani" conclude Giulio

"Errori di gioventù" chioso io spietatamente

lunedì 13 marzo 2023

Ma io sto qua a vendere olive, cazzo???

 - Allora, per questo tipo di intervento la cosa migliore è fare un anestesia spinale. Le faremo una punturina dietro la schiena e lei non sentirà iù niente dall'ombelico in giù. Se vuole resta sveglio, se invece si sente un po' agitato facciamo un po' di sedazione così dorme durante l'intervento e quando si sveglia è già lucido e può parlare mangiare e bere subito...

- Dottoressa, ma è sicura?

- Beh, non lo so...negli ultimi 20 anni abbiamo fatto così ,però se vuole oggi mi invento qualcosa di nuovo.....

venerdì 10 marzo 2023

8 marzo

 Si leggono sempre un sacco di cose sulla maternità. E davvero credo che avere un figlio sia un'esperienza unica e personale per ognuno di noi. è difficile spiegarlo a chi non lo ha provato. Per me diventare madre è stato come "entrare in scena". Fino al giorno prima sei un "giovane" (che in Italia è considerata davvero una brutta parola) , gli "adulti" ti sorridono e ti ascoltano con condiscendenza, ma in realtà tutti pensano che tu sia poco più che un adolescente cretino anche se guadagni 4000 euro al mese e salvi vite umane, Il giorno dopo sei una MADRE, titolo che in Italia è inferiore per autorevolezza solo alla Madonna. Dall'alto del tuo ruolo di MADRE ci si aspetta che tu diriga autorevolmente e con saggezza l'intera famiglia e che tu prenda tutte le decisioni connesse con la creatura neonata. E non importa se fino a ieri eri la scema che giocava a fare il dottore. Ora tu SAI grazie all'infallibile ISTINTO MATERNO. La cosa è così radicata che mio suocero, per esempio , tutt'oggi mi fa incazzare ogni volta perchè mi chiede le cose tipo:

"Propofol, possiamo portare Sofia a Gardaland quest'estate?"

"Certo, mi aveva detto Gio che ne avevate già parlato con lui, no?"

"si, ma che c'entra, tu sei la MADRE sei tu che devi dire di si"

Come se lui, che detiene il 50% del DNA della creatura sopracitata (a volte penso di più) non avesse voce in capitolo.

Ieri, invece, le bambine stavno organizzando un uscita prenatalizia, che comprendeva uno spostamento da scuola a casa nostra.

alle 14.00 mi chiama la mamma di Maria. 

CIao, sono la mamma di Maria, so che le bimbe vengono da te a fare merenda..."

" si , infatti. Io non ci sarò perchè lavoro, ma c'è mio marito che le aspetta a casa..."

"Ah, ecco. No, volevo dirti...a me sembra che il tragitto fino a casa tua sia un po' troppo lungo per le bimbe...sai hanno anche le cartelle..."

"ah, dici?"
"eh...senti, mio marito è a casa. Se le va a prendere lui e te le porta?"

"va bene, penso che anche Giò possa andare ,così con due macchine fanno un viaggio solo....senti: ti dò il numero di mio marito ,così lo fai chiamare dal tuo e si mettono d'accordo.."


"No, è meglio se ci mettiamo d'accordo noi. Tu parli con tuo marito e mi fai sapere..."

" ma senti...io sono al lavoro, rischio di dirti cose che poi non vanno bene, ti do' il numero parli con lui..."

"no, no, anche io sono al lavoro domani. Mettiamoci d'accordo tu ed io e poi gli diciamo come fare..."

...e niente: non c'è stato verso: lei proprio non concepiva l'ipotesi di delegare a suo marito o al mio una decisione che riguardasse la figlia. Era proprio al di fuori del suo mondo.

Quando si parla della liberazione delle donne, vorrei che prima di tutto passasse attraverso di loro. Che loro per prime si concedessero di lasciar cadere il peso che le mettono sulle spalle e cominciassero a credere che il mondo andrà avanti anche senza di noi. 

Che sembra brutto da dire, ma ti fa fare un bel respiro di sollievo.

lunedì 6 marzo 2023

Priorità

 Paziente catorcione sul letto, in attesa di un qualche tipo di anestesia che lo mantenga in vita. Ovviamente barriera linguistica completa, per cui non parla neanche una parola di italiano.

Mentre mi muovo velocemente per addormentarla sento la voce della specializzanda da dietro:

"Propofol, mi sa che la devi intubare tu..."

"perch..." non finisco la frase perchè girandomi vedo Maria con un rivolo di sangue che le scorre sulla faccia e la mano sull'occhio

"Oddio, Maria che è successo?"

Lei mi guarda con l'aria ancora frastornata senza rispondere.

Le andiamo tutti intorno e insomma per farla breve si è fatta un bel taglio sul sopracciglio mentre faceva una manovra , beccandosi oltretutto un cilindro di ferro in faccia.

Ma mentre colava sangue il suo problema era che non poteva intubare la paziente.

Come puoi non amarli follemente quando sono così?