giovedì 31 maggio 2012

L'uomo delle giostre

Ieri l'uomo delle giostre ha sferrato il suo attacco.
Ebbene sì, dopo avermi offerto un numero di giri di valore pari o superiore allo spread, ha finalmente attaccato bottone. Complice la sua nuova pettinatura , mi ha spiegato la problematica dei capelli ricci, si è informato se l'infante che avevo in braccio e che urlava: MAMMA ANNAMO A CASA MIA!!! era proprio mia figlia, e si è finalmente presentato.
Si vedeva chiaramente che aveva un suo piano d'attacco: tutta una tecnica collaudatissima utilizzata probabilmente su migliaia di mamme, che avrebbe preparato la strada ad una tresca clandestina all'ombra dell'elicottero che sale e della mongolfiera di Topolino.
Ma ahimè, il fato  lo ha stroncato sul nascere: e precisamente alla seconda domanda "che cosa fai nella vita?" che doveva essere solo un preludio en passant. Il meschino appena ha sentito la parola "medico" è fatalmente scivolato nel baratro che coglie tutti gli uomini nel loro approccio alle dottoresse: si è lanciato nella commossa e particolareggiata rievocazione della sua tremenda sinusite curata da un luminare - il dottor Rossi non è che per caso lo conosci ? - con i più moderni ritrovati della scienza e della farmacolgia.
L'argomento è stato eviscerato con tale e tanta partecipazione emotiva da impedirgli completamente di cogliere la mia totale mancanza di passione per l'argomento. E non che io avessi preso in considerazione neanche per un minuto di farmi le tresche con l'omino delle giostre, ma insomma: come prendere il fatto che un uomo sembri più interessato alla mia laurea che alle mie tette?!
La risposta potrebbe non essere consolante per il mio ego.
Amici uomini: ve l'ho già detto. Parlateci del tempo.

giovedì 10 maggio 2012

è viva e lotta con noi

Ed eccomi qua, è fatta!
Mi sembra passato chissà quanto, ma sono a casa da lunedì e sono stata operata solo una settimana fa.
Mi guardo indietro e penso a quanto sono vere le cose che ho sempre detto ai miei pazienti: "guardi Signora, vedrà che è più la paura prima che l'intervento. Quando si sveglierà dira: già fatto?!"
è consolante o no?

Ed ecco il fedele resoconto della mia settimana da infiltrata dall'altra parte:

Domenica, lunedì, martedì: entrata e preospedalizzazione.
Branchi di amici e zii che vengono a trovarmi, colleghi che chiaccherano, e gli specializzandi della notte che chiedono delucidazioni sull'emogasanalisi - perchè, PERCHé solo noi anestesisti comprendiamo un emogasanalisi? non è una cosa così oscura!!! -
Più la rubrica quotidiana: "Esami ematochimici all'anestesista", in cui gli infermieri del reparto venivano a turno ogni mattina a fare il prelievo,  mostrando la loro bravura e la loro personale tecnica.
 Ne ho lodata una con una mano davvero leggerissima e  mi hanno detto che se n'è vantata tutto il turno... so' soddisfazioni...

Mercoledì: intervento.
Spremuta de core mattutina con gli strazianti addii e ,giunta in sala operatoria, il collega dice:" è inutile che ti tengo qua così sveglia che ti agiti solo". Due gocce di farmaco e il mio ricordo successivo è il ritorno in camera da letto e il viso di Giò.
Che lavoro nobile che faccio! 

Giovedì, venerdì, sabato, domenica: postop.
Posso dire una cosa? facendo il medico, e ascoltando quelle che sono le voci comuni si ha sempre l'impressione che i pazienti li maltrattiamo e li abbandoniamo.
Non è vero.
Io sono stata lavata tutte le mattine ed il letto cambiato, ho potuto avere informazioni, e quando ho avuto dolore o nausea mi sono stati fatti i farmaci necessari senza attesa.
è vero che sono una collega, ma le stesse attenzioni venivano dispensate, nello stesso modo alla mia compagna di stanza e alla ragazza operata prima di me.
Questa è la mia seconda esperienza da paziente e posso dirlo: la sanità italiana, almeno per quello che ne ho potuto provare io, funziona discretamente. Abbiamo senz'altro dei margini di miglioramento, ma dovremmo essere  fieri di essere riusciti a costruire una cosa del genere che sia diritto di ogni cittadino. 

Lunedì: uscita.
Finalmente a casa vengono lasciata tra le amorose braccia del mio parentame che al grido: ti devi rimettere! ha lanciato un offensiva culinaria con un regime che neanche le oche da ingrasso.

il prossimo post per la programmazione di intervento per obesità patologica...