sabato 13 gennaio 2024

Ma come fai a dirglielo

 L'altra sera sono arrivata in terapia intensiva per dare il cambio al collega e, invece della solita scena di tranquillità precena ho trovato un campo di battaglia con tanto di modelli INPS del decesso da preparare.

Il collega che smontava, un anziano preparato a tutto, mi è venuto incontro con l'aria di chi ha venduto cara la pelle: "Mario, tutto bene?"

"Bene un cazzo...sono montato stamattina alle 8 e non sono riuscito neanche ad andare al cesso...il paziente del letto uno è morto stamattina, abbiamo ricoverato il letto tre alle 15, alle 16 il letto due ha deciso che doveva morire pure lui e si è arrestato così, all'improvviso, senza nessun segno, siamo stati a lavorarci fino adesso, l'ho ripreso non so come e l'ho stabilizzato..."

"minchia...."ho esordito io

in quel momento entra Debora la specializzanda, con l'aria fresca e riposata di una trentenne, che guarda il collega tutta felice: "Allora Mario, io vado: grazie! grazie mille! è stata una giornata fantastica! ho visto tantissime cose che non avevo mai visto!" ha detto,  trasudando entusiasmo.

Io ho taciuto, Mario l'ha guardata e si vedeva palesemente che stava per dire altro, poi però ci ha ripensato e ha detto solo "Prego , figurati" 

Ed io l'ho ammirato tanto per questo.

lunedì 8 gennaio 2024

Bisogna ammettere la sconfitta

 Mentre per fare un'anestesia vera e propria serve un anestesista, per fare un'anestesia locale basta un po' chiunque: chirurghi, dermatologi, ortopedici. La differenza sta, secondo me, in quella che si potrebbe chiamare "Prestazione minima richiesta." E sì, perché fare un anestesia locale non è così semplice come immaginano alcuni: non basta buttare dell'anestetico a casaccio vicino a dove si taglia, o meglio non sempre basta; e come sempre ci sono alcuni che studiano quello che fanno e altri che fanno cose a caso pensando che qualcuno cimetta una toppa. Tipico è l'esempio dell'ernia inguinale, procedura che viene fatta in locale "assistita" dall'anestesista: se il chirurgo sa quello che fa l'assietnza si limita a  due chiacchere col paziente, se il chirurgo pensa che basta una punturina qua e là mentre taglia a me tocca fare delle dosi di anestetitco e antidolorifico che basterebbero per un trapianto di fegato.

Mediamente i nostri ortopedici sono bravini con l'anestesia locale, soprattutto uno, che è uno specialista della chirurgia del piede e di solito fa tutto da solo senza neanche coinvolgerci; io però, che mi stufo a stare con le mani in mano e sono un impaziente, quando sto con lui gli chiedo se posso fare io l'anestesia locale, così ne approfitto per muovere un po' le mani o addestrare lo specializzando.

"Anestesia perfetta" mi ha detto l'altro giorno uscendo dalla sala "la paziente non ha sentito nulla"

"maddai?! ho risposto io con un po' di spocchia "proprio come se fossi un'anestesista, eh?"

"no" ha risposto prontamente lui " proprio come se tu fossi un ortopedico"

Game. Set. Match.