sabato 13 gennaio 2024

Ma come fai a dirglielo

 L'altra sera sono arrivata in terapia intensiva per dare il cambio al collega e, invece della solita scena di tranquillità precena ho trovato un campo di battaglia con tanto di modelli INPS del decesso da preparare.

Il collega che smontava, un anziano preparato a tutto, mi è venuto incontro con l'aria di chi ha venduto cara la pelle: "Mario, tutto bene?"

"Bene un cazzo...sono montato stamattina alle 8 e non sono riuscito neanche ad andare al cesso...il paziente del letto uno è morto stamattina, abbiamo ricoverato il letto tre alle 15, alle 16 il letto due ha deciso che doveva morire pure lui e si è arrestato così, all'improvviso, senza nessun segno, siamo stati a lavorarci fino adesso, l'ho ripreso non so come e l'ho stabilizzato..."

"minchia...."ho esordito io

in quel momento entra Debora la specializzanda, con l'aria fresca e riposata di una trentenne, che guarda il collega tutta felice: "Allora Mario, io vado: grazie! grazie mille! è stata una giornata fantastica! ho visto tantissime cose che non avevo mai visto!" ha detto,  trasudando entusiasmo.

Io ho taciuto, Mario l'ha guardata e si vedeva palesemente che stava per dire altro, poi però ci ha ripensato e ha detto solo "Prego , figurati" 

Ed io l'ho ammirato tanto per questo.

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