venerdì 18 febbraio 2022

La preanestesia ha un effetto disinibente

 - Senti...Posso chiederti una cosa?

- Certo, dimmi pure!

- Hai davvero una cuffietta azzurra con degli unicorni rosa o è colpa della roba che mi hai iniettato?

- No, tranquillo, ce l'ho davvero.

- Ah ok. I miei amici non mi crederanno mai.

martedì 15 febbraio 2022

Le cose belle del ritorno in ortopedia

 1. Scoprire che le tue colleghe hanno impedito alla nuova caposala di buttare la tua biscotazza del Mulino Bianco  rimasta fuori dall'armadietto quando sei partita per il covid. 

Al grido di: " NOOOOOOO, non sai cosa ci siamo dovuti mangiare per farle raccogliere i punti!!!!!!!"

che poi i Pandiyo non erano così male, dai....

2. La primaria che mi scrive in un messaggino: sono contenta che torni a casa.

3. Entrare in sala e vedere il chirurgo anziano (che non sapeva del mio ritorno) che alza gli occhi dal tavolo operatorio e riconoscendomi, fa una faccia stupita e contenta

4. Scoprire che ancora riesco a vedere il muscolo quadrato del gluteo sopra cui si riconosce il segno del"pettirosso" accanto a cui si prende ecograficamente il nervo sciatico (se sei fortunato)

5. Avere il tuo armadietto con scorte di viveri bastanti per una guerra teronucleare e cambi d'abito che coprono le 4 stagioni 



martedì 1 febbraio 2022

Strategie di sopravvivenza

 E' tanto che non scrivo. Il fatto è che all'inizio di gennaio sono dovuta tornare alla rianimazione covid per il picco di infezioni e non ne avevo nessuna voglia. L'idea di tornare indietro, riabituarmi a lavorare con il tutone e l'FP3, ricominciare a vedere quei pazienti tutti uguali, lasciare l'ortopedia e tutti i piccoli progetti in fieri che ognuno di noi ha nel posto in cui lavora, mi sembrava un boccone particolarmente amaro da digerire, considerando che ero tornata a settembre, ma , ovviamente, non è che avessi scelta, come non l'abbiamo avuta negli ultimi due anni, quindi sono andata.

La cosa che salva la rianimazione covid è che ci lavora un gruppo di persone meravogliose a partire dal primario, che quando ha saputo la notizia mi ha scritto un sms: "nei miei migliori sogni non avrei mai creduto che saresti tornata". Quando sono arrivata mi sembrava di tornare a scuola dopo le vacanze, come se incontrassi dei vecchi amici, e , passato il solito primo shock anche l'FP3 è tornata sopportabile, e il tutone lo metto ballando la macarena. 

I pazienti in rianimazione sono praticamente tutti no vax, e questo non semplifica le cose: si va dagli scettici ai francamente oppositivi ed è diffcile a volte resistere alla tentazione di dirgli "ma fai un po come cazzo ti pare!!!" e andarsene. 

Una cosa però ho capito di queste persone: al di là di quale scusa utilizzino per giustificarsi, la maggior parte di loro è semplicemente ansiosa. La verità e che non riescono a gestire la paura del vaccino. Anche da malati sono estremamente ansiosi; me ne ricordo uno che voleva che io restassi lì vicino al suo letto e lo rassicurassi perchè aveva paura della malattia.

Alla fine ho trovato un modo per interagire con loro: dimentico quel che so della loro anamnesi vaccinale. Mi comporto come se il vaccino non esistesse e la questione neanche si ponesse, così riesco guadagnare quella sintonia che serve a permettere a me di curarli e a loro di farsi curare.

Alla fine questo mese è passato, e da domani torno in ortopedia. 

Non so neanche più se sono contenta, forse devo abituarmi all'idea che ormai il lavoro che conoscevo non esisterà più e per il resto della mia carriera dovrò fare i conti con il covid.