venerdì 10 dicembre 2021

Diritto di scelta

 Ci ho messo un po' a scrivere questo post perchè ancora non mi è passata l'incazzatura. I due giorni dopo il fatto ero così imbelvita che mio marito non osava neanche chiedermi perchè, si limitava a scendere al supermercato e rifornirmi di carboidrati.

I fatti sono questi:  Un pomeriggio scendo in reparto a fare la visita preoperatoria ad un arzillo vecchietto sopra i 90. Parlo con la figlia che mi racconta vita, morte e miracoli e mi spiega che papà era lucidissimo, praticamente correva la maratona campestre e risolveva gli integrali a mente. Dopo aver raccolto le informazioni mi avvicino al paziente con il consenso informato per l'intervento. " Buonasera Signor Mario" gli dico " sono l'anestesista, la dottoressa Propofol, ho bisogno che lei mi firmi il consenso per fare l'intervento domani"

"Senta dottoressa," mi risponde lui, "io non mi voglio operare. Tanto a letto sto e a letto resto, non mi opero".

Tento di spiegargli che dopo l'intervento starà meglio, che i benefici bla bla bla, ma lui continua a dire, in modo perfettamente lucido, che non si vuole operare e non firma nessun consenso.

Torno dalla figlia e le dico: "Mi dispace signora, ma suo papà non si vuole operare, perciò non firma il consenso." 

"Ma come dottoressa!? "mi dice lei stupita  " e allora che facciamo?"

"Riproviamo domani,"dico " ma per ora non si può fare nulla"

"Ma dottoressa, l'altra volta hanno fatto firmare me al posto suo..."

Ecco, io questa cazzata la sento da 20 anni. Escludo che ci possa essere qualche collega così matto da far firmare un consenso informato ad uno che non sia il paziente, ma nonostante questo i parenti lo dicono sempre. 

Anche questa volta riprendo con pazienza la solita spiegazione. "Guardi , signora, questo è impossibile: solo il paziente può dare il consenso ad essere operato. Al massimo sugli interventi urgenti il medico si prende la responsabilità e le possono aver fatto firmare un foglio "per conoscenza" in stato di necessità"

"Va bene , dottoressa," dice lei con aria poco convinta" ma papà adesso non vuole firmare perchè ,lo vede, è fuori di testa! "

"Scusi, signora, mi ha appena detto che suo padre è perfettamente lucido..."

"Eh, ma un mese fa! adesso non ci sta mica con la testa!"

"Signora, che suo padre non è più in grado di intendere e di volere non lo posso dire nè io nè lei: al massimo lo può dire un giudice"

"Ma io non capisco... tutti questi problemi non li abbiamo mai avuti...aspetti che chiamo mia sorella..."

spiega le cose alla sorella al telefono e lei mi fa, dal microfono, senza neanche presentarsi:

"Dottoressa,  ma la responsabilità ce la prendiamo noi!"

la risposta che mi verrebbe subito è " Grazie ar cazzo: sotto i ferri ce va lei!" invece mi trattengo e dico: "Signora, questo è impossibile. Per la legge la responsabilità non può prenderla nessuno a meno che non sia il tutore legale"

mi guardano irritati, come se stessi facendo un mucchio di problemi inutili. "Ma avete capito cosa volete che io faccia?" gli faccio notare " Volete che io infili un ago a forza nel braccio di vostro padre e gli faccia un anestesia generale per fare un operazione che lui non vuole fare! " Niente, non sembrano capire perchè questa idea non sia perfettamente ragionevole

Alla fine la figlia dice:  "Aspetti che chiamo mio marito che con lui ci è sempre andato tanto d'accordo, vedrà che lo convince"

La signora fa entrare il marito il quale si fa dare il foglio di consenso, ed entra in camera. Io nel frattempo resto fuori anche perchè a forza di insistere il paziente si è giustamente irritato e quando mi vede inizia a sbraitare: "Ho detto che non mi voglio operare! andate via tutti!". 

Dalla porta sento il seguente dialogo:

"Mario, firma qua"

"Che devo firmare? che è questa roba?"

"Per uscire dall'ospedale"

"Ah, allora firmo"

dopo un minuto il marito esce col foglio firmato in mano  e me lo da con aria di sufficienza, come se io fossi la stupida che non sa fare niente . "Ecco il consenso " mi dice strafottente.

Io prendo il foglio e non dico niente, perchè non sono sicura di riuscire a controllarmi. 

Scendo in reparto e chiamo il mio primario che , senza scomporsi minimamente  (d'altronde è primario per un motivo) dice : "ok, ci penso io, strappa quel consenso che è carta straccia , domani il signore lo rifirma davanti a me, dopo che ha ben capito, sennò per quanto mi riguarda non si opera. "

Alla gente piace l'idea della libertà di scelta solo quando si applica a loro. Se si applica agli altri ,allora, sono convinti di sapere cosa è meglio e che sia loro diritto scegliere per tutti. 

il consenso informato, il diritto alla scelta della cura, è una cosa seria solo quando si tratta degli appelli su facebook, quando poi vengono a cozzare con il loro comodo diventano stupide lungaggini burocratiche. In mezzo, tra loro e la legge, ci siamo noi, che cerchiamo di difendere i pazienti, a volte, come questa,  con grande fatica e mortificazione. 

la Strada che porta ai diritti è ancora lunga e per niente facile.  


sabato 4 dicembre 2021

Pregherei, pregherei se mi sentisse lui....

in sala operatoria davanti al cartellino

- "Maddai, ti chiami Scialpi !come il cantante, che figata!"

-" sì...cioè, io non l'ho mai sentito, ma tutti gli strutturati di una certa generazione quando lo sentono dicono questa cosa..."


più tardi

" hai capito Gio!? ha detto così: " di una certa generazione! ma tipo per non dire" vecchi"! ti rendi conto!?"

"eh..."

"eh! "

"certo...nono, hai ragione...ma senti :"

"..."

" chi è sto Scialpi?"