mercoledì 26 maggio 2010

Se coltiviamo arance ci sarà un motivo...

Ormai 8 anni fa, Gio ed io ci trovavamo al mare insieme con altri amici, quando eravamo anche noi solo amici, e lui si riempì la pianta del piede di aculei di riccio. Avrei scoperto dopo a mie spese che il mio amato è una calamita per qualsiasi tipo di bestia acquatica, ma già allora, ancora ignara, mi armai di pinze ed ago dalla punta arroventata e tolsi le spine alla vecchia maniera.
Lui, che aveva il suo onore di uomo da mantenere, (aveva 22 anni ed era ancora ingenuo) si sottopose all'operazione senza un lamento, con vera faccia di granito.
Non dico che quest'episodio mise le fondamenta per il nostro amore, però fu uno dei primi momenti di contatto fisico tra noi e si sa, da cosa nasce cosa, come dimostra la mia pancia.
Mia madre oggi mi ha informato che in televisione ha sentito un dermatologo che spiegava che per togliere gli aculei di riccio si deve usare il succo di papaya.
Le ho fatto notare che viviamo in Italia e la papaya da noi non è proprio autoctona, ma lei ha ribattuto che ormai la papaya si trova in tutti i supermercati.
-:"va be" ho detto io, "ma metti che sei in spiaggia con mezzo riccio nel piede, non è che puoi prendere la macchina e andare al supermercato a comprare la papaya, facendo pure la fila alla cassa! "
-:"infatti! " ha risposto trionfante la mia criminale "ho pensato di comprarla e metterla nel frezeer della casa al mare in piccoli sacchetti, così ce l'abbiamo sempre pronta!"
-:"ma mamma, tu non sai nuotare...è improbabile che il riccio venga a cercarti al bar!"
Mi ha guardato con sufficienza: "Ma c'è la bambina!" ha spiegato indicando la mia pancia.
che potevo dire? terremo la papaya in freezer.
Però mi chiedo: se invece di togliergli gli aculei dal piede io avessi tirato fuori un sacchettino di papaya, Giò ed io saremmo dove siamo?
Il dubbio mi rode...

mercoledì 19 maggio 2010

Però, Enry, pensavo...

...dopo questo orrore della docufiction sui trapianti (tra l'altro ieri sera ne ho visti 10 minuti e sono una cosa di una noia mortale) la gente magari si convince a donare gli organi.
Forse noi vediamo le cose da un punto di vista sbagliato: può essere che lo scopo sia sensibilizzare le masse alla donazione; magari immedesimandosi nei personaggi le persone diventano più propense alla cosa.
Che dici, sono io che mi faccio delle illusioni?

sabato 8 maggio 2010

Problematica dell'insalata russa

Mia madre mia ha informato che non farà più l'insalata russa.
L'iniziativa parte da mia zia che l'ha convinta che la maionese fatta in casa con le uova è portatrice di terribili germi.
Tu pensa: sono 33 anni che faccio questa roulette (russa) mangiando l'insalata (russa) piena di germi usciti dritti dal culo della gallina.
Ma mi domando: le uova sono sempre uscite dallo stesso posto, e noi le abbiamo sempre mangiate dal paleolitico in poi. Cos'è che le rende così tragicamente infette?
Il fondo del barile, però, è la pubblicità del detersivo che si attacca al wc così non devi mettere la gabbietta che si riempie di batteri.
Ma scusate se scado nel triviale: i batteri come ci arrivano nel cesso? sbaglio o ce li metto io che in quel cesso ci vado a cagare almeno una volta al giorno? e allora perchè dovrei avere il cesso sterile se il mio colon è pieno di batteri?
Poi ci sono i vari allarmi sanitari, che sfiorano la psicosi: vi ricordate due anni fa quei ragazzi (di Padova mi pare) che avevano preso la meningite? Aiuto, si salvi chi più il meningococco impazza!
Ecco: quest'anno ci sono stati in rianimazione da noi 2 casi di meningite, esattamente come l'anno scorso e l'anno prima, ma nessuno se li è filati. D'altronde, forse stupirà qualcuno sapere che il 15% della popolazione ospita nel naso il microorganismo senza sviluppare la malattia...attenti al kleenex killer...
Ma quest'anno avevamo altro da pensare: c'era la suina. Non voglio neanche parlarne, perchè è come sparare sulla croce rossa; dirò solo la parola che terrorizza le masse: PANDEMIA. Attenzione: la suina è una pandemia! si salvi chi può! e giù scenari da "l'ombra dello scorpione". Anche la rosolia è una pandemia. Com'è che la cosa non allarma nessuno? Ci sono malattie che sono diffuse in tutto il mondo, e ce ne saranno sempre di più, visto che ci muoviamo tutti di più.
Ogni volta che c'è una nuova influenza si fa il paragone con la famosa spagnola. Peccato che Spagnola si diffuse in piena guerra mondiale, prima dell'avvento degli antibiotici, nelle trincee, in inverno tra i soldati denutriti che vivevano tutti insieme. Non è che sia esattamente il nostro caso...
La cosa che tutti sembrano improvvisamente ignorare è che vivere in questo pianeta comporta l'esposizione massiccia, continua e ripetuta ad altri microrganismi (d'altronde hanno trovato batteri anche su Marte...). Siccome questa cosa continua dall'origine della specie il nostro sistema immunitario è programmato per gestire questa convivenza. Noi affrontiamo ogni giorno virus e batteri, alcuni di essi vivono perennemente nel nostro corpo e ci sono indispensabili per sopravvivere. Appena viene a contatto con un microorganismo (virus, batterio o fungo) nuovo il corpo si attiva e mette in atto tutte le strategie a sua disposizione per combatterlo. Quando lo ha sconfitto (la maggior parte delle volte sennò saremmo estinti da un pezzo) si ricorda "come" ha fatto e mantiene questa memoria. Cercare di sterilizzare l'ambiente è non solo inutile, ma potenzialmente letale perchè impedirebbe al nostro sistema immunitario di funzionare.
Allora: è giusto attuare delle sensate norme igieniche che limitino la diffusione dei germi patogeni, ma non dimentichiamoci che non siamo gli unici abitanti del pianeta, e sicuramente non i più numerosi.
P.s. a questa pagina il link sulle procedure per "sterilizzare" qualcosa. Dopo averle lette sarà chiaro a tutti come niente di ciò che ci circonda è sterile, nè abbiamo speranze di renderlo tale. Vi invito a guardare anche disinfezione e igiene.

sabato 1 maggio 2010

Televisione

Apprendo oggi dalla televisione la prossima messa in onda di un'ennesima "docu-fiction" (pastrocchio di parole che significa una cosa che vuol sembrare vera, ma non lo è) sul reparto trapianti del Sant'Orsola di Bologna.
Già quella sul reparto maternità mi aveva lasciato francamente perplessa (chiunque abbia visto un parto sa che non è uno spettacolo da vedere con la famiglia mentre si cena), quella sul pronto soccorso mi aveva fatto seriamente dubitare del buon gusto dei miei connazionali, ma questa mi sembra veramente il fondo del barile.
Essendo stata in un reparto trapianti so quanto quel tipo di lavoro possa essere deprimente, sfiancante, pieno di disillusioni e delusioni ;
Oltretutto i trapianti d'organo non consistono solo nella fase in cui metti il nuovo fegato e il paziente sta bene, ma anche e sopratutto nel lavoro preparatorio, quanto mai ingrato, che inizia quando devi andare a dire alla madre/moglie/padre/marito di qualcuno che, nonostante il cuore batta visibilmente, quel qualcuno è morto e sarebbe molto utile il suo fegato.
Un discorso questo, raramente semplice, mai piacevole.
Dopo si passa alla seconda fase in cui diverse equipe chirurgiche aprono quello che era "il paziente" e cominciano a togliere roba, finchè l'ultimo non dice "ok, finito" preleva un pezzo di carne e lo mette in un thermos da picnic e a te non resta che spegnere il monitor e il ventilatore e andartene con un certo disagio, lasciando "la salma".
Alla fine si passa al trapianto vero e proprio e poi al post trapianto, nessuna delle due cose particolarmente allegre.
A me, che non sono uno spirito particolarmente sensibile, sono occorsi anni per mandare giù questa roba e tornare a casa a parlare dell'ultimo x-men senza risentirne, e consideriamo che io ho le conoscenze per capire la parte "tecnica".
Sembra invece che il telespettatore medio, dopo 8 ore in ufficio col capo stronzo, i colleghi squali, il traffico del rientro, la moglie che gli parla del mutuo e il figlio che vuole il cellulare nuovo si sieda, stracco, davanti agli spaghetti con la "pummarola 'n coppa" e si immerga, finalmente!, nella gioiosa atmosfera del Servizio Trapianti d'Organo. Che goduria!
Mah...sarò io che non capisco...