venerdì 31 maggio 2019

Grazie del consiglio

"Propofol, tu devi stare più attenta a quello che dici...non ti offendere..."
" No, no Gio, anzi, mi interessa molto...espandi il concetto.. in che senso? "
"Nel senso che tu sei una buona comunicatrice, ma a volte non ti rendi conto che NON puoi dire tutto quello che ti passa per la testa, a tutti..."
"Lo faccio, eh?"
"A volte, sì. Non ti rendi conto che non tutti sono come te, con le tue stesse caratteristiche, esperienze...insomma, dici cose che sarebbe meglio non dire, o non dire in quei termini..."
"Mmmh...hai ragione...devo stare più attenta...come posso fare? Tu come fai?"
"Io? E che ne so...non lo so... cioè non ho questo problema a comunicare... io non comunico un cazzo..."
Poi uno si domanda perché l'ho sposato

venerdì 24 maggio 2019

Rage against the machine

Improvvisamente e senza alcuna ragione apparente i nostri elettrodomestici hanno iniziato un suicidio di massa  a ridosso delle festività: il venerdì santo la mia Punto è spirata improvvisamente mentre andavo a fare la guardia (vanificando tutti gli effetti benefici del giro delle Sette Chiese che avevo fatto la sera con i catechisti di Sofia), poi è stata la volta del frigorifero il 24 aprile (che è una festa laica, ma l'ho santificata uguale), e poi con sguardo incredulo ho assistito al minipimer che, descrivendo un elegante arco in aria, si andava a schiantare contro il vetro della finestra , animato da una forza altrettanto oscura del bosone di Higgs.
A questo punto io faccio pubblica rinuncia a tutta la mia precedente vita di razionalismo laico e sono disposta a farmi togliere il malocchio, pulire l'aura, accettare mele stregate da vecchine con problemi dermatologici e sgozzare galli neri per berne il sangue (magari questo lo lasciamo per ultimo dopo la vecchina, eh?!).
Mio marito invece, ha affrontato con maschio vigore tutta quest'ecatombe e quando io l'ho chiamato singhiozzando sui vetri infranti della finestra, mi ha detto semplicemente: domani andiamo a comprare il frigorifero.
Siamo dunque partiti, tipo Brancaleone alle crociate alla volta di Mediaworld dove, dopo aver esaminato 22 tipi di frigo e aver dissuaso Gio dal comprarne uno megagalattico, doppio sportello che fa anche il trito di ghiaccio per soli milleduecento euro, ci siamo accaparrati un modello dotato di tutte le caratteristiche necessarie.
Mentre lui faceva la fila alla cassa, io girellavo guardando bramosa il mio nuovo oggetto del desiderio: l'asciugatrice.
Sì, perché in Toscana piove come in Vietnam. Cinque minuti sì e cinque minuti no. Esci di casa col sole e i panni stesi in terrazzo, rientri con l'alluvione del Polesine e la lavatrice da rifare. Ecco perché le donne Toscane vivono tutte con l'asciugatrice infilata a forza in qualche recesso di casa.
Uscendo ne parlavo con la mia dolce metà:" Certo, le asciugatrici costano solo 300 euro...non sarebbe neanche tanto..." ragionavo.
Lui si è voltato e mi ha apostrofato: "Un attimo, eh! TI HO APPENA COMPRATO IL FRIGORIFERO!"

domenica 19 maggio 2019

Love is in the air

Oggi è un giorno speciale: si sposa quello che era il Ragazzino del nostro gruppo, il Giovane Informatico, quello che, alle soglie dei 40 ancora chiamiamo col soprannome che aveva a 20 (preso da un libro di Gibson...) .
Di lui si ricorda la giovanile passione per Tolkien e per l'heavy metal, il pessimismo cosmico e il giorno in cui ci mandò un messaggio che diceva: "Avevo pensato di scrivere a tutti una lunga mail sul perché odio il Natale, poi  ci ho ripensato e ho fatto una compilation metal "

Il nostro Delfino ha sposato una bellissima biologa marina (sarà un caso?!), che lo ha preso con tutte le compilation metal e ha continuato a volerlo sposare anche dopo averci conosciuti. Grazie Sarah!

l'unica cosa che odio di voi è che ci siete troppo lontani!
Vi auguro una vita piena di felicità, vi voglio bene.

venerdì 17 maggio 2019

Grand Theft auto

Chiunque abbia giocato a Grand Theft auto nella vita non può non amare follemente le ambulanze. Andare in ambulanza è il sogno di qualsiasi bambino: un camion che corre, salta i semofori, va a sirene spiegate e il traffico si apre al suo passaggio.
...è anche il sogno di parecchi adulti...
C'è da dire che questo miracolo è reso possibile dal fatto che gli autisti delle ambulanze di solito sono dei guidatori fantastici: riescono a mantenere un andatura elevata, praticamente senza sbalzi, guidando in tutte le condizioni di traffico, meteo, strade e idioti in carreggiata.  Da fuori non ci si rende conto di quanto sono bravi, ma quando stai dentro e guardi dal vetro pensi: "Oddio, adesso ci schiantiamo!" almeno tre o quattro volte a tragitto e solo una cieca fiducia nel Fato e nell'Autista ( o nel Fato dell'Autista) ti da il coraggio di salire sul mezzo.
Ieri stavamo portando un paziente complicato in un ospedale centrale: era ora di punta, il paziente era instabile e pioveva a dirotto. Io cercavo di tenerlo vivo e nel contempo di non vomitare (ebbene sì, soffro di qualunque forma di cinetosi nota, compreso il mal d'auto) quindi lo stavo ventilando, guardando il monitor . L'infermiere sistemava la flebo voltato verso la strada quando ha esclamato: "OH, CAZZO!" e ho sentito l'ambulanza spostarsi bruscamente a destra e poi a sinistra con una chicane tipo quella finale del circuito di Suzuka; tipicamente toscana invece, era la megabestemmia partita dall'autista.
poi ci siamo rimessi in linea e l'infermiere ha fatto un sospirone di sollievo.
"Mario, che è successo?" ho domandato
"Niente." mi ha risposto "non lo vuoi sapere."

Forse in effetti no.

venerdì 10 maggio 2019

Problemi culinari

Sara è amica di Sofia fin dall'asilo: hanno condiviso abiti da principessa, pigiama party, vacanze familiari e i loro fidanzati sono migliori amici.
La mamma di Sara, Maria, più che una donna è un generale prussiano: roba che in confronto a lei Radetzky era uno che giocava con i soldatini.
Due anni fa, in seguito ad un analisi banale, si scoprì che Sara aveva una forma di diabete giovanile.
Mentre tutti noi stavamo là sgomenti , cercando di essere utili, ma senza sapere neanche bene che dire, Maria e Mario, preso atto della cosa, riorganizzavano la loro vita adattandola a questo nuovo fatto e facendo in modo che avesse il minor impatto possibile sulla vita di una bambina vivace e intelligente di 8 anni.
Oggi Sara è praticamente già in grado di gestirsi da sola e Maria ne sa più di me, e anche di molti internisti, sul diabete e la sua gestione.
Di tutto questo confuso periodo il ricordo che mi è rimasto più nitido è un suo commento poco tempo dopo la diagnosi; eravamo in ospedale e lei non guardava nessuno, sembrava pensasse fra sè e sè. Mormorò:
"Io sono celiaca. Mario è vegetariano. Sara è diabetica...boia... adesso invitateci a cena se avete coraggio..."

venerdì 3 maggio 2019

Crediamoci in tre

Fino alla nascita di Sofia mio marito guardava ai bambini con un misto di terrore e ribrezzo. Diciamo che raramente , prima del 16 giugno 2010, gli ho visto toccare un essere umano di meno di 14 anni. Questa cosa per chi lo conosce ora che è l'eroe dei bambini appare quantomeno curiosa, ma era talmente spiccata che io, nella paranoia tipica della primigravida, ogni tanto mi chiedevo se avrebbe voluto bene a sua figlia.
Al contrario di quello che pensavo, invece , da quando ha posato gli occhi su Sofia ,Gio si è completamente rincoglionito: la guarda con aria adorante e mormora: "Amore mio, quanto sei bella...", e questo detto dall'uomo che a 20 anni, quando gli dissi "Oggi è un anno da quando ci siamo dati il primo bacio" rispose: "Certo che il Tempo è un figlio di puttana bastardo e implacabile...".
E' diventato talmente appiccicoso e coccolone che ogni tanto mi chiedo come faccia lei a sopportarlo, ma evidentemente mia figlia è di una pasta diversa dalla quarantenne acida che sono io, perchè considera il papà una specie di grosso parco giochi.
 L'altra sera, lui ha chiesto: "Amore, ma quanto è figo papà?" e lei ha risposto: "Un sacco!" schioccandogli un bacetto.
Lui ha sorriso gongolante: "Basta che ce credemo in due..."