venerdì 3 maggio 2019

Crediamoci in tre

Fino alla nascita di Sofia mio marito guardava ai bambini con un misto di terrore e ribrezzo. Diciamo che raramente , prima del 16 giugno 2010, gli ho visto toccare un essere umano di meno di 14 anni. Questa cosa per chi lo conosce ora che è l'eroe dei bambini appare quantomeno curiosa, ma era talmente spiccata che io, nella paranoia tipica della primigravida, ogni tanto mi chiedevo se avrebbe voluto bene a sua figlia.
Al contrario di quello che pensavo, invece , da quando ha posato gli occhi su Sofia ,Gio si è completamente rincoglionito: la guarda con aria adorante e mormora: "Amore mio, quanto sei bella...", e questo detto dall'uomo che a 20 anni, quando gli dissi "Oggi è un anno da quando ci siamo dati il primo bacio" rispose: "Certo che il Tempo è un figlio di puttana bastardo e implacabile...".
E' diventato talmente appiccicoso e coccolone che ogni tanto mi chiedo come faccia lei a sopportarlo, ma evidentemente mia figlia è di una pasta diversa dalla quarantenne acida che sono io, perchè considera il papà una specie di grosso parco giochi.
 L'altra sera, lui ha chiesto: "Amore, ma quanto è figo papà?" e lei ha risposto: "Un sacco!" schioccandogli un bacetto.
Lui ha sorriso gongolante: "Basta che ce credemo in due..."

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si dice che i papà siano i primi eroi dei figli e i primi amori delle figlie... Ma per noi figlie sono i primi amori, i primi eroi, le migliori guardie del corpo, sostenitori e finanziatori :)