giovedì 30 agosto 2012

è inutile: c'è un chirurgo anche dentro di loro

Ginecologo 1: (prendendo una patatina fritta dal piatto): Però, è proprio moscia questa patata!
Ginecologo 2: sì, è un po' da prolasso...(ne sceglie un'altra e gliela porge) prendi questa che è primipara.

lunedì 27 agosto 2012

Traumi infantili

Ci sono dei grandi classici dell'infanzia che io non ho vissuto: tra questi le lezioni di pianoforte (mia nonna aveva costretto mio padre a studiare il violino che lui detestava), le vacanze al mare ( i miei preferivano la montagna) e gli scout.
Gio invece ha avuto un infanzia fortemente segnata dallo scoutismo. Diciamo che per lui e per i suoi amici più cari - quelli che poi si stupiscono che si sia sposato - lo scoutismo è stato un po' quel che il militare era per gli uomini negli anni '30: un rito di passaggio all'età adulta.
Ancora oggi mio marito ha una serie di idiosincrasie che rendono ogni nostro viaggio un esperienza lievemente surreale:
1. Non importa per quanti giorni parti devi portare sempre la minor quantità possibile di vestiti (cosa che mi offre lo spettacolo di mio marito che lava i suoi calzoni di notte nei bagni degli alberghi di tutto il mondo...)
2. (Corollario di 1.) : I trolley sono roba da smidollati. L'unica forma ammissibile di valigia per uomini veri è lo zaino da montagna. Il fatto che la destinazione sia un weekend a  Berlino non è una buona scusa per derogare questo principio.
3. Non importa dove vai, devi avere sufficienti scorte d'acqua in caso di catastrofe nucleare (inutile tentare di argomentare che sugli Champs Eliseè ci sono i bar...)
4. Non importa se devi scendere dall'Eurostar o paracadutare la tua squadriglia sulla linea Sigfrido: il momento va vissuto con la stessa necessaria dose di tesa concentrazione.
5. Il rancio per le truppe va preparato in anticipo e consumato sul posto senza fronzoli: pane con affettato e acqua liscia. Roba come frutta, dolci, bibite gassate, formaggio e verdure, sono indegne del vero scout che sa di dover affrontare la furia degli elementi con il solo contenuto del suo zaino. All'isola del Giglio.
6. (corollario di 5): bisogna sempre avere un coltello con se. Anche ai gonfiabili per bambini.
7. L'itinerario va studiato fin nei minimi particolari dal giorno prima e razionalizzato in modo da permettere la percorrenza del maggior numero di chilometri possibile. Questo ci ha portato a visitare rovine turche alle due del pomeriggio di agosto con le suole delle scarpe che si scioglievano sui sassi roventi, ma con la soddisfatta certezza di aver seguito l'itinerario più ergonomico...

Ho pensato a volte che il matto fosse proprio lui, ma guardando i nostri comuni amici mi sono resa conto che tutti quelli che sono stati scout hanno in comune uno o più di questi sei punti e, amando mio marito per quello che è mi sono detta: Peccato che la signora Baden-Powell non abbia scritto una guida su come convivere con uno scout...


martedì 21 agosto 2012

Fortuna che faccio l'anestesista...

Durante la visita preoperatoria:

-: Signora, ha qualche malattia importante?
-: Beh, ho una gastrite terribile e anche un po' di colite... sa, faccio un lavoro molto stressante...
-: Ah, capisco... scusi: ma che lavoro fa ?
-: Ricostruzione unghie.

domenica 19 agosto 2012

Gambero morto channel

Durante la cena in rianimazione:
infermiere1: Buona questa pasta,come l'hai fatta?
infermiere 2: è semplice: tagli la rucola, aggiungi lo speck affettato e sminuzzato, le scaglie di grana e una manciata di pomodori secchi. Ci butti la pasta ancora calda, aggiungi un po' d'olio a crudo e fai freddare.
Infermiere1: buona, proprio buona; e poi così fredda è anche comoda: metti che c'hai un ricovero, un decesso, hai tutto il tempo per fare la salma...

mercoledì 1 agosto 2012

Capita

Capita che un giorno come tutti gli altri, su un intervento come tutti gli altri, un paziente come tutti gli altri, decida di non svegliarsi.

Capita che dopo aver controllato qualsiasi concepibile errore tu possa aver fatto, non trovi niente.

Capita che dopo aver ricontrollato tutta la sua cartella parola per parola tre volte tu continui a non trovare niente.

Capita che il tuo collega anziano e quello giovane, dopo aver controllato tutto anche loro, si grattino la barba e scuotano la testa.

Capita allora che nella tua mente inizino a passare tutte le ipotesi più improbabili mai lette su ogni tipo di libro, in tutta la tua carriera e il tuo cuore acceleri i battiti...

Capita che pensi a come e cosa dirai ai parenti che aspettano fuori, a cui non sai proprio che spiegazione offrire.

Capita allora che prendi il paziente addormentato e lo porti a fare una tac, per vedere se c'è qualcosa di inaspettato, e la tac sia negativa.

Capita che mandi gli esami del sangue e siano in ordine.
Capita che quando sei alle soglie della disperazione e non sai più a che santo votarti, il paziente si risvegli così, spontaneamente, senza nessuna ragione  o azione, e tu capisci che era solo un soggetto particolarmente lento a metabolizzare i farmaci.

E dopo nello spogliatoio quando tu sei ancora bianca come un cencio e senti un nodo in fondo alla trachea, un collega anziano dice: "Vedi? è facile prendersela con i medici: ma la gente non lo sa che il nostro lavoro è anche questo. Oggi per te era un giorno come tutti gli altri. E se fosse successo qualcosa, la responsabilità era tua.
Dicono che siamo strapagati. Ma per te questa mattinata  che prezzo ha? quanti soldi vale?

Questo lavoro lo fai solo per amore. Perchè il prezzo sarebbe davvero troppo alto...