venerdì 30 novembre 2018

Sono pur sempre ortopedici

Momento delicato di un intervento di protesi d'anca.
Rumore di seghe e martelli da sala di ortopedia.
Il primario si rivolge concitato alla ferrista: "Alabarda Spaziale!" abbaia. Lei gli passa un lungo ferro d'acciaio.
Il rappresentante delle protesi, che sta assitendo l'intervento, si rivolge perplesso all'infermiere di sala: "Cosa è che gli ha chiesto ,scusa?"sussurra
-"L'estrattore a massa battente" mormora l'infermiere senza staccare gli occhi dal campo operatorio
-"Ah, ecco".

venerdì 23 novembre 2018

Espressioni toscane

Era il 2015 , il mio primo turno in rianimazione.
Il responsabile, un uomo delizioso, mi accompagna a fare il giro del reparto, mentre io, col mio crocchiante camice bianco e l'inchiostro che si asciuga sul contratto nuovo,  mi esibisco in un sorriso che irradia cordialità e competenza, o almeno spero.
Giunti verso la metà del reparto un'infermiera apostrofa il mio collega: "Rossi, ma qui non è ancora arrivato il Merrem!"
"Adesso arriva, hanno già chiamato dalla farmacia che il farmaco nuovo è a disposizione..."
"Va bene, Rossi" replica lei per niente convinta "però non facciamo come al solito che ci si trova con quattro palle al culo che non si sa quali sono le nostre!!!"

dopo 20 minuti io stavo ancora là a pensarci : "...ma...4 palle...le nostre...ma se non sono nostre..."
e niente: qua è così: ti devi abituare ad una certa scioltezza linguistica interclassista...

venerdì 16 novembre 2018

Società autostrade

Entro in profumeria e una commessa  che sembra Greta Garbo mi intercetta con un sorriso luminoso: "Posso aiutarla?" mi chiede con voce flautata.
Già conquistata da questa fiabesca apparizione azzardo timidamente un: "sì, grazie, vorrei uno struccante..."
"Certo! esclama lei con un'espressione di piacere, "che tipo di prodotto usa?"
"eh, di solito le salviettine..."
il suo sorriso si restringe appena, ma si riprende subito: "Sì, ecco...magari proviamo un prodotto più completo...e quelle le lasciamo per situazioni particolari"
ci penso un attimo: " particolari come?"
lei rimane in silenzio un paio di secondi, durante i quali fa un palese sforzo di immaginazione , poi si illumina: "beh, in autogrill?"

Devo rivedere la mia beauty routine. E farmi il telepass.

venerdì 9 novembre 2018

Come sopravvivere ad un trasferimento in Toscana

Ad un incauto cittadino di qualsiasi altra regione  un trasferimento in Toscana potrebbe sembrare equivalente ad uno in Lombardia, Molise, Sicilia o Abruzzo.
Niente di più sbagliato.
Ci sono infatti diversi caratteri della toscanità che rendono quest'esperienza un salto spazio-temporale in cui tenere conto di molte cose.

1. I toscani sono prima "Fiorentini", "Senesi", Pisani" o di Frittole sull'Arno. POI sono Toscani. POI -ma parecchie posizioni più in giù- sono Italiani.
2. Per il toscano medio l'Italia è composta di:  TOSCANA (centro), Terronia (tutto quello che c'è al sud della Toscana), Polentonia (tutto quello che c'è al nord della Toscana), la Sardegna (considerata la quarta sponda della Toscana)
3. I toscani tra loro si odiano tutti.
Paesini che distano 14 chilometri l'uno dall'altro coltivano odi feroci per motivi ancestrali. Quando chiedi l'effettiva ragione ti rispondono -serissimi- che è perchè loro stavano con i Medici e quelli dell'altro paesino erano un feudo degli Estensi.
Davvero.
E quando gli fai notare che sono passati giusto quei 500 anni ti rispondono con quello che si può considerare il motto ufficiale della Regione Toscana: DA NOI SI È SEMPRE FATTO COSÌ.
4. Le grandi conquiste del neolitico, le antiche civiltà, l'impero romano, la nascita delle Nazioni, il moderno progresso tecnologico, per il toscano medio sono irrilevanti. Esiste un solo periodo che conta nella Storia dell'Umanità: il Rinascimento. In Toscana.
5. L'italiano lo hanno inventao loro. E quindi qualunque cosa dicano loro è corretta. è l'UNICA corretta.
6. Il lamento è lo sport regionale.
I Toscani si lamentano sempre.
Di tutto.
A prescindere.
Ho sentito gente lamentarsi per ore sul fatto che hanno costruito un ospedale nuovo , modernissimo, e loro se ne sono dovuti andare da quello vecchio costruito negli anni 40.
Roba che al Policlinico avremmo pianto per giorni se solo ci avessero imbiancato i cessi...

Questo per dire che potreste trovarvi davanti ad un leggero campanilismo che può risultare, alla lunga, un filino irritante.

In compenso però:
 1. Dicono delle cose incredibili in un modo incredibile. Il dialetto toscano (si, è un dialetto, l'italiano è un'altra cosa fatevene una ragione, Dante è morto da 500 anni) è una miniera incredibile di espressioni meravigliose che loro utilizzano associandole ad un repertorio fonetico e mimico che li rende irresistibili.
2. Il loro amore per la loro terra è una grande risorsa. La cura che dedicano al territorio, al territorio comune , non alle singole proprietà private, salverebbe quasi tutte le altre regioni di Italia.
3. La loro forza più grande secondo me, è un carattere spiccatamente pragmatico. Qui in Toscana quando c'è un problema da risolvere si cerca il modo più semplice e diretto di risolverlo, senza stare a farsi tante seghe mentali su quale sarebbe il modo perfetto in un mondo perfetto.

In sostanza se avete un problema impossibile datelo ad un toscano: quello dirà che non si può fare, tirerà giù 4 bestemmie e due proverbi, ci penserà qualche giorno e poi troverà un modo di aggiustare le cose che sì, forse ha qualche pecca, ma funziona.
Dal Rinascimento.

venerdì 2 novembre 2018

La coerenza genitoriale prima di tutto

Io cerco sempre di essere gentile quando mi rivolgo a Sofia e Gio.
Per principio, perchè credo nel valore dell'educazione, e forse anche perchè sono figlia di una mamma che è sempre stata molto poco "dolce" nelle parole e nell'espressione dei sentimenti, e siccome questo in qualche modo mi è pesato, cerco il più possibile di far sentire la mia famiglia amata e apprezzata.
Intendiamoci: non è che io sia nota per la mia somiglianza con San Francesco, nè posso dire di essere un esempio di perfetta letizia, però in qualche modo ci provo, ecco.
Ieri eravamo al mare con degli amici, Maria e Andrea, anche loro con una figlia di otto anni, ed io mi lamentavo dell'ennesima volta in cui Sofia ha scritto metà dei compiti dimenticandosi l'altra metà. Ovviamente, essendo questo uno degli hot topics di tutte le discussioni genitoriali del mondo, c'era tutto un coro di "eh, come ti capisco" "eh, anche la mia!", " "e che te lo dico a fare?" che tendeva al consolatorio (quando inizi tu la discussione gli altri ti dicono di non prendertela, quando iniziano loro sei tu che lo dici a loro...funziona così). Io, che ero ancora piuttosto seccata,diciamo così, stavo concludendo una frase che era iniziata con :
"Si, vabbè però poi quando arriva la nota sul diario mi rompo i..." quando Sofia si è avvicinata: "mamma?" ha sussurrato con voce angelica,  ed io subito: "...che c'è amore adorato?"
 e Andrea, che è un avvocato, un genitore ed un uomo del sud, ha mormorato:"...è la coerenza sopratutto che colpisce..."