domenica 31 agosto 2008

Era appunto a questo che servivano i pacs

In reparto c'è un signore che si chiama Mario e che ha una brutta polmonite; è un bell'uomo di neanche 60 anni che si è sposato da giovane, ha avuto un figlio, si è separato dalla moglie e si è messo con un'altra donna, una distinta 50enne ancora piacente con cui vive.
Come molti non ha pensato fosse necessario legalizzare la cosa: tanto a chi vuoi che interessi?
Peccato che ora il figliolo ha chiesto ai medici di proibire alla compagna di entrare a trovarlo, e siccome lui è il figlio e la donna con cui vive non è nulla, tranne che l'essere umano con cui condivide ogni giorno della sua vita da anni, noi medici non abbiamo nessun motivo per non aderire alla sua richiesta.
Ora questa poveretta passa la giornata nella camera di straforo e si allontana per non essere vista quando arrivano il figlio e la moglie o qualcun'altro dei "cari parenti".
Io spero solo che tutti i nostri politici paladini della famiglia si trovino un giorno in un letto d'ospedale nelle stesse condizioni del signor Mario, con la persona che amano costretta a restare fuori dalla porta come una ladra, per poter giudicare da soli le conseguenze della loro bontà cristiana
solo questo gli auguro.
ma di tutto cuore.

sabato 30 agosto 2008

Il dottor House è un coglione

Io non guardo serie tv sui medici, così come dubito che un meteorologo guardi le previsioni del tempo, e mi è oscuro il motivo per cui la gente dovrebbe guardarsi le disgrazie che riguardano altra gente.
Enrica, che è sempre il mio guru, una volta che gli ho detto quant'era incomprensibile questa cosa mi ha risposto:
"Perchè tu sei un medico ed empatizzi con il paziente, loro empatizzano con i medici!"
Come se non bastasse, ogni volta che mi è capitato di vedere una puntata di queste serie mi è venuta una profonda irritazione.
Innanzitutto sgombriamo il campo da qualsiasi idea idilliaca: l'unico telefilm del genere realistico è Scrubs.
E non sto facendo dell'ironia; è l'unico realistico perchè la gente in ospedale non è strafiga e tutta compresa a salvare vite umane, è stordita e scojonata, lavora tentando di fare del suo meglio , al di sopra delle sue forze, lottando contro un ambiente tra i più ostili del pianeta, appena dopo il pack polare.
In particolare se la gente lavorasse col dottor House lo odierebbe.
Seguitemi: nelle poche puntate che ho visto c'è questo demente che prende un paziente e decide, saltando ogni logico iter e protocollo, che lui c'ha una cosa x e quindi va curato in modo y.
Il povero miserabile che fa il responsabile della baracca prima prova a dirgli gentilmente : "guarda, noi facciamo così di solito, perchè questo metodo funziona e ci fa risparmiare e poi è il più sicuro."
e lui gli risponde più o meno " non me ne frega un cazzo io faccio come mi pare"
allora il tizio dice: "guarda, che è meglio di no, che se sbagli ci fanno un culo così a tutti"
e lui:" non me ne frega un cazzo, morite tutti, io faccio come mi pare perchè so' zoppo e ce l'ho coll'universo criato"
a quel punto fa come dice lui, contro ogni ragionevole consiglio e, per una fortunata coincidenza il paziente guarisce e l'assicurazione americana non viene a sapere che sta coprendo le spese per terapie fuori protocollo e analisi a casaccio.
un vero eroe.
e la cosa che più mi fa specie è che l'ho sentito ammirare da persone capaci di brutalizzare il collega di un anno più giovane per non aver eseguito i loro ordini alla lettera .
Allora facciamo così: proviamo tutti a immedesimarci nei poveri disgrati che devono lavorare con uno che tanto non ti ascolta e che, per principio è convinto che lui c'ha ragione e basta, e vedi che la conclusione è quella che ho già dato:
il dottor house è un cojone.

Non c'è più religione

Oggi su RDS hanno passato "another brick in the wall- partII".
Non so, magari su "radio Latteemiele" passano gli AC/DC...

o tempora o mores!

venerdì 22 agosto 2008

Il maniaco

In rianimazione ci sono diversi telefoni, ma quello che è il numero principale, a cui arrivano le telefonate ufficiali è un apparecchio che si trova sul bancone della grande stanza dove si trovano i malati. Là arrivano le richieste di consulenza dai reparti quando non arrivano sul cellulare del secondo di guardia, per cui rispondono un po' tutti, medici e infermieri.
Dunque, da un paio d'anni, con una  certa regolarità notturna, a questo telefono chiama un maniaco che dice sconcezze di vario genere e tipo a tutte le donne che rispondono.
Devo dire che l'idea in sè è piuttosto brillante; insomma: a quale altro numero un maniaco può trovare una donna che risponda al telefono a qualsiasi ora del giorno e della notte, festivi inclusi?
Comunque, col tempo e l'abitudine, l'iniziale sconcerto si è stemperato in una blanda presa per il culo, per cui di solito chi risponde si fa due chiacchere; in particolare, la nostra caposala tiene con lui vere e proprie conversazioni il cui tono mi fa pensare che nel nostro maniaco non sia assente una componente masochistica (e nella caposala una sadica, ma questo lo sapevo...).
Basta, l'altra notte verso le due e mezza suona il telefono. Noi stavamo tutti lavorando su un paziente particolarmente delicato e lo squillo a quell'ora quasi sicuramente vuol dire consulenza per me, visto che la notte chi può dorme. Dunque alzo la cornetta ancora concentrata e dico:
" pronto?" non sento niente e ripeto: "pronto!"
a quel punto sento una specie di rantolo strozzato e una voce che mi fa: " posso venire sotto i tuoi piedi?"
Io sono rincoglionita.
lo sono sempre stata, lo giuro.
per una frazione di secondo ho pensato che fosse un quesito clinico per un paziente e quale fosse la risposta. Poi ho connesso i neuroni e ho detto" ah, sei tu, scusa siamo occupati" e ho attaccato.
Poi ho ripensato alla cosa.
La prossima volta gli dò il numero del primario...

martedì 19 agosto 2008

Mi hanno fregato

Sapete la compagna del liceo che non aveva voglia di fare niente?
quella simpaticissima, ma che non studiava un cavolo, che dicevano è intelligente ma non si impegna e i prof. la guardavano dall'alto in basso? 
Io invece ero la loro cocca perchè studiavo sempre con costanza e impegno e di questo passo sì avrei fatto strada nella vita!

Ecco: la settimana scorsa ho scoperto che quella tipa vive da 4 anni alle Fiji dove ha aperto un megaresort con il marito e i due figli...

Ho l'impressione sempre più netta che nella storia del cetriolo io faccio l'ortolano...

Un gentile sacrificio di sangue

Detesto l’estate in rianimazione.
È la stagione dei politraumi, degli incidenti stradali, dei pazienti giovani, mentre tutti sono in vacanza e la città sembra appena bombardata con bombe intelligenti, eppure, anche in questa stagione infame succedono cose che mi commuovono:
A noi rianimatori si concede praticamente tutto, da una risonanza in 10 minuti a farmaci che costano 1500 euro a fiala e se ne usano 3 fiale per paziente, ma anche noi, che siamo praticamente onnipotenti perché “salviamo vite umane” dobbiamo subire pratiche burocratiche complicate e un terzo grado serrato dal centro trasfusionale quando chiediamo il sangue.
Il sangue è essenziale per i pazienti gravi e non si sintetizza, non s’imita, non si vicaria. Esiste solo un modo per ottenerlo: che qualcuno sano e consenziente lo doni. E, ca va sans dire, i donatori non sono mai quanti quelli che ne hanno bisogno.
L’altro ieri è arrivato in rianimazione Andrea, un ragazzo di 30 anni e spicci che ha fatto un incidente in moto. Un brutto incidente davvero. È stato portato sul tavolo operatorio due volte ed ora è qui da noi in bilico. Gli abbiamo trasfuso litri e litri di sangue e plasma e qualunque emoderivato avessimo a disposizione.
Fuori dalla rianimazione staziona da due giorni un gruppo variabile di ragazzi tra 10 e 30 anni che ogni volta che esce un medico, fosse pure per andare alla macchinetta del caffè lo fissano in silenzio con occhi enormi come passerotti affamati di notizie.
Ieri li abbiamo convocati e abbiamo chiesto loro se potevano trovare qualcuno che andasse a donare il sangue perché il nostro trasfusionale era allo stremo delle forze.
-“Già fatto” mi ha risposto la sorella, una gnappetta 25enne con un sorriso luminoso”oggi abbiamo portato a donare 70 persone”
-“e domani ne verranno altre 50” ha rincarato un ragazzo che le stava vicino con l’aria allegra di chi annuncia i partecipanti a una festa “ basteranno per Andrea?”
Io mi sono immaginata il trasfusionale pieno di gente e tutte quelle sacche piene, mentre loro mi guardavano con aria di attesa speranzosa, come se la loro offerta fosse non tanto nei litri, quanto nel gesto, un fioretto agli dei per far guarire il loro amico,una specie di gentile sacrificio di sangue sull’altare della speranza che poi è la porta di questa rianimazione del cazzo.
E ho dovuto inghiottire un paio di volte prima di riuscire a parlare perché mi veniva da piangere per la commozione.

lunedì 11 agosto 2008

Recensione

Io di cinema non ci capisco niente.
lo confesso senza remore e senza falsi pudori: Kurosawa mi annoia a morte, Antonioni non lo capisco, Pasolini mi fa venire il magone. Durante le proiezioni di Visconti mi scaccolo. Il mio cult movie è Fracchia contro Dracula.
Questa confessione, che mi scredita definitivamente come intellettuale di sinistra, mi consente però di andare a vedere un sacco di film americani e disinteressarmi, chessò, del cinema indipendente polacco,
Per esempio stasera sono andata a vedere "Wanted - scegli il tuo destino", perfettamente consapevole che sarebbe stato una boiata e con il solo proposito manifesto di godermi per 2 ore quel gran figone che è James McAvoy, possibilmente nudo in scene di sesso roventi.
Devo dire che il film ha superato tutte le mie aspettative.
La trama è la seguente:
Per la prima ora e mezza c'è James McAvoy che viene alternativamente pestato come una zampogna e messo a mollo in una vasca di forzen yoghurt per rigenerarsi;
nella seconda mezz'ora, stanco delle mazzate, e probabilmente anche del frozen yoghurt che dopo un po' stucca, il nostro eroe prende una collezione di armi e ammazza tutti.
e fin qui, voglio dire, è la trama media di tutti i film americani degli ultimi 10 anni. Solo che su questo leitmotiv si inseriscono:
- un telaio meccanico di inizio '900 che compone un codice binario nel filato, decodificato il quale si ottiene il nome di una persona a caso da uccidere (giuro!!!)
- Angelina Jolie che tira una pallottola curva con la mano sinistra (questa è la mossa segreta della confraternita) che fa un cerchio intero ammazzando 6 persone e poi ammazza anche lei entrandole nella tempia destra
- migliaia di topi, tutti avvolti in un orologio digitale con una carica di esplosivo, che vengono buttati in un castello e lo fanno esplodere, esplodendo tutti insieme
- L'inquadratura finale del film con james che dice : " e voi cosa avete fatto ultimamente?"

Alla fine della proiezione ho pensato tra me e me: ma quest'uomo avrà fatto dei porno che si possono scaricare?

Cuore di panna

è inutile: come strutturata sono un fallimento.
L'altro ieri notte io e lo specializzando di guardia e abbiamo fatto le 3 del mattino fuori in consulenza.
Al nostro ritorno avevano già preso tutte le barelle, i lettini e i materassini, non solo: gli infermieri avevano cannibalizzato anche i cuscini delle sedie!
L'ho guardato e ho letto sul suo viso che lo aspettava una notte insonne su una sedia con la testa appoggiata al tavolo.
la triste sorte dello specializzando.
Non ho resistito.
L'ho fatto scendere giù con me e abbiamo dormito in due sul lettuccio miserabile della stanza nel sotterraneo insieme ai topi e alle zanzare.
prima di addormentarmi ho pensato: "mio dio! se lo sa il primario mi uccide! "

Alle 7 è uscito di soppiatto dalla stanza ed è tornato in rianimazione, manco fuggisse dal letto dell'amante...

Io ho ancora rimorsi di coscienza
e tutto ciò per un po' di giustizia sociale...

proletari di tutto il mondo UNITEVI!!!

venerdì 8 agosto 2008

La gente stanno fuori, ma ad agosto peggio

Ok, è l'8 agosto, ci sono 40 gradi, le strade sono vuote e tutti stanno al mare.
In rianimazione non si respira perchè nella stanza medici non c'è il condizionatore e la gente si accalca al pronto soccorso e nei reparti per lasciare vecchietti in fin di vita;
Tutto ciò è molto brutto e disdicevole.

il che non vuol dire che la gente ti può sbroccare aggratis.

Ho passato la guardia a schivare colleghi con la bava alla bocca senza alcun motivo apparente, incontattabili sul piano del dialogo, incoerenti sul piano professionale e dopo 12 ore avevo gli occhi iniettati di sangue.
Anche io c'ho la mamma abruzzese, ma mica me la vengo a pijà co' te!!!

(forse qualcuno si ricorderà la citazione? mah...)

mercoledì 6 agosto 2008

Problemi di lingua

Una vecchietta ebrea newyorkese di 80 anni, in Italia per un matrimonio, viene ricoverata da noi per un emorragia cerebrale.
I neurochirurghi, ispirati dal caldo di agosto, se la sentono calla e la operano e, incredibile per loro, l'operazione riesce.
dopo 2 settimane le condizioni della signora migliorano a tal punto da poter pensare ad un trasferimento in america; l'unico problema è che non riusciamo in nessun modo a entrare in contatto con lei. Quando gli diciamo: apri gli occhi! stringi la mano! lei non fà nulla, come se non ci capisse o non ci sentisse; eppure da sola sta con gli  occhi aperti e muove la mano!
Sarà il nostro inglese troppo "italiano"? ci sgoliamo di "open your eyes!" " move the hand" tentando accenti  sempre più maccheronici, senza che la signora ci degni di un palpito. A questo punto iniziamo l'approccio neurologico: sarà afasica? avrà la locked-in sindrome? avrà una psicosi posttraumatica? depressa? ansiosa? chiamiamo i neurochirughi? i neurologi? gli psichiatri?
Finalmente ieri, all'orario visite arrivano il figlio e il marito, che si avvcinano a lei e le cominciano a parlare teneramente; dal mio banco sento un brusio affettuoso.
un brusio.
tendo l'orecchio: quest'accento newyorkese...
non è che capisco molto, sono proprio fuori allenamento...
ma questo slang americano...
newyorkese...
slang newyorkese un cazzo: le parlano in yiddish!
mi avvicino a letto e dico al figlio in inglese: "dì a tua madre di aprire gli occhi."
lui esegue e la signora spalanca i suoi occhioni azzurri e mi guarda perplessa.
"Dille di muovere la mano sinistra."
La signora muove la mano sinistra.
"Chiedile come sta."
"Dice che sta bene dottoressa, le fa male un po' la schiena..." mi risponde il figlio accorato.

Torno al banco meditando di ingoiare i fogli delle consulenze come punizione per la mia stupidità...
Non si tratta di sapere le lingue, si tratta di quale lingua sapere.

martedì 5 agosto 2008

Parla come magni

Tratto da "Vogue Italia" aprile 2008

Titolo della rubrica: "Still Life"

"Non c'è potere rehab come quello che si registra con un buon sonno. I segnali wellness si leggono sul viso: pelle distesa, luminosa e compatta. Grazie anche allo skincare notturno, che, efficacissimo, advanced e attivo, interviene come personal sleep trainer. Non a caso è fra i soins più blasonati del beauty case"

Traduzione: Se dormi di più e lavori de meno non te svegli con le occhiaie tipo panda. Se ce metti pure un po' di crema è anche mejo.

Il prossimo che mi dice che noi medici parliamo complicato gli faccio ingoiare un vasetto di crema per il viso...

venerdì 1 agosto 2008

Dovremmo girare con le piume in testa

A volte i colleghi dei reparti non hanno ben chiaro il nostro ruolo; in particolare fanno confusione  tra rianimatore e resuscitatore. Solo così si spiega che ci hanno chiamato al letto di una signora, dopo aver chiamato il prete per l'estrema unzione.
La rianimatrice di guardia, arrivata nella stanza della paziente, ha trovato i parenti con il sacerdote che pregavano al suo capezzale, mentre lei era in insuffcienza respiratoria.
Come è umano e comprensibile la mia collega si altera sensibilmente e caccia tutti fuori dalla stanza gridando: "ma voi siete matti!", dopodichè intuba la signora, la ventila e la porta in rianimazione.
Dopo una settimana la signora è estubata e fa le parole crociate (leggendo le barzellette alla paziente del letto vicino che ha avuto un ictus).
Poche sere dopo la nostra responsabile incontra ad una festa una sua conoscente che le dice:
"Ma tu lavori ancora al policlinico? ma lo sai che mi è successa una cosa incredibile: mia zia era ricoverata in un reparto per insufficienza respiratoria e ci avevano detto che non c'era niente da fare, allora abbiamo fatto chiamare il prete per l'estrema unzione, poi è arrivata una pazza nella stanza che ci ha cacciati urlando  e si è portata via zia che ora è guarita e sta in un reparto be-l-lis-si-mo!!! pensa che storia!"