venerdì 23 agosto 2019

Wikipedia era meglio

Gio è un uomo dotato di una brillante intelligenza (anche se non brillante come crede lui), di una vasta ed enciclopedica cultura, di una memoria che gli invidio dai tempi dell'università e sopratutto di una perversa e insensata passione per il nozionismo.
Ecco perchè nella vita di tutti i giorni trovo più comodo usare lui che Wikipedia. L'interfaccia è più immediata, anche se non è sempre connesso.
Poi però, senza rendermene conto finisco per consultarlo sui più vasti e lontani campi dello scibile, molto al di fuori delle sue competenze.
"Gio," gli ho domandato pensosa l'altra sera "ma tu che ne pensi della coppetta mestruale? perchè in effetti gli assorbenti inquinano tanto e se ne sprecano un sacco, senza contare la spesa non indifferente...secondo me vale la pena di provare...se uno ci prende un po' di confidenza...che dici sarà tanto scomoda?"
Mi ha guardato con la stessa faccia degli affreschi dei martiri protocristiani delle catacombe di San Callisto.
"Amore: non so proprio che cazzo dirti..."
ed in effetti, alcuni dei motivi più immediatamente percepibili per cui l'ho sposato lo catalogano come essenzialmente incompetente alla discussione in corso.
Ho compicciato un luminoso sorriso
"Vabbè, magari provo e ti faccio sapere..."
"Ecco..."

venerdì 16 agosto 2019

imbecille

Io certe volte vorrei capire cosa dà alla gente la profonda convinzione di essere più furba e intelligente degli altri. Ci sono persone, per fortuna non la maggioranza, che, non importa cosa tu faccia, pensano sempre che loro ne sanno di più e ti possono fregare.
Vale per la donna di servizio che ti ruba le merendine, per il muratore che ti dice che una cosa non si può fare quando palesemente si può fare, per il medico che ha già capito che malattia hai quando tu neanche hai finito di parlare. E non importa se quello fa il muratore e tu sei uno scienziato nucleare che lavora per una delle università più famose del mondo e prende dieci milioni di dollari al mese: lui è, e rimarra sempre convinto, che ti può intortare, perchè lui è più furbo di te.
Uno di questi geni del male è venuto la scorsa settimana a farsi una colonscopia in sedazione.
La sedazione per qesto tipo di esami non è un' anestesia generale, però comprende comunque dei farmaci che sono a tutti gli effetti anestetici. Il risveglio è rapido ed il farmaco ha un emivita breve, ma dopo averlo fatto si raccomanda comunque di non guidare o fare lavori per cui è richiesta attenzione e vigilanza. Questo viene spiegato al paziente prima e prima della dimissione gli viene fatto firmare un foglio in cui si spiega che non deve guidare o fare lavori che richiedano attenzione. Per essere sicuri il paziente viene dimesso solo se presente un'altra persona che guida e firma che guida.
Dopo 20 minuti dalla fine dell'esame la moglie di questo tizio viene da me e mi dice: "dottoressa, la prego, gli dica qualcosa! lui ora vuole prendere la macchina e andare a Bologna!"
Io casco dal pero: " a Bologna? ma che dice? guardi che Lei non può guidare oggi!"
lui mi guarda con aria birichina: " ma guardi che io sono già sveglio!"
io sono serissima: "lei è sveglio, ora. Nulla garantisce che non abbia un colpo di sonno tra mezz'ora perchè il farmaco accumulato torna in circolo. LEI NON PUò GUIDARE. è pericoloso. Domani la leggo sul giornale"
mi guarda infastidito e alza le spalle, come a dire: "se, vabbè"
io proseguo: " se deve andare a Bologna faccia guidare la moglie. Vi mettete in macchina e guida lei"
la signora mi guarda: "lui non si fida a farmi guidare" e il suo sguardo scettico me lo conferma.
" Sono seria." riprendo " Lei oggi ha i riflessi allentati ed è soggetto a colpi di sonno. Non.Può.Guidare"
mi guarda con quell'aria condiscente di chi ha capito tutto della vita , ma deve dare il contentino alla donnetta scema che si preoccupa: "va bene, va bene, allora non ci andrò"
Si capisce lontano un miglio che mente.
Ho provato a insistere un po' , ma sono sicura di non aver neanche scalfito la sua granitica convinzione di essere perfettamente in grado di guidare e che io ero una dottoressina apprensiva che faceva un sacco di storie.
Il giorno dopo ho accuratamente guardato il giornale.
Per lui non mi sarebbe dispiaciuto affatto, ma magari avrebbe coinvolto qualche altro veicolo...

venerdì 9 agosto 2019

Piccoli miracoli notturni

Non sempre è semplice definire lo stato di vigilanza di un paziente in rianimazione: primo perché varia continuamente con l'alternanza di periodi di veglia e di sonno molto più breve di quella normale, secondo perché  i paziento hanno spesso una coda di sedazione, o sono sotto antidolorifici pesanti, quindi oscillano in uno stato di dormiveglia, terzo perché spesso sono lì per dei problemi cerebrali come emorragie o traumi che hanno un impatto importante sull'espressione delle funzioni cognitive.
Spesso, si avvicendano in cartella ,a distanza di pochissime ore, esami clinici che vanno da: paziente vigile e collaborante, a paziente non sedato, non risvegliabile, con tutte le sfumature che ci stanno in mezzo.
Ieri è arrivato un paziente dalla sala operatoria, e mentre impostavamo la terapia e lo sistemavamo nel letto gli infermieri facevano l'esame obiettivo: "Pressione 125/70...frequenza 90, sondino nasogastrico, diuresi presente. Ha un cvc va controllato..."
"è vigile?" chiede quella che sta riportando i dati in cartella
"sì sì" risponde Anna,la più giovane del turno
"scusa Anna: ma sei sicura che è vigile?" mi intrometto " ha l'anestetico in infusione continua..."
"no, no è vigile, prima ci ho parlato!"
vado verso il paziente che sembra proprio anestetizzato. Provo a chiamarlo. Niente.
Mi giro verso Anna che mi guarda un po' mortificata...
Giovanni, l'infermiere più anziano del turno, che di esperienza e occhio clinico ne ha parecchio si volta verso di noi e allargando le braccio esclama con sguardo inspirato: "Sant'Anna da Frittole. La santa che parla ai sedati!..."