lunedì 30 maggio 2011

Buonanotte fiorellino

Era un po' che pensavo a questo post, anche se ho sperato fino all'ultimo di non doverlo scrivere.
Oggi è morto un ragazzo di 20 anni che chiamerò Francesco.
Se ognuno di voi pensa, in questo momento, all'handicap che non vorrebbe mai che suo figlio nascituro avesse, con buona probabilità sta pensando a Francesco.
Nei tre mesi che ha passato in rianimazione non c'è stato giorno che i suoi genitori non siano stati lì.
L'attenzione e l'amore che queste persone semplici hanno dedicato al loro figlio aveva portato Francesco a riuscire a fare tante cose che sarebbero parse impossibili a vederlo. La loro cura attenta gli aveva permesso di arrivare ad un'età impensabile per il suo stato.
Queste due persone meravigliose erano riuscite ad accettare con semplicità il loro figlio per quello che era, ed a permettergli di sviluppare le sue potenzialità per quanto piccole sembrassero.
La loro pazienza incrollabile,la loro gentilezza senza secondi fini, il loro sorriso spontaneo non sono mai mancati in questo calvario.

Neanche l'altroieri, mentre aspettava solo che suo figlio morisse, la madre si è scordata di chiedere a me come stava la mia bambina.

Al mondo ci sono persone malvage e meschine, che mi fanno pensare a quanto l'uomo sia vicino alle bestie più feroci, ma ci sono anche persone come queste a dimostrare che ha in sè il germe di una grandezza e di una nobiltà che trascende il suo essere fatto essenzialmente di polvere.

Mi considero onorata di aver conosciuto Francesco e la sua famiglia e profondamente umile di fronte ad una lezione terribile che ho ricevuto.

domenica 29 maggio 2011

La gioia della mia vita

Sofia oggi ha guardato una scatola con sopra la foto di Marilyn e indicandola ha detto: "MAMMA!"

Solo lei mi dà soddisfazione...

giovedì 26 maggio 2011

Nata ieri

Ok, lo ammetto: ultimamente il blog è stato un po' trascurato. Il nuovo lavoro e sopratutto Sofia, mi hanno assorbito molto al di là di quanto avevo previsto e sono (stata?) un po' in "surmenage", come dice mio padre che è l'uomo colto della famiglia.
Certo, io che venivo da un policlinico universitario non credevo di dovermi preoccupare di essere troppo "ingenua" per un piccolo ospedale religioso.
Come sempre avevo torto.
Cito ad esempio, un paio di episodi più recenti:
1. Collega  anziano: scusa Propofol, mi faresti una cortesia? verso le 6 io devo allontanarmi un attimo, stai in sala operatoria al posto mio? tanto la lista è praticamente finita! le visite preanestesiologiche che devi fare le facciamo insieme.
Io: ma certo! quando ti serve mi chiami!
I fatti. Ore 18 il collega se ne va ed io resto con 3, dico 3, urgenze a seguire nella sua sala.
ovviamente lui non si ripresenta più per tutto il giorno.
ovviamente le visite restano da fare.

2. Collega anziano: scusa Propofol, mi faresti una cortesia?  io oggi sto in ortopedia, ma con i chirurghi ortopedici non mi trovo bene, non è che ti andrebbe di scambiarci sala così sto in otorino?
io: ma certo! vengo subito là!
I fatti. Ore 17 entro nella sala di otorino e la trovo vuota tranne l'omino delle pulizie. Chiedo: "dove stanno tutti? " Risposta: "Dottoressa oggi l'otorino fa intramoenia e finisce presto, sono andati a casa!"
Ora della fine della sala di ortopedia? 20.30

Diciamo che sto imparando a mie spese che in un ospedale non universitario ci sono persone di tutti i generi e anche "regole" di tutti i generi.
Ma ormai ho capito: non mi fregano più!