lunedì 24 febbraio 2014

Le mail che mi arrivano dal mio commercialista: papà


Avevo già parlato qui, del mio tragico rapporto con la contabilità. Sebbene io deplori qualunque forma di controllo e programmazione, amo il gergo mite e fiorito, ma fermo e pratico con cui questi uomini e donne, lottano contro l'incalzante demenza di quelli come me, e che si distingue nettamente dal "Signò, me deve firmare qui per autorizzarmi a metterla a dormire", che utilizziamo con i nostri clienti...ehm...pazienti.

Notare il non casuale utilizzo del termine "tempestivamente" , da parte di Augusto, che mi conosce dall'infanzia, e la saggezza di mio padre che si fa delegare qualunque cosa riguardante la mia contabilità che abbia risvolti penali.


Mail giunta il 13 febbraio 2014
Ciao Propofol, 
ti  invio qui acclusa la richiesta di delega, indicata in oggetto, che tu  cortesemente ci restituirai firmata.
Entro un breve termine l'Agenzia delle Entrate ti invierà a casa  un  "codice di attivazione" della delega, che ci comunicherai tempestivamente.
Tale codice, consentirà di utilizzare il cassetto fiscale attivato a tuo nome, sia a te che a noi,  per tuo conto.
Il cassetto fiscale avrà una validità di 4 anni dalla data dell'attivazione della delega, salvo revoca della stessa possibile in qualsiasi momento.
  Un abbraccio. Augusto


p.s Secondo me se fosse stato veramente necessario essere tempestivi, avrebbero falsificato la firma!
P.s. 2: Se qualcuno ha qualche idea di cosa sia un cassetto fiscale me la comunichi tempestivamente!!!

lunedì 17 febbraio 2014

Fate entrare i leoni

Diciamo la verità: stare da questa parte della scrivania all'ora del colloquio con i parenti dei ricoverati in rianimazione non è una passeggiata.
Perché noi siamo pessimi comunicatori, ma anche voi, cari parenti, a volte siete pessimi e basta.
E sì, perché voi siete spaventati e confusi ,e questo è comprensibile, ma a volte anche aggressivi e maleducati.
Noi siamo fumosi, e a volte ci trinceriamo dietro a parole complicate, ma voi spesso siete in malafede e non volete capire quello che diciamo.
Inoltre, ci sono medici che sono disonesti e fanno cose disoneste ed immorali, ma venire a parlare di un paziente con l'idea già radicata in testa che "il medico ti vuole fregare" non aiuta a capire niente.
Perché la televisione, il cinema, i giornali, la radio, vi hanno riempito la testa di cose che avete capito male o poco, ma che cercate di riapplicare come se si trattasse di truffare o essere truffati al mercato delle pulci.

Sebbene tutti i tipi di parente siano impossibili da catalogare io ne ho individuate alcune sottospecie delle più ricorrenti.

Internette.  Lui/lei, ha l'internè, su cui passa ore e ore cercando di tutto, tutto quello che è possibile, sulla malattia del parente. Di tutto quello che ha cercato (e che spazia nei più oscuri meandri della medicina), vuole discuterne con te: ritiene tuo preciso dovere spiegargli tutto quello che ha letto e , qualora fosse applicabile al parente, se,come e perché è stato applicato. Non importa quante ore ci vogliono.

Lei non sa chi sono io. Ha un amico medico (probabilmente dermatologo) e vuole che tu gli parli in medichese così lui può riferirlo al suo amico e farsi spiegare tutto...(meglio lui che te, in fondo)
"Si dottoressa, quindi che ha mio suocero? la schwepps?"
"No, lo shock. settico"
"ah!  lo shock settico, come "sette"..."

L'ipotetico. Vuole che tu gli assicuri che qualunque cose fosse stata fatta diversamente nell'intero arco temporale della malattia del paziente non avrebbe cambiato la situazione attuale.
"ma quindi, dottoressa, se nell'92 quando mio padre ha cominciato ad avere il diabete il medico gli avesse dato subito l'insulina, adesso non se la sarebbe presa questa infezione?"
Gli ipotetici sono spesso in buona fede, di solito sono persone angosciate che vogliono convincersi che loro hanno fatto tutto il possibile, a volte però sono in malafede e cercano qualcuno che "ha sbagliato" a cui dare la colpa

I cornuti. Ci ripensano. E ogni giorno devi rispiegargli quello che hai detto il giorno prima. In pratica loro capiscono le condizioni del loro parente con 24 ore di jet-lag

I malfidati; "Dunque signora, noi pensiamo che sua sorella abbia bisogno di una tracheotomia, perchè... (20 minuti dopo) ...e questo è tutto, ha capito?"
"si."
"bene, c'è qualche domanda che vorrebbe farmi sulla procedura?"
"nono."
"Bene, allora mi metta la sua firma qui"
(impaurita e diffidente) "La mia firma?! e a che vi serve la mia firma?!"
"per dichiarare che le ho spiegato la procedura ed è a conoscenza del fatto che la facciamo..."
"e perché devo firmare?"
"beh, perché lei è la parente più prossima"
"ma cosa devo firmare?"
"il consenso alla tracheostomia"
"e cos'è?"
"allora...(20 minuti dopo)...come le avevo spiegato prima...Ha capito ora?"
"no."
Continua ad libitum...

I selettivi: capiscono solo la parte della frase che vogliono capire.
"Vede, la situazione di sua madre è ancora molto grave: il cuore è sostenuto dai farmaci e sta facendo dialisi per i reni, la febbre si è un po' abbassata, ma respira solo grazie al ventilatore; è chiaro che in queste condizioni non è neanche pensabile poterla trasportare in un centro risvegli, neanche uno di quelli dove accettano pazienti con il ventilatore, come Forlimpopoli..."
"NO, dottoressa, la prego!!! non mandate mamma a Forlimpopoli! io come faccio ad andarla a trovare?"

I selettivissimi: non capiscono proprio.
"Guardi , le condizioni di sua madre sono gravissime: il cuore sta cedendo, i reni non funzionano più, ha la febbre altissima, gli esami del sangue sono tutti alterati ed anche con il supporto del ventilatore al massimo il sangue non riesce più a ricevere ossigeno dai polmoni. Se la situazione non migliora non potrà resistere a lungo..."
"ah. Va bene. Ma senta dottoressa, quanti giorni pensate di tenerla in rianimazione? quando la rimandate in reparto?"

I veggenti: "Dottoressa, tra quanti giorni pensa che morirà nonna?"
In realtà questa domanda te la fanno quasi tutti ad un certo punto. La verità è che nessuno è in grado di prevedere quanto può andare avanti una situazione. Di solito, per non dare false speranze, io faccio una stima a cazzo e levo il 50 %  e sono una decina di volte che con questo metodo becco il giorno esatto. Non chiedetemelo.

I silenziosi: pericolosissimi. Ti ascoltano in silenzio e sembra che abbiano capito tutto. Il gorno dopo viene un altro parente e ti dice: "Dottoressa, allora mi ha detto mio fratello che provate a togliere il tubo a mamma per tre giorni e se poi non respira da sola gli fate l'eutanasia?" e tu capisci che avresti dovuto registrare tutto...

Se pensate che abbia calcato la mano per ottenere un effetto paradossale, sappiate che non è così: ho fatto fatica a immaginare situazioni che stessero al passo con quelle reali.

Lo so, credetemi, che i parenti di chi sta in rianimazione hanno tutti il diritto di dare di matto, e lo fanno , nella maggior parte dei casi, in buona fede, con un umanità che disarma qualunque nostra protesta o recriminazione; però certe volte quando arriva l'orario di ricevimento, mi sento come un gladiatore al suono della tromba...



lunedì 10 febbraio 2014

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati (B. Brecht)

Io lo so che questo post l'ho già scritto dieci volte, ma questa cosa mi fa venire i travasi di bile.

Sarà che io sono misantropa e asociale (e lo sono) e sopporto l'umanità a dosi sempre più basse, ma vedo intorno una quantità di persone del tutto normali, mediocri come me, ignoranti come me, limitate come me, che sanno fare discretamente una cosa, magari una sola, in maniera del tutto oscura e banale, come tanti altri e che per questo si sentono altrettanti Padreterni scesi a dare il verbo sulla terra. Giganti in mezzo ai nani, che appena si accorgono di un errore altrui si ergono in tutta la loro statura morale e culturale e puntano il dito urlando: HAI SBAGLIATO! È COLPA TUA!
Gente pronta a scagliarsi contro l'altro con toni subito offensivi, umiliando chi gli sta davanti con parole di sdegno, come se mai loro avessero un errore.

Ma siamo rimasti così pochi a pensare di essere dei coglioni?
Perché a me non verrebbe mai in mente di rivolgermi a qualcuno con un tono di superiorità così superbo? e non solo perché la mia mamma mi ha insegnato che è ineducato, ma anche e sopratutto perché mi sentirei ridicola a mettermi in cattedra. Penserei istantaneamente alle milioni di volte in cui IO ho fatto la figura della scema, in cui io sono stata inadeguata, lenta, impreparata.
Sarò complessata, non lo so.
Però ,come regola di vita, io penso che ciascuno di noi dovrebbe farsi un bell'elenco delle 10 peggiori figure della sua vita, e quando gli viene la voglia di giudicare l'operato di un altro, recitarselo a mente.
L'umiltà, che ormai sembra passata di moda insieme alla gentilezza, serve anche a non fare la figura dei coglioni.
I cavalieri della tavola rotonda, non avevano torto.

lunedì 3 febbraio 2014

Parte del fascino del mio lavoro, consiste nel fatto che gli amici ti mandano questi messaggi su whatsapp

29 GENNAIO 2014



Ciao, come stai? 1202

Mi sono appena fatto un'iniezione da solo per la prima volta 12:03

Tutto bene, credo solo che mi sono tagliato il dito con la fiala!!!12:04

=(  12:05