domenica 24 agosto 2014

Ah, ecco...

Io, affacciandomi sulla porta dello studio: "Secondo te ho il culo grosso?"
Gio: "No!" - ripensandoci meditabondo - "beh, cioè, forse un po' si..."
si gira e vede la mia occhiata truce
"...ma vale la prima risposta!"

domenica 25 maggio 2014

Pares Cum paribus facillime congregantur

Che poi mi chiedo: perché siete così sprovveduti? 
Possibile che abilissimi uomini d'affari, abituati a diffidare anche della loro madre, quando devono scegliere un medico non riescano a riconoscere un imbecille?
In questi giorni un paziente complesso è stato operato da un chirurgo incapace con due anestesisti infami.  Ovviamente il risultato dell'intervento è stato disastroso e ha solo complicato il problema.  In parecchi giorni di terapia intensiva siamo riusciti a far sopravvivere e stabilizzare il paziente in modo da fargli affrontare un nuovo intervento correttivo.
Il chirurgo si presenta in visita il giorno prima e di fronte al paziente, alla moglie e a me, fa ,in perfetto medichese ,una lezione sull'anatomia dell'apparato digerente, che io conosco dai tempi dell'esame di anatomia (2 anno del corso di laurea), e che loro non hanno nessuna possibilità di capire. Dice tre cazzate inutili con voce perentoria e senza aggiungere o togliere nulla alla terapia se ne va.
Il paziente con sguardo umido di commozione e ammirazione mormora: "ha visto dottoressa, che lezione di anatomia?  Ehhhh, la vecchia scuola! "

MA ALLORA SEI CRETINO!!!!
Questo macellaio ti spanza,  fa un casino che ti fa finire in rianimazione quando doveva essere un interventino, dopo 3 giorni tra la vita e la morte ti deve operare di nuovo e tu ancora lo veneri? Ma allora è colpa tua se stai così!

Ma poi, quando dico queste cose, mi accusano di essere poco caritatevole. Per cui mi sono limitata a sorridere con perfetta letizia.

lunedì 12 maggio 2014

Autoanalisi

-"Ma che è questa cosa che esce dall'utero?!"
- "Un fibroma."
-"Madonna mia...certo che siete strane pure dentro..."

Una nota in cronaca: qualche tempo fa sono andata con degli amici "laici" a vedere una mostra di anatomia. Ebbene, è stupefacente come i non medici siano "ignoranti" del loro corpo. La maggior parte, persone con per lo meno una laurea, ha fatto affermazioni stupefacenti.  Perciò vi do qualche dritta al volo così se incontrate un medico ad una mostra non fate la figura di quelli scesi ieri dalla montagna del sapone.
1. I reni sono piccoli e stanno in alto. Il punto della schiena che vi toccate dicendo "ho mal di reni" corrisponde al colon - retto.
2. Il cuore non sta dritto in mezzo al petto, ma giace reclinato sul diaframma quindi più in basso di quanto credete. Non avete l'infarto.
3. L'appendice è grande quanto un dito. Sì è quella cosetta piccola in basso a destra che fa tutto questo casino
4. Le ovaie sono piccole e insignificanti. Finché non hai il ciclo
5. Le carotidi sono 2 e sono arterie.  Non vene . La differenza è rilevante.

Per qualsiasi altro dubbio vi consiglio "Netter:atlante di anatomia." Un libro per conoscere se stessi. Altro che psicanalisi.

lunedì 7 aprile 2014

Il cinismo in purezza

Infermiere al paziente del letto 2 dopo la morte del paziente del letto 1: "oh, t'è passata vicino, ma t'ha schivato all'ultimo ,eh! "
Non è che siamo proprio cinici, è che qui la Signora è una probabilità al 50%, ecco perché la trattiamo con un po'di confidenza...

lunedì 24 marzo 2014

La classe non è acqua

Tra le molte leggende tramandate oralmente nel mondo medico e quindi quasi certamente spurie, ce n'è una che viene citata spesso dai chirurghi.
Dopo l'attentato che lo aveva ferito gravemente, Togliatti venne operato dal professor Valdoni, allora - e tutt'ora - considerato un principe della chirurgia italiana.
Vuole la leggenda che quando il politico giunse in ospedale, in condizioni gravissime, il medico con le mani in un altro paziente, mollò tutto per andarlo ad operare.
 Alla dimissione del paziente, Valdoni , che amava la gloria ma pare non disprezzasse il denaro, inviò la sua parcella che Togliatti trovò un po' troppo salata. Inviò quindi il pagamento in una busta con accluso un biglietto sprezzante che diceva: "Ecco l'assegno, ma sono soldi rubati"
Il grande chirurgo senza scomporsi rispose laconicamente "Grazie del saldo. La provenienza del denaro non mi interessa"


P.s. verificando le fonti, ho trovato questo aneddoto citato anche da Indro Montanelli. 

lunedì 17 marzo 2014

Bruciarli in piazza è stato inutile...

"Ciao amore!, mamma è tornata dal lavoro! come stai? come è andata all'asilo?"
"Bene. Mamma, vieni a giocare con la casa dei lego?"
"Si, amore, un attimo che mamma si leva questo trucco che le impiastriccia la faccia,si mette la tuta  e toglie questo reggiseno scomodo..."
Sofia, guardando ammirata il reggiseno di intimissimi, con un minimo sindacale di pizzo "Mamma, che bello...da grande posso avere anch'io un reggiseno scomodo?"

martedì 11 marzo 2014

escusatio non petita

Scusata raga,
ma ieri c'è stata la prova orale dell'ennesimo concorso pubblico che mi sono sparata, così per la gloria. Se ci mettiamo che i turni in ospedale, la bambina e il fatto che senza psicostimolanti pesanti non sono più smart come una volta nello studio, questa settimana sono stata un po'assente da questo sistema solare.
Per chi vuole sapere com'è andato il concorso dirò che almeno li ho fatti ridere.
Ed ora aspettiamo la graduatoria
Buona settimana!

lunedì 3 marzo 2014

Dovevo scegliere la pillola azzurra

Per quanto poco voi ci crediate, e nonostante i media facciano di tutto per convincervi del contrario, non cambia molto se un medico visita un paziente" normale" o uno "raccomandato".
Il fatto è che i medici  per lavoro - ma  proprio per lavoro dico, eh!-  curano la gente e considerano come fine il riuscire a guarirla, così come il meccanico considera il suo lavoro farvi ripartire la macchina.
In Italia invece la mentalità più diffusa è che se ti senti male non cerchi un medico, ma cerchi qualcuno che conosca un medico, perché così sei "raccomandato".
Ognuno di noi quindi, chiede a turno favori a dei colleghi che molto spesso si riducono a "Falle un po' di moine", visto che un bravo professionista non ha bisogno di spiegazioni né di raccomandazioni per fare bene il suo lavoro.
Per quanto sembri strano, proprio per questo motivo, raramente noi medici chiediamo favori per far visitare noi stessi: di solito sappiamo che la cosa più semplice è prendere un appuntamento come tutti ,e questo è esattamente quello che ho fatto io per il certificato del baby nuoto di Sofia.
Giunti dunque al giorno dell'appuntamento siamo andati alla piscina all'orario stabilito e siamo entrati nel piccolo studio. Ci siamo presentati al medico e Sofia, da bambina bravissima, si è spogliata e si è fatta visitare senza fare un fiato. Io non mi sono qualificata come collega, perché non mi sembrava ce ne fosse alcun bisogno.
Mentre il medico faceva l'elettrocardiogramma io sbirciavo pigramente la strisciata che usciva.
Premetto che io non sono un'esperta di elettrocardiografia: so riconoscere e trattare i ritmi pericolosi per la vita, perché fanno parte del mio lavoro, ma al di fuori di quelli conosco giusto le alterazioni basilari, e se le vedo chiamo un cardiologo per una diagnosi più fine.
Ecco: mentre guardo il foglio su cui è registrato il cuore di mia figlia vedo una di queste alterazioni.
Il cuore mi balza in gola e nella mia testa comincia a sfilare  una sequenza di cardiochirurgia pediatrica, Sofia aperta sul tavolo operatorio, le complicanze dell'intervento e qualsiasi possibile orrore io abbia visto nella mia carriera  moltiplicato per mille e balbetto: "ha...ha le T invertite!!!"
Il collega si gira e mi guarda, poi con voce rassicurante ma un po' stupita dice: "Si, è normale; nei bambini fino ai 14 anni è un reperto fisiologico..." e mi guarda interrogativo.
"Ah...."esalo io che nel frattempo ho un infarto in corso, "ah...scusa...sai, sono una collega..."
"non lo sapevi ? "
"no...ehm...no."
"Comunque è tutto a posto, la bimba sta benissimo, non c'è alcuna difficoltà a dare l'idoneità"

ed io mi sono chiesta, per l'ennesima volta cosa aveva che non andava la facoltà di scienze politiche...

lunedì 24 febbraio 2014

Le mail che mi arrivano dal mio commercialista: papà


Avevo già parlato qui, del mio tragico rapporto con la contabilità. Sebbene io deplori qualunque forma di controllo e programmazione, amo il gergo mite e fiorito, ma fermo e pratico con cui questi uomini e donne, lottano contro l'incalzante demenza di quelli come me, e che si distingue nettamente dal "Signò, me deve firmare qui per autorizzarmi a metterla a dormire", che utilizziamo con i nostri clienti...ehm...pazienti.

Notare il non casuale utilizzo del termine "tempestivamente" , da parte di Augusto, che mi conosce dall'infanzia, e la saggezza di mio padre che si fa delegare qualunque cosa riguardante la mia contabilità che abbia risvolti penali.


Mail giunta il 13 febbraio 2014
Ciao Propofol, 
ti  invio qui acclusa la richiesta di delega, indicata in oggetto, che tu  cortesemente ci restituirai firmata.
Entro un breve termine l'Agenzia delle Entrate ti invierà a casa  un  "codice di attivazione" della delega, che ci comunicherai tempestivamente.
Tale codice, consentirà di utilizzare il cassetto fiscale attivato a tuo nome, sia a te che a noi,  per tuo conto.
Il cassetto fiscale avrà una validità di 4 anni dalla data dell'attivazione della delega, salvo revoca della stessa possibile in qualsiasi momento.
  Un abbraccio. Augusto


p.s Secondo me se fosse stato veramente necessario essere tempestivi, avrebbero falsificato la firma!
P.s. 2: Se qualcuno ha qualche idea di cosa sia un cassetto fiscale me la comunichi tempestivamente!!!

lunedì 17 febbraio 2014

Fate entrare i leoni

Diciamo la verità: stare da questa parte della scrivania all'ora del colloquio con i parenti dei ricoverati in rianimazione non è una passeggiata.
Perché noi siamo pessimi comunicatori, ma anche voi, cari parenti, a volte siete pessimi e basta.
E sì, perché voi siete spaventati e confusi ,e questo è comprensibile, ma a volte anche aggressivi e maleducati.
Noi siamo fumosi, e a volte ci trinceriamo dietro a parole complicate, ma voi spesso siete in malafede e non volete capire quello che diciamo.
Inoltre, ci sono medici che sono disonesti e fanno cose disoneste ed immorali, ma venire a parlare di un paziente con l'idea già radicata in testa che "il medico ti vuole fregare" non aiuta a capire niente.
Perché la televisione, il cinema, i giornali, la radio, vi hanno riempito la testa di cose che avete capito male o poco, ma che cercate di riapplicare come se si trattasse di truffare o essere truffati al mercato delle pulci.

Sebbene tutti i tipi di parente siano impossibili da catalogare io ne ho individuate alcune sottospecie delle più ricorrenti.

Internette.  Lui/lei, ha l'internè, su cui passa ore e ore cercando di tutto, tutto quello che è possibile, sulla malattia del parente. Di tutto quello che ha cercato (e che spazia nei più oscuri meandri della medicina), vuole discuterne con te: ritiene tuo preciso dovere spiegargli tutto quello che ha letto e , qualora fosse applicabile al parente, se,come e perché è stato applicato. Non importa quante ore ci vogliono.

Lei non sa chi sono io. Ha un amico medico (probabilmente dermatologo) e vuole che tu gli parli in medichese così lui può riferirlo al suo amico e farsi spiegare tutto...(meglio lui che te, in fondo)
"Si dottoressa, quindi che ha mio suocero? la schwepps?"
"No, lo shock. settico"
"ah!  lo shock settico, come "sette"..."

L'ipotetico. Vuole che tu gli assicuri che qualunque cose fosse stata fatta diversamente nell'intero arco temporale della malattia del paziente non avrebbe cambiato la situazione attuale.
"ma quindi, dottoressa, se nell'92 quando mio padre ha cominciato ad avere il diabete il medico gli avesse dato subito l'insulina, adesso non se la sarebbe presa questa infezione?"
Gli ipotetici sono spesso in buona fede, di solito sono persone angosciate che vogliono convincersi che loro hanno fatto tutto il possibile, a volte però sono in malafede e cercano qualcuno che "ha sbagliato" a cui dare la colpa

I cornuti. Ci ripensano. E ogni giorno devi rispiegargli quello che hai detto il giorno prima. In pratica loro capiscono le condizioni del loro parente con 24 ore di jet-lag

I malfidati; "Dunque signora, noi pensiamo che sua sorella abbia bisogno di una tracheotomia, perchè... (20 minuti dopo) ...e questo è tutto, ha capito?"
"si."
"bene, c'è qualche domanda che vorrebbe farmi sulla procedura?"
"nono."
"Bene, allora mi metta la sua firma qui"
(impaurita e diffidente) "La mia firma?! e a che vi serve la mia firma?!"
"per dichiarare che le ho spiegato la procedura ed è a conoscenza del fatto che la facciamo..."
"e perché devo firmare?"
"beh, perché lei è la parente più prossima"
"ma cosa devo firmare?"
"il consenso alla tracheostomia"
"e cos'è?"
"allora...(20 minuti dopo)...come le avevo spiegato prima...Ha capito ora?"
"no."
Continua ad libitum...

I selettivi: capiscono solo la parte della frase che vogliono capire.
"Vede, la situazione di sua madre è ancora molto grave: il cuore è sostenuto dai farmaci e sta facendo dialisi per i reni, la febbre si è un po' abbassata, ma respira solo grazie al ventilatore; è chiaro che in queste condizioni non è neanche pensabile poterla trasportare in un centro risvegli, neanche uno di quelli dove accettano pazienti con il ventilatore, come Forlimpopoli..."
"NO, dottoressa, la prego!!! non mandate mamma a Forlimpopoli! io come faccio ad andarla a trovare?"

I selettivissimi: non capiscono proprio.
"Guardi , le condizioni di sua madre sono gravissime: il cuore sta cedendo, i reni non funzionano più, ha la febbre altissima, gli esami del sangue sono tutti alterati ed anche con il supporto del ventilatore al massimo il sangue non riesce più a ricevere ossigeno dai polmoni. Se la situazione non migliora non potrà resistere a lungo..."
"ah. Va bene. Ma senta dottoressa, quanti giorni pensate di tenerla in rianimazione? quando la rimandate in reparto?"

I veggenti: "Dottoressa, tra quanti giorni pensa che morirà nonna?"
In realtà questa domanda te la fanno quasi tutti ad un certo punto. La verità è che nessuno è in grado di prevedere quanto può andare avanti una situazione. Di solito, per non dare false speranze, io faccio una stima a cazzo e levo il 50 %  e sono una decina di volte che con questo metodo becco il giorno esatto. Non chiedetemelo.

I silenziosi: pericolosissimi. Ti ascoltano in silenzio e sembra che abbiano capito tutto. Il gorno dopo viene un altro parente e ti dice: "Dottoressa, allora mi ha detto mio fratello che provate a togliere il tubo a mamma per tre giorni e se poi non respira da sola gli fate l'eutanasia?" e tu capisci che avresti dovuto registrare tutto...

Se pensate che abbia calcato la mano per ottenere un effetto paradossale, sappiate che non è così: ho fatto fatica a immaginare situazioni che stessero al passo con quelle reali.

Lo so, credetemi, che i parenti di chi sta in rianimazione hanno tutti il diritto di dare di matto, e lo fanno , nella maggior parte dei casi, in buona fede, con un umanità che disarma qualunque nostra protesta o recriminazione; però certe volte quando arriva l'orario di ricevimento, mi sento come un gladiatore al suono della tromba...



lunedì 10 febbraio 2014

Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati (B. Brecht)

Io lo so che questo post l'ho già scritto dieci volte, ma questa cosa mi fa venire i travasi di bile.

Sarà che io sono misantropa e asociale (e lo sono) e sopporto l'umanità a dosi sempre più basse, ma vedo intorno una quantità di persone del tutto normali, mediocri come me, ignoranti come me, limitate come me, che sanno fare discretamente una cosa, magari una sola, in maniera del tutto oscura e banale, come tanti altri e che per questo si sentono altrettanti Padreterni scesi a dare il verbo sulla terra. Giganti in mezzo ai nani, che appena si accorgono di un errore altrui si ergono in tutta la loro statura morale e culturale e puntano il dito urlando: HAI SBAGLIATO! È COLPA TUA!
Gente pronta a scagliarsi contro l'altro con toni subito offensivi, umiliando chi gli sta davanti con parole di sdegno, come se mai loro avessero un errore.

Ma siamo rimasti così pochi a pensare di essere dei coglioni?
Perché a me non verrebbe mai in mente di rivolgermi a qualcuno con un tono di superiorità così superbo? e non solo perché la mia mamma mi ha insegnato che è ineducato, ma anche e sopratutto perché mi sentirei ridicola a mettermi in cattedra. Penserei istantaneamente alle milioni di volte in cui IO ho fatto la figura della scema, in cui io sono stata inadeguata, lenta, impreparata.
Sarò complessata, non lo so.
Però ,come regola di vita, io penso che ciascuno di noi dovrebbe farsi un bell'elenco delle 10 peggiori figure della sua vita, e quando gli viene la voglia di giudicare l'operato di un altro, recitarselo a mente.
L'umiltà, che ormai sembra passata di moda insieme alla gentilezza, serve anche a non fare la figura dei coglioni.
I cavalieri della tavola rotonda, non avevano torto.

lunedì 3 febbraio 2014

Parte del fascino del mio lavoro, consiste nel fatto che gli amici ti mandano questi messaggi su whatsapp

29 GENNAIO 2014



Ciao, come stai? 1202

Mi sono appena fatto un'iniezione da solo per la prima volta 12:03

Tutto bene, credo solo che mi sono tagliato il dito con la fiala!!!12:04

=(  12:05


lunedì 27 gennaio 2014

Aiuto

Questo non è un post, è un accorato appello:
Vi prego, in ginocchio: andate a donare il sangue!
Ormai quelli del trasfusionale al telefono non rispondono più "Pronto", ma ringhiano e basta.
Ieri ho chiesto due sacche di sangue e la collega mi ha risposto:
"Spero che tu non voglia l'A positivo?"
"Ehm...veramente si..."
"NOOOOOO! ne ho pochissimo!!!
"vuoi mandarmi uno zero negativo?" (lo zero negativo si può trasfondere a qualsiasi gruppo)
"stai scherzando vero?!"
"ehm...ma io ho la paziente che sanguina..."
pausa
"ti mando una sacca e poi magari gli fai un po' di plasma"
"ok. Allora ti mando la richiesta per sei sacche di plasma?"
"TRE"

e se non potete donare il sangue perché avete l'emoglobina bassa, donate gli altri emocomponenti: plasma, piastrine, fattori piastrinici, che anche quelli non li sprechiamo.

"Pronto, potrei parlare con la dottoressa Propofol?"
"sono io"
"ciao, chiamo dal trasfusionale, ho qui una richiesta di piastrine"
"si"
"ecco: mica le vorrai urgenti?"
"beh..insomma, come ti ho scritto la paziente ha 15.000 piastrine...." (valore normale tra 150.000 e 450.00)
"Senti: adesso davanti alla tua richiesta ho un 4000 e 7000...poi quelle che avanzano te le do a te, ok?"

Come ho già spiegato qui e qui donare il sangue è fondamentale.
Vi ricordo i criteri:
Età : tra 18 e 65 anni
Peso : maggiore di 50 kg
Condizioni di salute: buone. (ci sono delle malattie che escludono dalla donazione, ma non sono così frequenti. La pressione alta non è escludente)
Non aver subito interventi chirurgici nell'ultimo anno , né aver fatto tatuaggi o piercing, né aver avuto rapporti sessuali a rischio. (verificate: alcune associazioni che usano tecniche diversi di analisi del sangue potrebbero richiedere anche solo sei mesi)
per andare a donare non si deve essere a digiuno, ma si può prendere una tazza di caffè zuccherato.

L'ho già detto e lo ripeto: il sangue non si compra, non si crea, non si estrae. L'unico modo per averlo è che qualcun'altro lo abbia donato. Fatelo ora. Perché domani quella sacca potrebbe servire a voi o a qualcuno che amate. Nessuno si senta escluso.

In calce metto il sito dell' AVIS su cui potete trovare tutte le informazioni necessarie su tempi e modi

lunedì 20 gennaio 2014

Ma perché sempre quando sono di guardia io!!!!

Guardando un paziente intubato:
Infermiera:- Dottoressa, sta bene il paziente del letto 4, vero?
Io: - (con voce carica di ironia) certo! ha una polmonite ed un infarto...
Infermiera: - No, davvero, sta bene? perché ho appena incontrato la moglie fuori e siccome l'ho scambiata per quella del letto 2 gli ho detto che il marito stava meglio e forse lo rimandavamo in reparto!

lunedì 13 gennaio 2014

Son sempre ortopedici

In pronto soccorso:
Ortopedico: "Hai una frattura delle nocche della mano. Come te la sei procurata 'sta frattura?"
Fabrizio: "Ho fatto una caduta con la moto.
"Ort.: "Sei sicuro che mi dici la verità? Questa è una frattura di chi ha dato un pugno. A chi hai dato un pugno?"
Fab: "All'asfalto"
Ort: "Sai quanta gente viene qui con la mano fratturata, dice che è caduta, e invece ha preso a pugni la moglie?"
Fab: "Così forte? non lo so... quanta?"
Ort: "Molta"
Fab: "Non sono sposato"
Ort: "Meglio per te"

Un grazie a Fabrizio che mi ha cortesemente offerto questa "trance de vie", costatagli 40 giorni di gesso. 
Ma ne valeva la pena.

martedì 7 gennaio 2014

Buon Anno!

Quest'anno il blog si è preso una luuunga pausa natalizia che è stata occupata essenzialmente da tre attività fondamentali:
1. Mangiare
2. Stare con Gio e Sofia
3. ...
in effetti non c'è 3; cioè: ci sono feste, amici, spa, regali, shopping, giochi da tavolo, libri e un sacco di altre cose.
Insomma delle vacanze di natale  fantastiche, complici due lunghe settimane di ferie che mi hanno fatto rileggere più volte il foglio dei turni, tanto non riuscivo a crederci.
In realtà le due settimane sono state intervallate da una guardia il 31 notte, che, diciamocelo, essendo l'ospedale dove lavoro in una zona un po' "di frontiera" è un turno interessante.
A mezzanotte pareva di essere sul set  di uno strano film a metà tra "The Hurt Locker" e "Rapunzel" con il cielo pieno di lanterne cinesi che salivano e gli scoppi di deflagrazioni provenienti da esplosivi sicuramente non autorizzati dalla convenzione di Ginevra.
Comunque era mezzanotte e sette minuti quando io e il collega di guardia in chirurgia d'urgenza veniamo convocati in pronto soccorso per un arresto cardiaco; mentre siamo lì che massaggiamo, squilla il telefono portatile della rianimazione:
"Pronto?" dico guardando il monitor,
"Pronto, il rianimatore di guardia dell'ospedale XX?"
"Si, sono io"
"Ciao collega:  sono il medico di Guardia dell'ospedale YYY. Volevo avvertirti che ho inviato il  trasferimento."
"QUALE trasferimento?"
"Il paziente che vi abbiamo mandato!" mi risponde la voce seccata
"Aspetta, voi non mi avete mandato un bel  niente! io non ho posti letto! di che stai parlando?!?!" gli rispondo con una frequenza isterica nella voce
Mi arriva la sua voce sempre più seccata: "Guarda collega, io ho qui il fax e il paziente comunque è già partito!"
"Partito cosa?! io non ho posto! ma quale fax? chi l'ha firmato queso fax?" gli strillo io , già pensando di chiedere la testa del collega smontante che non mi ha avvertito di niente.
"Eh...aspetta che guardo...però insomma, non si fa così eh...è firmato ...dr.ssa Propofol..."
"io?!?! ma io non firmat..."
Dall'altra parte del filo sento una risata fragorosa: "Sono io, tigre!!! BUON ANNO!!!" ,mi strilla la voce di un amico e collega.
E mentre attaccavo il telefono coprendolo di improperi stava ancora ridendo, ma ridevo anche io.

E abbiamo pure salvato l'arresto cardiaco.