giovedì 29 gennaio 2009

Economia sanitaria

L'anestesista è quel medico che, oltre a fare tutto ciò di cui abbiamo spesso detto, passa le sue giornate a caricare farmaci nella siringa e somministrarli al paziente. Questo implica l'apertura di un numero congruo di fiale di vetro che va dalle 7 alle 300 al giorno.
Chi ha aperto una fiala sa che il pallino sulla parte più sottile del collo indica il punto su cui facendo forza, ci si conficca il maggior numero di schegge di vetro rotto nel dito.
Alla fine della specializzazione ogni anestesista ha sviluppato un callo sulla parte laterale dell' indice che gli permette finalmente di lavorare senza sanguinare continuamente. L'industria farmaceutica però, che è sempre avanti con la tecnologia, fa anche delle fiale che si spezzano sul corpo invece che sulla testa facendo si che una scheggia di vetro tagliente e inafferabile affetti il pollice del dito controlaterale con un movimento rapido e preciso tipo laser.
Oggi quindi, col dito che zampillava sangue e un rosario di bestemmie tra i denti sono andata dal più vicino chirurgo:
-:"eh, beh, vediamo...forse bisogna mettere due punti"
...nel frattempo il sangue usciva...
-:"ma no, ! " ha detto un altro " ci mettiamo due sterilstrip! " (una specie di cerotto molto adesivo e sterile che si usa per riunire i margini delle ferite) "Rossi, ce l'hai due sterilstrip?" ha chiesto rivolgendosi alla caposala.
-:"Gli sterilstrip!? ma sei matto!? ce ne abbiamo pochissimi, mica li possiamo sprecare!" ha risposto lei scandalizzata,
-:"e vabbè, allora damme un po' di colla chirurgica..." ha concesso il chirurgo
-:"La colla? ma scherzi? " ha uggiolato Rossi straziata "mica ce la danno più da mesi la colla!"
-:" e vabbè, Rossi, damme 'na medicazione che ci mettiamo sopra un po' di spongostan (tipo cerotto emostatico) e copriamo." si è arreso lui.
-:"Lo spongostan, no!" ha supplicato Rossi " ne abbiamo pochissimo! costa troppo!"
a questo punto siamo rimasti in silenzio a guardarla, mentre il mio dito continuava a zampillare sangue. Lei, cogliendo una domanda inespressa nei nostri occhi ha guardato la ferita e con grande nochalance ha detto:
"beh, tu tienilo pigiato che mo' il sangue si ferma"
e vedendo che io la guardavo con occhi mesti da cerbiatto:
"vabbè, adesso ti dò un cerotto..."
ed è andata a prenderlo con la degnazione di una regina.

martedì 27 gennaio 2009

Un manipolo di eroi

Ci sono cose che sono assolutamente al di fuori della mia portata: una di queste è la contabilità. L'unico motivo per cui non sono ancora stata trascinata in manette in un qualche bagno penale è che sono circondata da persone amorevoli che vicariano alla mia incompetenza (sebbene, pensandoci potrei invocare la semiinfermità mentale).
Tanto per dirne una, chi veramente si occupa di gestire il mio bilancio familiare è mia madre: una donna che, se fosse stata dalla parte delle SS adesso i tedeschi avrebbero vinto la guerra. Ogni mese mia madre (che intercetta le mie bollette prima che io le cestini) mi chiede una certa somma di denaro per pagare le mie spese di casa e ogni mese si ostina puntualmente ad elencarmi, euro per euro, quanto devo pagare a chi e perchè, sebbene la mia assenza di passione sia sospettabile dal fatto che mentre lei elenca, io leggo una rivista o ripasso la lista della spesa.
L'altro giorno il mio compagno le ha chiesto, così, senza vero interesse, quanto avevamo speso di multe e lei si è fregata le mani , ha aperto la sua agenda e gli ha snocciolato tutte le multe che avevamo pagato negli ultimi 4 anni per importo, data e causale, lasciandolo boccheggiante come un pesce rosso.
Mio padre, che fa il commercialista, ma è anche e sopratutto un uomo di mondo, ha capito subito che il mantenimento di un sereno rapporto tra noi aveva come condizione necessaria ( ma non sufficiente) che lui non mi facesse da commercialista. Ha quindi lasciato ai dipendenti dello studio il raro privilegio di occuparsi di me come cliente.
Lui si limita a cercare di spiegarmi i misteri della ritenuta d'acconto un paio di volte l'anno, ma più che con vera intenzione lo fa come un elaborato esercizio intellettuale, tipo insegnare la divina commedia al simpatico pappagallo di casa.
Chi veramente si occupa di me sono zia Grazia e Gianluca.
Zia Grazia mi vuole bene. Sarà che mi conosce da quando ero piccola, sarà che le faccio pena, non c'è altro motivo per cui non tenta di avvelenarmi invitandomi a cena.
Oggi, per dirne una, nel delicato periodo della dichiarazione dei redditi, mi ha dovuto chiamare appena sei volte per ricordarmi che:
1- nell'elenco delle fatture mancano la 6,7, 15,16,17,e 21. dove sono? (boh!)
2- quando cambia l'anno le fatture si ricominciano dalla 1. Posso implorare in ginocchio quello dell'ufficio fatture dell'ospedale di farmi cambiare la numerazione di quella di gennaio che gli ho appena portato? (e no, non conta se la fattura è per il lavoro di dicembre!!!)
3- quando si fa una fattura a qualcuno è essenziale mettere tutti i dati compreso il numero civico e , ahimè, il codice fiscale. (non importa che a Frittole ci sia un solo Mario Rossi e tutti sanno chi è, i dati vanno messi comunque!)
4- no, non è possibile scaricare le vacanze. sarà difficile far passare la tua gita nel deserto libico per un viaggio di lavoro.
5- dov'è la bolletta del telefono di agosto? (Dio mio, ad agosto mia madre era fuori e la bolletta l'ho presa io!!! cosa ci avrò fatto? l'avrò usata come carta igienica?! )
Gianluca evidentemente doveva scontare qualche grave peccato nelle sue vite precedenti; come al faraone d'egitto furono mandate le sette piaghe a Gianluca sono stata mandata io.
" e tu ti occuperai della figlia del capo" deve aver tuonato una voce che veniva da una lingua di fuoco."
Così come Abramo, Guianluca ha affrontato il destino a testa alta. Non solo ha seguito tutte le mie pratiche burocratiche dal liceo ad oggi (facendosi una cultura di burocrazia universitaria della facoltà di medicina) ma appena hanno cominciato a pagarmi si è sobbarcato il peso dei miei rapporti con lo Stato Italiano.
Disperato per lo stato anarchico del mio fatturario mi ha mandato un programma per stampare le fatture dal computer che praticamente fa tutto da solo.
Ma non è bastato.
Allora mi ha inviato un foglio dove scrivere tutte le fatture emesse per non confondere i numeri. Anche questo è fallito.
Mi chiama e mi manda mail periodiche in cui argomenta il problema della fatturazione , della ritenuta d'acconto e dello scarico dalle tasse, con una passione che commuoverebbe una pietra. ed è servito a qualcosa?
No. Le sue parole cadono nel vuoto del mio cervello.
E nonostante questo lui non demorde: mai una parola amara è uscita dalla sua bocca, neanche un piccolo" vaff!" , neanche un "ma allora sei deficiente!!!!!!!" no, Lui, composto e sorridente, continua la sua battaglia contro la mia idiozia.
Che dire?
un manipolo di eroi.

lunedì 26 gennaio 2009

Chi è senza peccato

Sabato giorno ero di guardia in rianimazione. Per tutto il giorno sono stata chiamata in giro per i reparti e la sera alle 20.00 ero ancora in consulenza tanto che sono riuscita a smontare solo alle 21.00. Non voglio con questo cercare giustificazioni, perchè non ce ne sono, ero stanca, ho agito senza pensare e ho commesso un errore amministrativo piuttosto grave sulla cartella di un paziente. Enrica, che era di guardia il giorno dopo, vedendo scritta la mia bestialità l'ha perpetrata e l'unica persona che aveva l'esperienza per correggere il nostro errore non aveva capito cosa avevo fatto e quindi non l'ha corretto.
Mea culpa.
però ripeto: un errore amministrativo.
Non sulla gestione del paziente, che anzi, è decisamente migliorato grazie alle nostre cure in un modo che travalicava assolutamente le mie più rosee prospettive, un errore sulla cartella, su quello che c'era scritto.
Questo accadeva sabato giorno.
Nella giornata di oggi io sono stata chiamata e cazziata da 3 persone diverse al telefono e dalla primaria di persona,ma nessuno mi ha maltrattato almeno faccia a faccia. Enrica, invece, ha avuto la sfiga di trovarsi in rianimazione nel momento sbagliato e di sentire che parlavano male di me e, da vera amica, ha cercato di difendermi. Come risultato è stata maltrattata, brutalizzata, cazziata e insultata dalla prima di guardia.
Quando l'ho vista , subito dopo la buriana, era mortificata e sconvolta.
Ora, noi abbiamo sbagliato, non c'è dubbio, ma nessuno ha avuto un danno da questo.
Io credo che sia molto facile per un 50enne con 15 anni di esperienza mettersi sul piedistallo ed ergersi a giudice dell'azioni di un 30enne specialista da un anno, ma questo non è quello che io definisco correttezza.
Urlare in faccia a qualcuno perchè ha sbagliato in palese buona fede e che sta lì davanti a scusarsi è un'azione meschina e la banale prevaricazione di una persona per cui, come dice il proverbio, "comandare è più di fottere".
Aggiungo che gli errori degli alunni sono sempre colpa dei maestri e che se errore c'è stato la colpa è anche di chi non ci ha mai banalmente spiegato come andasse svolta quella pratica amministrativa.
Ultima considerazione è che le persone che giudicano così prontamente le altrui mancanze dovrebbero farsi un esame di coscienza e chiedersi se a loro è mai capitato di sbagliare o se sono sempre state perfette...
Ma il problema non è la gravità maggiore o minore del nostro sbaglio, semplicemente c'era qualcuno che aveva bisogno di un capro espiatroio con cui sfogarsi perchè gli rode o perchè evidentamente qualcun'altro se l'era già presa con lei.
La legge della giungla è sempre la stessa: pesce grande mangia pesce piccolo.
In tutto ciò chi ci è andato di mezzo è Enrica che in questo folto gruppo di scienziati e profeti senza macchia è stata l'unica ad avere l'onestà e l'umiltà di dire: ho sbagliato. Scusate.

e questo era l'unico comportamento serio, maturo e deontologico da tenere. Enrica, senza sbavature, come sempre.

giovedì 22 gennaio 2009

Una proposta per risolvere i problemi

Appena uscita dalla specializzazione io, Stella ed Enrica, coi nostri diplomi ancora fruscianti in tasca abbiamo cominciato a fare il giro degli ospedali della città e provincia per trovare lavoro: ci presentavamo dal primario , gli davamo il nostro cv e ascoltavamo qualche banalità senza grandi speranze.
Ma tutti quelli da cui siamo state, nessuno escluso, ha commentato il nostro sesso. Ne riporto uno a caso, l'ultimo di una serie, perchè mi ero rotta il cazzo abbastanza da rispondere.
Il primario di un grosso ospedale di periferia.
-:"beh, certo" dice guardando i fogli che ha in mano" sono dei bei curriculum...e in effetti io avrei bisogno di gente...certo però" conclude guardandoci con aria perplessa" voi siete donne..."
io, che capisco dove vuole andare a parare rispondo sorridendo:
-:" sì, e allora?"
-:"eh...beh...voi fate i figli..."
neanche a farlo apposta in quel momento squilla il telefono ed è la primaria di un'altra rianimazione di un ospedale di città
-:"ah, guarda, "gli dice il tizio al telefono "ho giusto qui davanti due ragazze neospecialiste con due bei curriculum...a voi serve gente"
risposta dalla cornetta:" no no! basta donne!"
-:"vedete? "ci fa lui alla fine della telefonata" è un problema..."
-:"mi scusi" interrompo a questo punto" ma lei ha figli?"
-:" tre" mi risponde lui. io non commento ma la mia faccia parla da sola.
-:" e beh" sorride allargando le braccia.
Oggi, un anno e mezzo dopo, ho sentito un commento su due neospecialisti che devono essere assunti in un ospedale.
"Mario lo prenderanno" diceva la persona che parlava" ma Maria non si sa, perchè sai è donna e loro sono rimasti scottati una volta con una che è rimasta incinta, perciò preferiscono gli uomini".
A 30 anni per la prima volta nella mia vita mi sono sentita discriminata non per quello che sapevo, o possedevo, ma proprio per quello che sono: sono nata con due cromosomi x e non c'è rimedio. è una cosa che non cambierà mai.e per quanto io sia intelligente e preparata questa specie di "macchia" sul mio curriculum rimarrà sempre.
Però, amici primari, forse sarebbe ora che voi faceste pace col cervello. è una realtà immutabile che 6 anni di laurea + 4 di specializzazione fanno 10 il che, nella migliore delle ipotesi, vuol dire che qualsiasi ragazza che entri nella facoltà di medicina e chirurgia a 18 anni esatti ne uscirà anestesista a 28. Ed è altrettanto immutabile che i figli li fanno le donne con una gestazione che dura 9 mesi ed un allattamento di 6. se la cosa non vi funziona, se non riuscite a gestire la conservazione della specie, potreste creare una bella classe di monache guaritrici: chiunque si iscrive a medicina viene immediatamente sterilizzata.
Altrimenti non fatemi studiare per 10 anni per poi accorgervi che sono donna.
Non fatemi lavorare il doppio perchè sono più brava dei miei colleghi maschi per poi evitare di assumermi perchè non sono come loro.
Chiudete medicina alle donne, ma fatelo a viso aperto e dichiaratamente, non parlando di uguaglianza e poi discriminandoci nei fatti.
e se sembro particolarmente acida e inkazzata è perchè lo sono.
Vi lascio con un paio di statistiche che potrebbero farvi riflettere:
Traumi gravi 77% negli uomini e 22% nelle donne
Infarto miocardico : 1,5% negli uomini e 0,4% nelle donne
Ictus: 1,1% negli uomini e 0,8% nelle donne
Nuovi casi di tumore per 100.000 abitanti
colon: 55 negli uomini e 35 nelle donne
pomone: 85 negli uomini e 13 nelle donne
melanoma: 8 negli uomini e 6 nelle donne
sistema nervoso: 7 negli uomini e 4 nelle donne
fegato:20 negli uomini e 7 nelle donne
Aspettativa di vita media:78,6 anni uomini e 84,1 anni donne.

e adesso scommetto che vi state grattando le palle.

mercoledì 21 gennaio 2009

Autoanestesia

Oggi abbiamo operato una deliziosa bimbetta di 5 anni, di nome Chiara.
è entrata in sala un po' intimidita, ma abbastanza baldanzosa e si è fatta mettere a sedere sul letto facendoci mille domande.
Ha guardato la mascherina dell'anestesia (adesso facciamo l'aerosol?) e ha constatato che era rosa e profumata di fragola (anche per i maschi è rosa?), dopodichè ha detto che l'avrebbe tenuta lei mentre faceva l'aerosol per addormentarsi.
Di solito i bambini tengono un po' la mascherina, poi gli viene sonno quindi cominciamo a tenerla noi e quando sono ben addormentati li sdraiamo sul lettino e facciamo uscire la mamma.
Lei no.
Ha cominciato a respirare con aria diligente e dopo due o tre respiri ci ha guardato con aria sprezzante:
-"mi sa che non funziona, sono ancora sveglia!"
-"Un attimo" , abbiamo risposto noi, "continua a respirare come stai facendo, sei bravissima!"
dopo altri 3 o 4 respiri, sempre tenedosi la mascherina da sola ha detto interessata:
-"ma dai, mi sa che funziona, mi sta venendo sonno!"
ha fatto un altro respiro e ha concluso:
-"adesso mi sdraio così mi addormento"
si è sdraiata sul lettino da sola ed è caduta in un sonno profondo.

Un altro paio di pazienti così e cado in depressione perchè comincio a sentirmi inutile...

lunedì 19 gennaio 2009

Per Alberto S.

Oggi c'è stato il funerale del papà di un mio amico.
A volte, quando penso a quante persone muoiono, a quelle che nascono, a quelle che stanno male e a quelle che sono vecchie e ai bambini e, insomma all'enorme marea di umanità che c'è e quanto è oscillante e quanto alla fine è tutto simile a tutto, e quanto ognuno di noi è irrilevante e allo stesso tempo fondamentale...sento qualcosa che non riesco ad esprimere e vorrei andare , che ne so, in Tibet a meditare anch'io per vedere se riesco a mantenere sempre una prospettiva giusta sulle cose, o nella foresta amazzonica, o in chiesa per riuscire ad abbracciare tutto quello che c'è nel mondo e a metterlo in ordine per farne un disegno completo.

...poi rileggo quello che ho scritto e penso che una persona seria a 30 anni dovrebbe preoccuparsi del mutuo.
ed è così.
ma mi resta sempre qualcosa che mi sembra di rimpiangere,e non so che cosa...

venerdì 16 gennaio 2009

Una spiegazione al global warming

Il mio ammiratore infelice oggi, mentre io mi sfiatavo sul tapis roulant cercando di non soccombere, dopo avermi detto che gli piaccio e che mi bacerebbe anche sudata (che schifo!!!) mi ha esposto la sua nuova teoria, un evoluzione della precedente: non è che gli alieni ci hanno insegnato la tecnologia, è che gli alieni siamo noi! ecco perchè non riusciamo a restare in equilibrio con l'ecosistema planetario e stiamo distruggendo la terra: perchè noi non le apparteniamo! siamo giunti qui milioni di anni fa e ci siamo scordati le nostre radici... crediamo di essere sempre stati qua!
è per questo forse che, la maggior parte delle volte il mio primario e i miei colleghi, mi sembrano di un altro pianeta:
dentro di me, la verità si fa strada.

Una maledizione biblica

Ci sono malattie molto comuni, come la pressione alta, l'artrosi, la prostata ingrossata, e altre che per fortuna sono molto rare. Per esempio ce n'è una che si chiama Sindrome di Marfan che ha un incidenza di 2,6 individui per 100·000 ogni anno; è una malattia genetica di una proteina che costituisce varie strutture di sostegno del corpo umano tra cui le cartilagini e i legamenti. Gli individui affetti hanno spesso un'elasticità non comune. Si dice che il famoso musicista Niccolò Paganini ne fosse affetto e per questo riusciva a trarre dal violino la sua musica celestiale.
Un'altra malattia rara si chiama Acromegalia, o Gigantismo se colpisce i bambini. è un eccessiva secrezione di ormone della crescita e ha un incidenza annuale di 3 casi su 1.000.000 di persone. I pazienti che ne sono affetti crescono in maniera sprporzionata: le mani si ingrossano, i lineamenti del viso diventano più marcati per l'ispessimento delle ossa e gli viene una faccia tipica detta: "leonina", che li fa assomigliare nei casi più gravi , più o meno a Shrek.
Tutti gli studenti di medicina hanno studiato queste sindromi sui libri, ma pochi le hanno viste data la loro rarità. Io, che ho abbandonato gli studi sull'endocrinologia diversi anni fa ne avevo un ricordo abbastanza vago, che non rinverdivo da parecchio confidando che non mi sarebbero mai capitate, o quasi.
Ora io mi domando: quante sono le probabilità che due individui, un acromegalico ed uno affetto da sindrome di Marfan, abbiamo entrambi la cataratta, ed entrambi si vadano ad operare nello stesso cazzo di ospedale, nello stesso cazzo di giorno, in contemporanea su due sale operatorie nello stesso cazzo di momento, e che su 6 anestesisti che girano per quelle sale operatorie quel giorno sia di turno proprio io?!?!
dovrebbero essere più o meno le stesse di fare sei al superenalotto; ma secondo voi: io ho fatto sei al superenalotto o ero di turno in oculistica quel giorno?
Scommetto che avete indovinato la risposta.
Perchè , o Signore degli Anestesisti, hai deciso che io sono la prediletta?!
E sopratutto, perchè come mezzo della tua epifania hai scelto proprio gli oculisti?
Non potevi chiedermi di sgozzare il mio ragazzo su un monte? Io la prova di fede te la davo subito!!!
Comunque chino la testa e amo gli oculisti per quello che sono: il mezzo per ricordarmi che la vita dell'anestesista è sofferenza, e che la strada per il paradiso è ancora lunga

giovedì 8 gennaio 2009

Jack Nicholson era meglio

Con un blitz di inizio anno il primario, appena tornato da una vacanza natalizia a Dubai (commento di Enrica:-" e ti pareva: un posto proprio da cafoni..." ) ha deciso di cambiare di nuovo le assegnazioni con il risultato che io torno in rianimazione , Enrica viene spalmata in due delle sale che prima coprivo io e altra gente viene spedita in altre sale in maniera del tutto casuale e insensata.
Devo dire che sono contenta. Per una mia perversione per cui prima o poi dovrò farmi psicanalizzare la rianimazione mi piace molto; il problema sono i miei colleghi.
Il gruppo dei miei colleghi anziani riesce al tempo stesso a ignorarti e maltrattarti. Come sia possibile è una cosa che mi stupisce ogni giorno.

Ieri per esempio parlavo col secondo di guardia del mio orario di gennaio che comprende:
-27 ore di straordinario programmate
-3 weekend su 4 di lavoro
-21 turni di cui:
-2 turni da 18 ore in cui faccio sala operatoria dopo la notte.
Considerando che io sono stata l'unica che pur non facendo i turni in rianimazione a dicembre ha fatto Natale E Capodanno.

Sono quindi andata dal primario e gli ho gentilmente chiesto se c'era un motivo per un orario così punitivo e lui si è accorto di essere rinkoglionito e mi ha detto che cambierà i turni.

Commento della prima di guardia in rianimazione:
"Io , eccetto quest'anno ho sempre fatto un sacco di turni e lavorato nelle festività e non ho mai detto niente. Evidentemente ho sbagliato io a non lamentarmi"

MA CHE CAZZO DI COMMENTO è?!?!?!?!?!?!
Ci sono 20 persone che ruotano sulle sale operatorie e tutte e 20 hanno un orario di 38 ore settimanali. tutte e 20 fanno massimo 2 weekend lavorativi su 4, tutte e 20 hanno fatto Natale o Capodanno, tutte e 20 fanno (questo anche per legge) turni di massimo 12 ore.

Ma io ugualmente non dovevo lamentarmi perchè sono l'ultima arrivata.

Io ci impazzisco.
Quando ho chiesto un cambio ad una collega per evitare le 18 ore lei si è rifiutata perchè deve andare a lavorare in clinica.
Io non lavoro in clinica perchè i miei turni non me ne danno la possibilità.
Ma io non mi devo lamentare perchè sono l'ultima arrivata.

Ogni tanto mi sembra di essere finita in uno di quei brutti film sui corpi scelti dell'esercito tipo codice d'onore in cui si vedono le reclute soffrire per il nonnismo.
Spero solo che venga Tom Cruise a salvarmi prima che mi facciano un "codice rosso " anche a me...

p.s. il primario ha cambiato i turni: le mie ore in eccesso non le ha distribuite tra tutti: le ha semplicemente date a Enrica, che è l'altra ultima arrivata. Così ora io faccio sempre 3 weekend, ed Enrica fà gli straordinari.

Ora sì che giustizia è fatta.