domenica 28 luglio 2019

Porta fortuna

Lavorare con i bambini può essere fonte di grande angoscia, ma anche di grandi soddisfazioni, a volte del tutto insensate.
Stavo per uscire dall'ospedale ed ero già in canottiera, ciabatte e bermuda quando un collega mi bussa alla porta: Propofol, ci sei? c'è un bambino che non respira in P.S. , vieni con me? io esco e mi precipito così come sono, senza neanche mettere il camice. Quando arriviamo c'è Mario, di due anni e mezzo, che piange in braccio alla mamma, con i suoi bellissimi occhioni neri e il petto che si alza e si abbassa affannosamente.
Mario, lo vediamo visitandolo, non è un bimbo come gli altri: è nato prematuro, le sue corde vocali erano chiuse e l'esofago non riusciva a trattenere giù il cibo perciò ha dovuto subire due interventi chirurgici importanti e ha un buchino in gola per respirare ed uno nello stomaco per mangiare. Questo ci racconta la mamma, che come tutte le mamme di bambini con problemi, ha la situazione perfettamente in pugno mentre io al suo posto starei già urlando dal panico.
Lo visitiamo, raccogliamo l'anamnesi, facciamo un rx del torace, mettiamo ossigeno ed aerosol e già stiamo considerando le ipotesi peggiori quando escono le immagini RX: il polmone sembra a posto, ma c'è un sacco di aria nello stomaco e nell'intestino.
"Signora scusi: quando ha fatto la cacca mario?"
"l'altroieri, oggi avrei fatto il clistere, ma ha cominciato a stare male..."
"ah, ecco" il collega prende una siringa e comincia ad aspirare l'aria dal buchino dello stomaco. Il respiro di mario si fa più regolare.
"Signora, gli può togliere il pannolino un secondo per cortesia? ...e mi servirebbe un piccolo sondino con un po' di soluzione fisiologica..."
Infilo il sondino nel retto e inietto un po' di fisiologica...neanche il tempo di fare un massaggino al pancino che Mario tira fuori una cacca che sarebbe stata della misura giusta per un adulto sui 70 chili.
Sorride,  finalmente soddisfatto, ricomincia respirare normalmente e guardandomi contento esclama: "CACCA!!!".
Ed io, con le mani immerse nella merda, che aveva intaccato anche i miei bermuda chiari e la canottiera rossa, lo guardavo felice e gli facevo tutti i versetti cretini per farlo ridere...
che va bene, eh, ma alla fine, come al solito, ho ripensato a tutta la faccenda e mi sono detta: ma che cazzo di lavoro mi sono scelta...

venerdì 19 luglio 2019

Cerco l'estate tutto l'anno e all'improvviso eccola qua

Io odio l'estate.
L'aspetto come si aspetta una disgrazia che tanto lo sai deve arrivare, abbracci la croce e sopporti con pazienza.
L'estate è quel momento dell'anno in cui sai che ti dovrai ammazzare di fatica e alla fine tutti se la prenderanno comunque con te.
Punto primo: il lavoro. La vita estiva dell'ospedaliero è un ottovolante in cui si alternano (pochi) giorni di ferie e turni disumani, provocando in tutti noi un livello di schizofrenia emotiva ben al di sopra del punto in cui sarebbe necessaria la terapia.
Ma come se questo non bastasse ci sono le gioie della gestione familiare. Perché non è che i bambini d'estate scompaiono nelle scuole chiuse. No. Te li ritrovi a casa, che ti guardano stravaccati sul divano e dicono: mamma io mi annoio, che facciamo?
Ma io ho la fortuna di avere un solido background familiare, che loro sì che mi facilitano la vita.
Per esempio quest'anno la mia famiglia mi supporta così:
1. mia madre. Mia madre, da brava ansiosa, comincia a programmare le vacanze estive ad aprile. E ad aprile lei pretende risposte chiare e definitive su chi va dove ,quando e come. Quest'anno, ad aprile , ha prenotato l'albergo in Trentino per il giorno 11 agosto, ed è da aprile che con cadenza settimanale mi ripete il programma in lunghe telefonate mattutine per essere sicura che io non lo dimentichi.
2. mia suocera. Mia suocera è allergica a qualunque forma di programmazione. Se tu la chiami alle 4 del pomeriggio e le dici: ma allora domani siamo a pranzo da te, ti risponde stupita: "ah...adesso vedo e ti faccio sapere". Se le chiedi a giugno cosa farà a luglio allarga le braccia ed esclama: "ehhh, c'è tempo!", ignorando, dopo quasi 20 anni , che io lavoro su dei turni mensili.
Quest'anno si è svegliata con calma il 5 luglio e ha deciso che per il suo compleanno vuole andare alle terme. Date? 9-11 agosto. Ca va sans dire.
3. mio marito. L'uomo che ha meritato il soprannome di Quinto Fabio Massimo "il temporeggiatore". Lui non prende mai decisioni. Aspetta che il Fato decida per poi prendersela con il Fato. Di solito impersonato da me.
Quest'anno, al 3 di luglio mio marito ha distolto la sua attenzione dagli alti problemi accademici per posarla su noi mortali e prendere atto del fatto che, dato che il campo scout di Sofia si tiene dal 4 all'11 agosto, per far partire la creatura con la nonna l'11 agosto saremmo dovuti andare a riprenderla a Gubbio o il 10 agosto o al massimo l'11 mattina, date queste in cui saremmo anche a festeggiare il compleanno di sua madre a delle terme, ovviamente ancora non si sa ancora dove nè come, nè quando.
Costernato ha concluso che ciò è riprovevole, e COME MAI NESSUNO GLIEL'HA DETTO PRIMA????"

A chi questi tre personaggi attribuiscono l'intera responsabilità dell'inconciliabilità dei loro desideri e aspirazioni?
Ovviamente: PROPOFOL, È COLPA TUA.
ed io sorrido , in perfetta letizia, sognando il due novembre, il momento dell'anno che preferisco.

venerdì 12 luglio 2019

Senza esclusione di colpi

Tra le gioie infinite che ci regala la maternità c'è anche l'inevitabile ritorno delle parassitosi infantili.
Sofia, bambina con un quoziente di sudicità nella media, ha avuto due volte gli ossiuri e due volte i pidocchi.
Forse, tutto sommato come ciclo vitale preferisco quello dei pidocchi, se devo scegliere.
Ormai praticamente ci manca la malaria, la tenia saginata e il dracunculus mediniensis e poi ho il quadro clinico completo di tutte le parassitosi che mi ricordo dal mio esame di malattie infettive.
Io cerco di prenderla sportivamente, ma ci sono madri che, all'ennesima disinfestazione di tutta la casa, sono molto meno tolleranti. Vittime collaterali sono i nonni, che si ritrovano in sì verde etate, a grattarsi la testa dopo aver frequentato luoghi poco raccomandabili come il parchetto giochi.
Il più sconvolto era il nonno di Mario, un uomo i cui occhi azzurrissimi irradiano mitezza e bontà e che ieri mi sussurrava sgomento: io ho fatto il soldato...neanche nelle trincee ho mai preso i pidocchi! nelle trincee!!!

Avere figli è una guerra

venerdì 5 luglio 2019

Disagio esistenziale

Le visite anestesiologiche perioperatorie possono essere un'esperienza davvero surreale, ma sopratutto ti danno un quadro chiaro delle difficoltà che incontrano oggi i medici di base.
Entra una signora tra i 60 e i 70.
"...ha mai avuto problemi cardiologici, signora?"
"eh, dottoressa, soffro di picchi di pressione alta da un po' di tempo...infatti il medico mi ha cambiato la terapia e mi ha dato questi due farmaci al posto di quello che prendevo prima" mi mostra due scatole  "però dottoressa, le volevo dire: io, da un po' soffro di tremende fitte qua, in fondo alla schiena, dietro..." e si indica i reni " che mi prendono sopratutto quando muovo le braccia e poi mi passano. Ho guardato il foglietto dei farmaci e su questo c'è scritto che può dare questi sintomi, perciò io l'ho sospeso..."
"l'ha sospeso? così da sola?! ma... mi faccia vedere questo foglietto illustrativo...non mi risulta che questo tipo di molecola dia questi problemi..." leggo attentamente tutto " ma signora, qua non c'è scritto niente del genere..."
"aspetti dottoressa, che mi metto gli occhiali e glielo trovo io...ho letto che provoca degli spasmi...ecco qua: effetti indesiderati: BRONCOSPASMO"
"ma il broncospasmo è quando uno ha l'asma! lei respira benissimo, non c'entra niente con il dolore di cui mi parla!"
"ah sì? va bene. Io lo sospendo uguale però che non si sa mai..."