giovedì 26 marzo 2009

La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni

Ogni volta che dico a me stessa: "ah! questa cosa l'ho risolta proprio bene! proprio da manuale! questa volta l'ho sfangata alla grande!" vengo fatalmente e brutalmente cazziata dai miei superiori perchè secondo loro ho fatto una stronzata...

certe volte penso proprio che ho sbagliato lavoro!

martedì 24 marzo 2009

Elettromagnetismo

Ieri siamo stati chiamati per addormentare un bambino che doveva fare una risonanza magnetica durante il turno di Gianluca.
la risonanza magnetica è un esame che dura tre quarti d'ora circa in cui il paziente deve stare immobile nel tubo di una macchina formata da un potente magnete che attrae gli oggetti metallici come una calamita di un paio di quintali, ed emette rumori ritmici e fastidiosi che proseguono a intervalli durante tutta la procedura.
è una cosa perfettamente innocua, ma nessuno la trova piacevole, tantomeno i bambini, che infatti vengono mantenuti in anestesia per l'intera durata della faccenda.
Per fare questo sono necessari degli apparecchi cosidetti "amagnetici" che possano entrare nella stanza della risonanza senza venir risucchiati dalla macchina, oppure bisogna tenerli ad una distanza ragionevole dalla calamita, diciamo 1 metro circa.
Siccome per fare l'anestesia ci serviva un ventilatore abbiamo portato dentro quello normale mantenendolo a distanza di sicurezza fissato ad un carrello per terra.
Stavamo giusto per far entrare il bambino quando Matteo, per spostare il ventilatore trac, ne stacca il supporto che lo teneva ancorato.
Al grido di "giù la testa!" ci abbassiamo in tempo per schivare il ventilatore che si volava attraverso la stanza come una colomba dall'amato bene finendo appunto attaccato al tubo magnetico.
Silenzio.
Guardiamo la scultura postmoderna composta da ventilatore + risonanza che abbiamo davanti e
io domando:
:-"Gianluca, si può spegnere la risonanza?"
:-"No. Se la spegni per riaccenderla ci vuole il tecnico e passano almeno due giorni"
:-"Ah. E allora che facciamo?"
:-"Tiriamo" risponde rassegnato.
mentre i parenti aspettavano fuori convinti che noi stessimo facendo discussioni altamente scientifiche sull'esame noi tre, mani sulle maniglie del ventilatore e piede sulla risonanza, cercavamo di vincere l'elettromagnetismo con la sola forza di un paio di molecole di atp dei nostri muscoli.
Alla fine siamo riusciti a staccarlo e a fare l'esame.
Chi lo dice che il medico è un lavoro di concetto?

sabato 21 marzo 2009

Proposta di un uomo

Ieri, durante la pausa-pranzo, io e Gazza siamo finiti a parlare della "questione maternità" che ha sollevato tante questioni in questo piccolo blog casareccio. Come ho già detto credo che Gazza sia una persona estremamente intelligente e sensibile anche se spesso si diverte a provocare. Anche in questa discussione ha portato una sua "provocatoria" proposta. La rimando nell'etere.

"La discriminazione delle donne, ha detto, nasce dalla maternità. Il problema sta nel fatto che ci sono una parte di donne che approfittano del diritto alla maternità,( nota dell'autrice: Silvia, vedi che la tua opinione è condivisa!!! =)  ) quindi appena il test di gravidanza è positivo si mettono in malattia e, tra gravidanza, parto, ferie e tutto il resto, stanno via 2 anni. Se alla "Nike s.p.a"  che tu stai via due anni non gliene può fregare di meno è chiaro che alla "Rossi s.p.a." di Busto Arsizio, che ha 12 dipendenti, un dipendente che manca per 2 anni è un peso enorme. Ma il datore di lavoro, anche se in buona fede non ha alcun mezzo per difendersi da questa frode che può solo subire, tranne che smettere di assumere , a priori tutte le donne. Quindi, per colpa di una minoranza di persone, ce n'è una  maggioranza di donne lavoratrici serie che viene penalizzata"

"e allora che proponi di fare?" ho chiesto

" io propongo di introdurre un periodo "rigido" di assenza per gravidanza. Sette mesi , diciamo, o otto. Dopo questo periodo si sospende lo stipendio, qualunque cosa succeda, niente certificati. Questo non avrebbe peso sulle donne che vogliono comportarsi correttamente , ma sarebbe un deterrente per quelle che cercano di approfittarsene, e i datori di lavoro non avrebbero più motivo di discriminare le donne, perchè avrebbero un arma per difendersi dalle disoneste."

"Vabbè, ma se una la gravidanza a rischio ce l'ha davvero?" ho ribattuto

"o perde il lavoro, o quando il rischio è passato torna al lavoro e dopo la gravidanza allatterà di meno. Non si può fare una frittata senza rompere le uova"

Questa è la proposta di un uomo e di un capo per le donne.

Aspetto i vostri commenti, obiezioni, applausi, insulti ,sputi...insomma: aspetto di sapere cosa ne pensate voi

venerdì 20 marzo 2009

Moda ospedaliera

una delle idiosincrasie preferite dai pazienti è quella di cercare di dare un significato gerarchico al colore delle divise che indossano gli operatori sanitari.
Una volta per tutte: la tuta è solo un indumento di cotone che serve ad evitare che sputi e sangue finiscano sul vestito buono: negli ospedali più ricchi le tute sono tutte uguali perchè l'ospedale le lava e le fornisce, in quelli più poveri sono diverse perchè ognuno se la compra da sè e se la lava a casa quindi la sceglie del suo colore preferito. (nota a margine: la tuta non è sterile! non serve a proteggere voi dai germi di fuori, ma noi dai vostri germi di dentro!!!)
In linea generale le tute che si usano in sala operatoria sono verdi, e lo sono per tutti: medici, infermieri e portantini. le tute che si usano nei reparti sono bianche e le usano gli infermieri e i portantini. I medici dei reparti di solito hanno il camice (segno questo che infatti le mani se le sporcano pochino...)
Ma se proprio vogliamo tracciare delle linee che aiutino il paziente ad orientarsi nel mondo della moda sanitaria eccole qua:
1- se portano la cravatta non sono anestesisti.
2- l'altezza del colletto della camicia e la sua rigidità sono inversamente proporzionali al grado gerarchico.
3- la pulizia del camice è inversamente proporsionale al grado gerarchico
4- se un operatore sanitario porta una divisa della sua taglia è un infermiere, se la porta di una taglia in più è un anestesista se la porta di due taglie in più è uno specializzando di chirurgia. Questo perchè chi arriva prima la mattina prende le divise migliori dal mucchio.
5- Se la divisa è della taglia giusta ma si abbina a:
a) filo di perle
b) orologio d'oro al polso
c) scarpa molto usata ma che si capisce molto costosa
è un primario chirurgo e gli hanno tenuto da parte la divisa.
6 - nessuna donna che porti un tacco superiore ai 2 cm lavora, qualunque cosa indossi per farvi credere il contrario: financo Enrica, che è la regina indiscussa del glamour, i cui pigiami sono simili al mio unico abito da sera, viene a lavorare con gli zoccoli bassi (rosa confetto, ca va sans dire...)
Un consiglio: diffidate di chiunque si vesta sul luogo di lavoro in un modo che a voi sembra scomodo per lavorare: per essere un buon medico ci si deve sporcare spesso le mani.

mercoledì 18 marzo 2009

Diavolerie moderne

Il cristallino è la lente naturale trasparente e biconvessa dell'occhio, una struttura che, insieme alla cornea, consente di mettere a fuoco i raggi luminosi sulla retina.
La cataratta è la progressiva opacizzazione del cristallino che quindi "rovina" la messa a fuoco: per questo si interviene chirurgicamente togliendo il cristallino opacizzato e sostituendolo con una lente artificiale intra-oculare, posizionata dietro all'iride.
Oggi una paziente era in sala d'attesa aspettando il suo turno per l'intervento quando ha sentito una conversazione tra un medico e l'infermiera che suonava tipo:
- "Che lente mettiamo alla signora?"
-"12,5"
quando mi sono avvicinata per metterle la cannula mi ha guardato intimidita:
-:"signorì" ha detto prendendomi il braccio "ma che me mettete le lenti?"
-:"no signora," ho riposto rassicurante " è la lente del cristallino, quella interna!"
-:"me mettete pure il cristallino?" ha domandato
-:"e certo signora! " ho sorriso sempre più rassicurante
-:"Ommadonnamia! " ha esclamato disperata "e perchè me mettete tutte 'ste diavolerie!!! "


martedì 17 marzo 2009

Testardo

Sono assunta al policlinico dal 17 marzo 2008.
Ho fatto i turni a tempo pieno in rianimazione fino a settembre 2008, poi sono stata trasferita in sala operatoria.
Da quando sono stata trasferita in sala faccio 1 o 2 guardie al mese in rianimazione sempre di festivo, e basta.
In questi 12 mesi sono stata di guardia:
23 marzo 2008: Pasqua
15 agosto 2008:Ferragosto
25 dicembre 2008: Natale
31 dicembre 2008: Capodanno
Oggi sono uscite le nuove guardie di Aprile. Io ne ho una sola: 13 Aprile: Pasqua.
Ho chiamato la mia "primaria" per protestare, dicendo che anche se sono nuova e devo fare la gavetta, mi sembra di avere il diritto di passare almeno una festa comandata l'anno con la mia famiglia visto che anch'io ho un padre e una madre e non sono orfana.
La risposta è stata un pistolotto di 15 minuti sul fatto che non dovrei lamentarmi, che tutti fanno le guardie di festivi e che era solo un caso che io fossi capitata così. Mi è stato detto che anzi, dovrei ritenermi fortunataa fare una sola guardia al mese, e che tutti alla fine fanno la loro parte di festivi: in fondo chi non ha fatto il 25 giorno ha fatto il 24 giorno o il 26 notte.

C'è una canzone deliziosa di Daniele Silvestri che si chiama Testardo e che dice ad un certo punto: io so tenace, perchè alla gente piace, ma è evidente che con un coltello me poi fa cambià opinione: so tenace, ma mica so cojone!
Ecco: io mi sento così.
è evidente che siccome tu sei il primario mi puoi costringere a dirti che è vero: che essere di guardia il 26 notte o esserci il 25 giorno è uguale; e che sì, sono fortunata a fare le guardie in rianimazione solo durante i festivi, mentre per il resto del tempo me ne sto a oculistica e, certo, è un caso che io, proprio io, l'ultima arrivata sia capitata proprio in tutti i giorni di festa comandata del 2008.
Visto che tu sei il responsabile e hai 50 anni ed io ne ho 32 e ho un co.co.co. puoi anche farmi dire che il nero è bianco, ma tu sai quanto me che non è vero.

Dunque farò Pasqua anche quest'anno, e chissà, magari di nuovo ferragosto, ma siete voi che state insegnandomi giorno dopo giorno, che la correttezza verso di voi non paga.
Mal ve ne incolga.

domenica 15 marzo 2009

Wait 4 me: I'll be back



Se qualcuno si fosse chiesto dove sono stata negli ultimi 10 giorni la risposta è: qui.