venerdì 25 gennaio 2019

In effetti ,sì

Cercando febbrilmente una compressa di pantorc nell'armadietto delle medicine...

"Che diamine, in questa rianimazione ci stanno più psicofarmaci che protettori gastrici!"

Infermiera di passaggio:"E questo non ti dice niente?"

venerdì 18 gennaio 2019

L'altra metà delcielo

L'ho già detto cosa penso degli infermieri in generale, in special modo le giovani leve mi sembrano , nella stragrande maggioranza, volenterose e preparate.
Tra questi c'è senz'altro Mario, giovane infermiere laureato da poco, che dopo un esperienza all'estero è finito a lavorare nella nostra piccola rianimazione.
Mario è proprio uno che vuole capire la situazione del paziente, la storia clinica, la terapia, il progetto curativo che c'è sotto e ti fa un sacco di domande intelligenti a cui vuole risposte esaurienti. Ed è bellissimo, davvero, e incredibilmente lodevole, a volte però lo rende veramente, per usare una felice espressione toscana, un gatto attaccato ai coglioni.
Ieri notte alle ore 4.00 squilla il telefono della guardia.
-: "Che c'è?"
-: "Dottoressa, sono Mario. Volevo informarla che il paziente del letto 1 ha avuto un run di tachicardia , direi sopraventricolare ,a 140 battiti per minuto, con emodinamica stabile ed una pressione arteriosa rimasta comunque intorno ai 120 mmHg, normotermico e con un emogas di controllo i cui valori..."
-: "Mario, scusa. è rientrata da sola la tachicardia o il paziente è ancora a 140?"
-: "è ancora a 140"
-: "Arrivo."
quando arrivo al letto 1 , Mario è pronto con l'emogasanalisi: "ecco, vede è normale, lei che ne pensa?"
Io, che penso che ho appena aperto gli occhi per un tempo ridicolmente breve da quando li avevo chiusi, bofonchio:
:- "Ora vedo. Hai fatto un elettrocardiogramma?"
:- "ah, no, ora lo faccio."
:- "prima fagli un seloken"
:- "tutto insieme?"
:- "si, lo porti a 10"
:- "ma se ha un effetto troppo rapido e va in arresto?"
mi impongo di non sbroccargli subito.
:- "faglielo. se va in arresto vediamo."
la fiala di seloken, in boli refratti, andasse mai in arresto, gli fa , tanto per citare un'altra espressione toscana, come il cazzo alle vecchie. 
La frequenza cardiaca si sposta da 140 a 139 battiti per minuto.
:- "fagli 500 ml di soluzione fisiologica veloci e prepara una fiala di cordarone ."
:- "dottoressa, ma non sta fibrillando"
no, non gli sbrocco. è giovane.
:- Mario, come fai a dire che non sta fibrillando a 140 di frequenza?
sventola il foglio che ha in mano
:- sull'elettrocardiogramma si vedono le P"
una cosa è certa: non capita.
:-"Dammi. Mario, a chi l'hai fatto 'st'elettrocardiogramma? guarda la frequenza cardiaca su questo foglio: sarà al massino 70 battiti al minuto, questo non è il suo."
:- "ah. dice?"
:- "rifallo. ma dopo il cordarone"
il cordarone fa passare la frequenza cardiaca del signore da 139 a 138 battiti per minuto.
A questo punto mi ricordo dei nostri valenti amici cardiologi e chiamo quello di guardia che è Marco.
Marco , palesemente, stava dormendo e non ha nessuna intenzione di preoccuparsi della cosa.
Gli espongo il caso.
:-"...e quindo ho fatto una fiala di seloken"
:-"brava"
:"eh, ma non ha funzionato. Ho fatto il cordarone."
:"perfetto."
:"non ha funzinato."
:"l'hai messo in infusione continua?"
:"si."
:"ah."
:"Pensavo: ma se faccio un po' di digitale?"
mi risponde con lo stesso tono che ha Giò quando gli chiedo consigli sull'arredamento del cesso.
:"Certo. ottima idea."
:"allora vado,poi ti richiamo"
:"certo"
:"Mario, carica una fiala di digitale e fagliela a boli."
:"dottoressa, ma non sarà troppo?"
No, non ce la posso fare: "MARIO, SO LE 4 DEL MATTINO, FAGLI STO CAZZO DE FARMACO!"
Il mio tono deve avergli dato un indizio del fatto che sarebbe stato meglio non approfondire la questione...
la digitale fa variare la frequanza cardiaca del paziente da 138 a 137 battiti.
Richiamo il cardiologo. 
:-" Marco?"
:-" si?"
:-" gli ho fatto la digitale"
:-" ah, brava."
:-" non ha sortito effetto. a questo punto non ho altre idee. Che faccio me ne vado a dormire?"
la sua risposta è immediata ed entusiasta
:-" ecco, sì, brava, vai a dormire, tanto ci sono 24 ore perchè i farmaci facciano effetto, vedrai che ora passa..."
:-"... ma dici davvero?"
:-"si, certo. Vai a letto."
click.
ci ho pensato un attimo e ho guardato Mario.
:-" Mario, il cardiologo ha detto di andare a letto. Se ci sono variazioni sullo stato clinico mi chiami."
:- "ma..."
:- "l'ha detto il cardiologo."
Alle 5  e mezzo la frequenza cardiaca è tornata normale.
Mario non mi ha chiamato per dirmelo.

venerdì 11 gennaio 2019

Questioni di lana felina

Mio padre mi compra delle bellissime canottiere lanafuori/cotonedentro, con maniche corte, scollo a V e merletto di cartongesso e devo dire che metterle mi dà una grande soddisfazione perchè sono veramente caldissime ed io ho la termoregolazione di un rettile.
A volte ho il sospetto che siano piuttosto diverse dalle collezioni di Victoria's secret e che non siano, in effetti, lo strumento più adatto per esaltare la mia femminilità. Colta quindi da tardivi scrupoli mi reco in negozi specializzati per aquistare dei capi che non inducano mio marito a fuggire se mi incontra in camera mentre mi metto il pigiama; ieri, per esempio, sono fiduciosamente entrata da Tezenis e ho cercato il reparto canottiere.
Tolti i modelli che avrebbero creato un immediato effetto cotechino ne è rimasto uno disponibile in due fantasie: fiori e leopardato.
Ho scartato subito i fiori per i quali ho un idiosincrasia grave ,dovuta probabilmente a traumi infantili rimossi, e mi sono seriamente fermata a considerare il leopardato per la prima volta in vita mia.
Insomma, ho pensato: magari a 42 anni una canottiera leopardata potrei pure azzardarla...nel dubbio ho scritto un messaggio a Gio:
"Tu come ti poni nei confronti del leopardato?"
la sua risposta è stata rapida e telegrafica:
"Solo se 4 zampe e ruggisce".
Forse dovrei riconsiderare i fiori.

venerdì 4 gennaio 2019

Dolore

Ieri sono stata chiamata per una partoanalgesia. Maria, al primo parto, giovane e sana, con  una rottura delle membrane che stava in travaglio da 12 ore. Sono arrivata abbastanza incazzata per esserci dovuta andare io perchè in tutto l'ospedale c'era un casino, ma mentre facevo la procedura ci siamo messe a chiaccherare e lei era così simpatica e divertente, nonostante le contrazioni ogni due minuti scarsi, che alla fine ridevamo entrambe.
Dopo non finiva più di scusarsi.
Si scusava perchè aveva dolore e non era riuscito a non sopportarlo .
Continuava a dire: scusate! scusate, lo so che sono debole, ma non ce la faccio! scusate, non ci riesco a resistere ..."
l'ha detto due o tre volte poi l'ho fermata:  "Maria, il dolore non è una colpa,  è una sensazione su cui tu non hai nessun controllo. Smettila di scusarti!"
"Eh, lo so,ma dicono tutti che devo sopportarlo!"

Qui in Toscana la sanità è ottima e molte cose funzionano in maniera esemplare, ma perfino qui esiste la mentalità, diffusa e diffusamente tramandata, per cui il dolore delle donne non vale come dolore, ma va sopportato.
Sembra quasi che il subirlo sia una specie di sacrificio necessario a trasformare una donna in madre, come se l'amore materno dovesse passare attraverso il dolore per esistere.

Si parla del parto come se fosse un processo controllabile, come se una donna potesse davvero decidere, con la sua forza di volontà, se fare un parto spontaneo veloce e indolore. Se il parto è difficile, se il travaglio è lungo e doloroso, se serve un taglio cesareo è in qualche modo colpa sua che non è riuscita a partorire. 
Che non è una buona madre.
Questi messaggi subliminali vengono continuamente rimbalzati alle donne incinta, vengono in qualche modo fatti passare da una certa parte delle ostetriche, vengono spesso usati anche da noi medici per coprire mancanze nei nostri servizi.
Davvero vi chiedete perchè è così diffusa la depressione post-partum?

La verità è che voi non avete sul vostro parto più controllo di quanto ne abbiate sul vostro ciclo mestruale: ci sono donne che al primo giorno di ciclo si buttano col paracadute, altre che non riescono nemmeno ad alzarsi dal letto. Le seconde darebber qualcosa per essere le prime, ma non lo sono. Se il vostro ciclo dura 3 giorni con qualche macchiolina o ne dura 7 cambiando 3 assorbenti l'ora, non è in vostro potere deciderlo, se il vostro ciclo è regolare ogni 28 giorni spaccati o se vi vengono secondo un calendario casuale non è in vostro potere deciderlo.
Non avete controllo sulle vostre funzioni fisiologiche, anatomiche, ormonali e la vostra buona volontà non impedirà che vostro figlio rompa il sacco con un calcio a 37 settimane, o che il vostro bacino sia piccolo e inclinato in avanti, o che le vostre contrazioni non siano efficaci. 

Il dolore è sempre lo stesso. è il processo di neurotrasmissione di un impulso.
Non cambia chi lo prova.
Non cambia perchè lo prova.

E sopratutto non è una colpa.

Maria ha partorito un bellissimo maschietto in 4 ore.
Il giorno dopo mi ha regalato un ciclamino, mi ha detto che non ce l'avrebbe fatta senza di me.
Vorrei che non far soffrire una donna non fosse considerato un atto fuori dal comune. 
Sarebbe ora