lunedì 24 marzo 2014

La classe non è acqua

Tra le molte leggende tramandate oralmente nel mondo medico e quindi quasi certamente spurie, ce n'è una che viene citata spesso dai chirurghi.
Dopo l'attentato che lo aveva ferito gravemente, Togliatti venne operato dal professor Valdoni, allora - e tutt'ora - considerato un principe della chirurgia italiana.
Vuole la leggenda che quando il politico giunse in ospedale, in condizioni gravissime, il medico con le mani in un altro paziente, mollò tutto per andarlo ad operare.
 Alla dimissione del paziente, Valdoni , che amava la gloria ma pare non disprezzasse il denaro, inviò la sua parcella che Togliatti trovò un po' troppo salata. Inviò quindi il pagamento in una busta con accluso un biglietto sprezzante che diceva: "Ecco l'assegno, ma sono soldi rubati"
Il grande chirurgo senza scomporsi rispose laconicamente "Grazie del saldo. La provenienza del denaro non mi interessa"


P.s. verificando le fonti, ho trovato questo aneddoto citato anche da Indro Montanelli. 

lunedì 17 marzo 2014

Bruciarli in piazza è stato inutile...

"Ciao amore!, mamma è tornata dal lavoro! come stai? come è andata all'asilo?"
"Bene. Mamma, vieni a giocare con la casa dei lego?"
"Si, amore, un attimo che mamma si leva questo trucco che le impiastriccia la faccia,si mette la tuta  e toglie questo reggiseno scomodo..."
Sofia, guardando ammirata il reggiseno di intimissimi, con un minimo sindacale di pizzo "Mamma, che bello...da grande posso avere anch'io un reggiseno scomodo?"

martedì 11 marzo 2014

escusatio non petita

Scusata raga,
ma ieri c'è stata la prova orale dell'ennesimo concorso pubblico che mi sono sparata, così per la gloria. Se ci mettiamo che i turni in ospedale, la bambina e il fatto che senza psicostimolanti pesanti non sono più smart come una volta nello studio, questa settimana sono stata un po'assente da questo sistema solare.
Per chi vuole sapere com'è andato il concorso dirò che almeno li ho fatti ridere.
Ed ora aspettiamo la graduatoria
Buona settimana!

lunedì 3 marzo 2014

Dovevo scegliere la pillola azzurra

Per quanto poco voi ci crediate, e nonostante i media facciano di tutto per convincervi del contrario, non cambia molto se un medico visita un paziente" normale" o uno "raccomandato".
Il fatto è che i medici  per lavoro - ma  proprio per lavoro dico, eh!-  curano la gente e considerano come fine il riuscire a guarirla, così come il meccanico considera il suo lavoro farvi ripartire la macchina.
In Italia invece la mentalità più diffusa è che se ti senti male non cerchi un medico, ma cerchi qualcuno che conosca un medico, perché così sei "raccomandato".
Ognuno di noi quindi, chiede a turno favori a dei colleghi che molto spesso si riducono a "Falle un po' di moine", visto che un bravo professionista non ha bisogno di spiegazioni né di raccomandazioni per fare bene il suo lavoro.
Per quanto sembri strano, proprio per questo motivo, raramente noi medici chiediamo favori per far visitare noi stessi: di solito sappiamo che la cosa più semplice è prendere un appuntamento come tutti ,e questo è esattamente quello che ho fatto io per il certificato del baby nuoto di Sofia.
Giunti dunque al giorno dell'appuntamento siamo andati alla piscina all'orario stabilito e siamo entrati nel piccolo studio. Ci siamo presentati al medico e Sofia, da bambina bravissima, si è spogliata e si è fatta visitare senza fare un fiato. Io non mi sono qualificata come collega, perché non mi sembrava ce ne fosse alcun bisogno.
Mentre il medico faceva l'elettrocardiogramma io sbirciavo pigramente la strisciata che usciva.
Premetto che io non sono un'esperta di elettrocardiografia: so riconoscere e trattare i ritmi pericolosi per la vita, perché fanno parte del mio lavoro, ma al di fuori di quelli conosco giusto le alterazioni basilari, e se le vedo chiamo un cardiologo per una diagnosi più fine.
Ecco: mentre guardo il foglio su cui è registrato il cuore di mia figlia vedo una di queste alterazioni.
Il cuore mi balza in gola e nella mia testa comincia a sfilare  una sequenza di cardiochirurgia pediatrica, Sofia aperta sul tavolo operatorio, le complicanze dell'intervento e qualsiasi possibile orrore io abbia visto nella mia carriera  moltiplicato per mille e balbetto: "ha...ha le T invertite!!!"
Il collega si gira e mi guarda, poi con voce rassicurante ma un po' stupita dice: "Si, è normale; nei bambini fino ai 14 anni è un reperto fisiologico..." e mi guarda interrogativo.
"Ah...."esalo io che nel frattempo ho un infarto in corso, "ah...scusa...sai, sono una collega..."
"non lo sapevi ? "
"no...ehm...no."
"Comunque è tutto a posto, la bimba sta benissimo, non c'è alcuna difficoltà a dare l'idoneità"

ed io mi sono chiesta, per l'ennesima volta cosa aveva che non andava la facoltà di scienze politiche...