venerdì 22 marzo 2013

Il misticismo del sabato mattina

Più invecchio e più divento come Lapòranonnadriana, che si aggirava per casa facendo le faccende, mangiava con gli occhi fissi sul piatto, oppure sembrava intenta a guardare la televisione, ma ogni tanto si fermava e partiva con un invocazione, tipo: "O nostro Signore Gesù Cristo che hai sofferto sulla croce per le nostre colpe!"
e te dicevi: "Nonna, ma è Corrado che fa "il pranzo è servito" che ti ispira queste riflessioni?"
e lei rispondeva misteriosa: "nono, stavo pensando a delle cose mie"
Che poi ti rimaneva sempre il dubbio: ma a che cosa starà pensando ?!

Comunque le sue erano invocazini complessissime; cioè: non si limitava a dire "Madonna mia!" o "Gesù!", no, tirava fuori proprio pezzi di salmo tipo: "O Signor d'amore acceso, non t'avessi mai offeso" o "Il Signore regna rivestito di splendore!" che te non ti saresti ricordato neanche sotto minaccia di morte.
D'altronde mia nonna, a quasi novant'anni, recitava a memoria tutto Pascoli ,con una particolare inclinazione per le poesie più tragiche e orrende, tipo quella del passerotto che torna al nido e lo trova distrutto, che a me tutt'oggi me fa venì il magone.

Ma insomma, per dire che non so come, ma ultimamente succede anche a me la stessa cosa: sto facendo qualcosa macchinalmente e comincio a pensare , magari a qualche problema che ho esaminato già mille volte e per cui non trovo la soluzione e dopo un po' dico a me stessa: "basta rimuginare ! " e allora in automatico mi parte l'invocazione. Io, ovviamente, mi limito a una cosa semplice, tipo: " O Signore Benedetto" oppure "O Santa Maria Madre di Dio".
Poi mi rendo conto che ho parlato a voce alta  e mi guardo intorno furtiva,  pensando: "Cazzo! speriamo che non m'hanno sentito!"

Sabato sono entrata in sala dicendomi che non avevo nessuna voglia di lavorare e che invece avrei voluto stare a casa con la mia famiglia; ma tanto, ho concluso, i soldi servono, per cui è inutile che sto qua a rimuginare.
E ho esalato un bel" O Signore!"
Dopo tre minuti entra la ferrista con aria assorta. Si ferma sulla porta, guarda il tavolo e a voce bassa mormora: "O Signore!"
Ultimo arriva il chirurgo; guarda il paziente addormentato sul tavolo e, senza rivolgersi a nessuno in particolare esclama: "O Signore!"

Il turno di sabato mattina in sala operatoria tira fuori il mistico che c'è in ognuno di noi.


mercoledì 13 marzo 2013

Nuovi assetti familiari e mali che non vengono per nuocere

Una delle università più prestigiose d'Italia ha deciso di assicurarsi la brillante intelligenza di mio marito a tempo pieno per una contropartita in denaro.
E però questo tempio della scienza e della cultura è a tre ore di treno da casa nostra, ed essendo in Italia, la contropartita in denaro non è poi tale da permetterci di mollare il mio lavoro e trasferici tutti allegramente nella cittadina di P. a sperimentare nuove soluzioni di agricoltura biodinamica e trasporto ecologico.
Ecco perchè io sono alla disperata ricerca di concorsi pubblici nella regione di P. e Giò ha iniziato una vita da pendolare settimanale tra qui e lì.

Ed è vero che questa cosa complica le nostre vite, ma io ne sono ugualmente molto fiera.
Lo sono perchè questo lavoro è un riconoscimento per Giò, che c'ha una testa dura e un cuore anarchico, e che ha voluto fare il ricercatore in un paese in cui l'intelligenza è vista con sospetto.
A lui, che è figlio di nessuno in un paese di raccomandati, è stata offerta un opportunità prestigiosa, che si è guadagnato con le sue sole forze, rinunciando a molte cose e scegliendo, imperterrito e coraggioso, la strada più difficile.

Lui. Mio marito.

Tiè.




P.s. Questo fatto di dover vivere separati per ora ci sta sconvolgendo tutti. Ma le cose andranno meglio di giorno in giorno. Sicuro.


martedì 12 marzo 2013

Lapsus da cena in rianimazione

L'infermiera indicando distrattamente la bottiglia sulla tavola: "Che mi passi la Sepsi per favore?"

 ... io comunque ho sempre preferito la Coca cola...

sabato 9 marzo 2013

Ma se ogni tanto accendessi il cervello prima di parlare...

"Mi scusi dottoressa, io prendo questi farmaci tutti i giorni. Domani che devo fare l'intervento li devo prendere?"
"mmm... mi faccia vedere....questo no, non c'è bisogno. Questo invece lo prenda senz'altro!"
"ah, bene, perchè io lo prendo quando sono un po' nervosa...va bene prima dell'operazione?"
"non se preoccupi signora, E' LA MORTE SUA!"

p.s.: nuovo layout: troppo complicato?

lunedì 4 marzo 2013

Nonnità

Se la Sfinge avesse chiesto" Qual' è quell'animale che al mattino cammina sui tacchi, al pomeriggio rompe le palle e alla sera esce completamente di testa?" anche quel sempliciotto di Edipo non avrebbe esitato a rispondere: "la donna! anzi: la nonna!"
La nonnità è una malattia genetica x-linked, dominante a penetranza completa, da grave a severa che si manifesta con perdita totale della capacità di critica verso i nipoti e pensiero paranoico dominante a sfondo nutritivo.
Lo scopo della nonna è far ingurgitare ai nipoti la maggior quantità possibile di cibo in spregio a qualsiasi conta calorica. Avendone in casa diversi esemplari posso dire che l'animale-nonna è particolarmente ingegnoso e versatile nell'elaborare nuove strategie di nutrizione compulsiva.
Di seguito ne riporto alcune degli esemplari da me osservati:

Nonna L. o "la perdita di resistenza": tra la bambina ed il suo nutrimento viene eliminato qualsiasi ostacolo e appiglio di distrazione.
Es: La bambina mangia in piedi guardando i cartoni animati mentre la nonna, inginocchiata sul parquet, le infila in bocca pezzi di polpetta (la carne sminuzzata non va neanche masticata).
Nota bene: questo esemplare, nella sua versione "madre" mi spediva a mangiare in bagno ogni volta che a tavola non sedevo composta mangiando educatamente

Nonna G. o "la goccia cinese": consiste nello spingere "a òutrance" il cibo nella bocca della bambina, approfittando di qualunque apertura seppur minima della cavità orale, senza limite di tempo.
Es. La nonna, a due ore e mezzo dall'inizio del pasto, insegue la bambina col cucchiaino e le infila la carne in bocca mentre lei è sulla tazza che fa la pipì.

Nonno V. o "il cuoco impazzito": consiste nel cambiare continuamente l'offerta di cibo man mano che la bambina mostra di non gradirlo più.
Es: Alla bambina viene fatta la pasta, quando non le va più la carne, poi il pollo, poi il pesce, poi le pizzette, poi le olive poi la verdure,poi il latte....(continua ad lib. fino ad esaurimento scorte)

Bisnonna G. o "Madre coraggio": consiste nel mostrarsi così ansiosa e addolorata di fronte al rifiuto della bambina di alimentarsi ulteriormente, da indurle sensi di colpa tali che la costringano a mangiare.
Es: Non ne vuoi più amore? Nonna piange, nonna è tanto triste, lo vedi che mi fai piangere?

La bisnonna G., che in quanto "bis" ha la nonnità esponenziale, è talmente afflitta dalla sindrome che una volta, avendomi visto rimproverare severamente Sofia che sputava il cibo in faccia alla nonna, per protesta ha smesso di mangiare e ha saltato il pranzo.