venerdì 22 agosto 2008

Il maniaco

In rianimazione ci sono diversi telefoni, ma quello che è il numero principale, a cui arrivano le telefonate ufficiali è un apparecchio che si trova sul bancone della grande stanza dove si trovano i malati. Là arrivano le richieste di consulenza dai reparti quando non arrivano sul cellulare del secondo di guardia, per cui rispondono un po' tutti, medici e infermieri.
Dunque, da un paio d'anni, con una  certa regolarità notturna, a questo telefono chiama un maniaco che dice sconcezze di vario genere e tipo a tutte le donne che rispondono.
Devo dire che l'idea in sè è piuttosto brillante; insomma: a quale altro numero un maniaco può trovare una donna che risponda al telefono a qualsiasi ora del giorno e della notte, festivi inclusi?
Comunque, col tempo e l'abitudine, l'iniziale sconcerto si è stemperato in una blanda presa per il culo, per cui di solito chi risponde si fa due chiacchere; in particolare, la nostra caposala tiene con lui vere e proprie conversazioni il cui tono mi fa pensare che nel nostro maniaco non sia assente una componente masochistica (e nella caposala una sadica, ma questo lo sapevo...).
Basta, l'altra notte verso le due e mezza suona il telefono. Noi stavamo tutti lavorando su un paziente particolarmente delicato e lo squillo a quell'ora quasi sicuramente vuol dire consulenza per me, visto che la notte chi può dorme. Dunque alzo la cornetta ancora concentrata e dico:
" pronto?" non sento niente e ripeto: "pronto!"
a quel punto sento una specie di rantolo strozzato e una voce che mi fa: " posso venire sotto i tuoi piedi?"
Io sono rincoglionita.
lo sono sempre stata, lo giuro.
per una frazione di secondo ho pensato che fosse un quesito clinico per un paziente e quale fosse la risposta. Poi ho connesso i neuroni e ho detto" ah, sei tu, scusa siamo occupati" e ho attaccato.
Poi ho ripensato alla cosa.
La prossima volta gli dò il numero del primario...

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