venerdì 2 dicembre 2022

Post triste e sconclusionato

 Questa estate è morta una persona a cui volevo molto bene.

L'ho sempre chiamato "zio", anche se non eravamo imparentati in nessun modo. Lui e sua moglie per me erano zio e zia, da quando sono nata.

è difficile descrivere una persona che non c'è più. 

Una vita intera compiuta  e archiviata come in una scatola.

Ho aspettato tanto per trovare le parole giuste per parlare di lui che non sono riuscita a scrivere niente altro. Pensavo: questa cosa la scriverò dopo il post su zio Paolo.

La verità è che tutti ci prepariamo in qualche modo alla perdita delle persone più strette, tutti sappiamo che mamma e papà dovranno morire, ma nessuno è preparato alla scomparsa delle persone che formano tutto il contorno della tua vita senza che tu te ne renda conto.

Ho fatto affidamento sulla silenziosa presenza di zio per tutta la vita, senza neanche rendermene conto.

Comincio a capire cosa provano quegli anziani che ti dicono: "dottorè, che campo a fare? non c'è più nessuno!" e tu gli rispondi: "ma come signora! ci sono i figli! e i nipoti! ma loro scuotono la testa..."

quello che intendono con "nessuno" è nessuna delle persone che formavano la loro vita, che costituivano il loro mondo prima e che ora sono sparite.

Lo so che non mi spiego bene, forse non sono ancora abbastanza vecchia.

Comunque zio era una persona speciale. è facile dirlo di un morto , lo so, ma lui lo era davvero. Aveva viaggiato per mezzo mondo e aveva un infinità di storie da raccontare, ma al contrario di quasi tutti quelli che conosco aveva mantenuto la capacità di ascoltare in silenzio e con attenzione. 

Credo non ci sia stato problema o decisione dell'età adulta che io abbia preso senza consultarlo, eppure non mi ha mai fatto una predica. Di solito la sua opinione teneva sempre conto dei tuoi sentimenti e benchè fosse capace di furibonde incazzature, non cercava mai di prevaricare gli altri.

Sembrava istintivamente dotato di quello che viene comunemente definito buonsenso. La capacità di mettere le cose nella giusta prospettiva e di dare ad ognuna il giusto peso. Ancora adesso , senza rendermene conto , a volte penso: ne devo parlare con zio Paolo. Anche se lui non c'è più.

Quando abbiamo traslocato avevamo bisogno di un prestito. Zio ci ha dato i soldi e da quel momento non ha mai più accennato alla cosa. 

Il giorno del funerale, Giò guardava dritto davanti a sè ed a un certo punto l'ho sentito mormorare: Non abbiamo neanche fatto in tempo a finire di ridargli i soldi.

Ecco, io penso che questo sia la cosa che mette in luce, nella maniera più semplice e immediata il suo carattere: non per i soldi, che non sono niente, ma per il suo modo di esserci sempre per tutti noi senza mai far pesare il suo appoggio.

E niente. Alla fine questo post non è venuto come volevo e non ci verrà mai.

Vorrei solo che lui non fosse morto, ecco.

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