sabato 21 marzo 2020

Cronache dal coronavirus - dispositivi di protezione individuale

I DPI fanno cagare.

Lo dico così, come sfogo insensato.

In questo momento mi stanno probabilmente salvando la vita e spero con tutto il cuore di continuare ad averli. Ormai siamo tutti ingegneri perfettamente consapevoli della differenza tra FFP2 e FFP3.
Però.
Dopo un ora che ci respiri dentro cominci a sembrare dart vader perché l'aria non passa normalmente  e ti sembra di dover tirare.
Se hai il naso grosso ti sfregano sul naso, se hai gli zigomi altri ti fanno male alle guance, se hai il viso lungo ti strusciano continuamente sul mento. In ogni caso devi abituarti a lavorare con un fastidio continuo su qualche area del viso. (che poi manco a dirlo che non ti puoi toccare)
La maschera protettiva per gli occhi si appanna col respiro che fuoriesce dalla mascherina protettiva per la bocca con un suggestivo effetto acquario. Se invece ti metti la visiera che si poggia in testa ti vengono i segni in fronte che pari Nostro Signore con la corona di spine, pronti giusto per la quaresima.
Il camice è più comodo, ma poi bestemmi perché ci devi mettere i calzari per evitare la temibile contaminazione intercavigliare e quelli ti calano e ci devi mettere il cerotto per tenerli su, che però con due paia di guanti ti si appiccica ai guanti e finisce che sudi e bestemmi come una foca e c'hai pure la mascherina ; la tuta della casa di carta ha il culo che scivola, perché è impermeabile e se ti siedi al volo su una sedia un po' in pizzo ti ritrovi per terra.
E questo senza contare che per mettere e  togliere tutta questa roba in modo corretto c'è una sequenza così complicata che in confronto le coreografie del Bolshoi sono "rum /coca coca"  da sbronzi al villaggio vacanze. E alla fine sei sicuro di aver sbagliato qualcosa. Non sai cosa, ma sicuro.
Moriremo tutti di contagio intercavigliare

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