sabato 28 marzo 2020

Cronache dal coronavirus - Il primo amore non si scorda mai

E così alla fine ci siamo abituati.
è passato un mese, abbiamo i calli sul naso, facciamo la caponata con due paia di guanti sterili e ci vestiamo e svestiamo a ritmo di musica finendo la sequenza con "eeeeee Macarena!!!!"
Sembra davvero incredibile, a pensarci ora, che fino a trenta giorni fa la notte si faceva merenda in cucina tutti insieme, ci si faceva il caffè dopo mezzanotte, si portavano le torte. Un ricordo lontano la camera del rianimatore di guardia, scendere in pronto soccorso in camice e zoccoli, stare in sala con mascherina abbassata, che poi la caposala si incazza, mettere il cappellino da sala operatoria di stoffa colorata (il mio è a fantasia di giraffa).
Impensabili gli anelli delle mie colleghe, pieni di diamanti e pietre preziose, e gli orecchini pendenti, che la caposala s'incazza pure per quelli...
Io ho tolto anche la fede e mi sta sparendo il segno. Chissà se alla fine dell'epidemia dovrò farla allargare?
In compenso ho vinto a mani basse la sfida col mio amico G. un militare che, come me, ha l'abilità di addormentarsi istantaneamente in qualunque posto. Io ormai riesco a dormire su due sedie con indosso tutti i DPI inclusi gli occhiali e la visiera e i due guanti con cui ho fatto la caponata , però sciacquati con la soluzione alcolica; mentre dormo il mio subconscio risponde anche alle eventuali domande degli infermieri, sospetto con più competenza del mio Io cosciente.
Inoltre questa pandemia è un grande aiuto per la dieta del digiuno intermittente: ho già perso due chili, è facilissimo:  6/7 ore stai vestito, quindi niente cibo o acqua, quando esci sei sfatto e non hai nessuna voglia di mangiare, poi ti butti al letto et voilà: 16 ore di digiuno passano in un baleno.
Quest'estate sarò un figurino. Pure senza fede al dito; mi manca solo l'abbonamento a Tinder.
Eppure, ogni tanto riemergono i ricordi della nostra vecchia vita, per esempio un paziente con la colecisti, uno che non lo devi ventilare chissà come, basta che imposti il ventilatore normale. "Che bello!" ti viene da pensare " ti ricordi quei bei colon?"
Non siamo solo noi. Gli infermieri in questa battaglia sono stati ancora più tartassati: anche se lo minacciano, gli ortopedici non sono dovuti diventare rianimatori, mentre gli infermieri sono stati riconvertiti tutti alla terapia intensiva. Gente che stava da anni in altri posti a fare altre cose e che improvvisamente si trova sulla luna; l'altra notte una delle  anziane della terapia intensiva cardiologica (ora fagocitata tutta dalla rianimazione) guardava il monitor mormorando: come vorrei un bel blocco trifascicolare, un BAV di terzo grado, un infarto,  almeno un'insufficienza aortica..."

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