giovedì 5 giugno 2008

Uomini e topi (di biblioteca)

ok, lo ammetto. Ho sempre subito il fascino degli spostati. Quegli uomini intelligentissimi e completamente disadattati che si mettono sempre lo stesso paio di scarpe e non sono capaci neanche di cambiare una lampadina. Ecco, io li trovo interessanti, buffi, sexy.
Lo sfigato cronico, il nerd, l'asociale egomaniaco, sono sicuri candidati ad avere un posto nel mio cuore. Non a caso anche la maggior parte dei mei amici sono così: super intelligenti e assolutamente impresentabili dal punto di vista sociale.
Uno dei miei colleghi anziani è così. Ovviamente è un genio ed è praticamente un guru dell'anestesia. Parlare con lui è una cosa che rivoluziona il tuo modo di pensare al cuore e ai polmoni. Peccato che per carpire queste cose devi aspettare il momento giusto: seguirlo in silenzio mentre fa i suoi esperimenti e gettare nel silenzio la tua domanda a cui lui, dopo circa 15 minuti, risponde. Il tutto ovviamente senza mai guardarti in faccia.
La prima volta che mi ha chiamato per nome a momenti inciampavo per la sorpresa: benchè lo seguissi pedissequamente da 4 mesi non avrei mai immaginato che avesse preso nota della mia esistenza sulla terra.
Il fatto che ci sia una donna intrepida che essendo sua moglie osa chiamarlo con dei nomignoli mi riempie di sgomento tuttora.
Seguire uno dei suoi protocolli di studio è una di quelle cose che ti fa capire come si fa ricerca. In effetti è una cosa da maniaco assassino: il prelievo di sangue va fatto sempre dallo stesso posto, allo stesso momento, nella stessa quantità, scartando prima la stessa quantità di sangue. Il foglietto che esce dalla macchinetta  con i risultati del prelievo non deve essere strappato, bensì deve rimanere attaccato a quello seguente. Le provette devono essere scritte nello stesso modo e inserite, con il loro apposito numero, nel frigorifero.
E queste cose non è che lui le faccia fare ad un qualsiasi specializzando. Le fa da solo. A qualsiasi ora del giorno e della notte. Il fatto che a volte permetta a me di farlo è una cosa da privilegiati, tanto che a suo tempo mi fece meritare l'appellattivo di "sua figliola prediletta" dai miei colleghi specializzandi.
Ma d'altronde anche Hannibal Lecter ha dei fan, mentre lui non ha mai ucciso nessuno. Forse. 

1 commento:

Enrica ha detto...

Amica m stai facendo paura!