mercoledì 25 giugno 2008

Piccolo galateo per ospiti non graditi

Tra i capisaldi dell'educazione impartitami dalla mamma ce ne sono almeno tre applicabili alla vita ospedaliera:
1) quando si entra in casa d'altri si saluta
2) quando si è ospiti ci si adatta alle usanze della casa
3) quando si riceve un favore si ringrazia

Ora, tra le mansioni che ricadono sulla rianimazione, c'è il trattamento di quei pazienti che hanno subito interventi chirurgici particolarmente impegnativi e che necessitano quindi di un monitoraggio stretto per almeno 24 ore dopo l'operazione; ogni reparto, secondo una rigida lista d'attesa, ci manda quindi i suoi pazienti più difficili e noi ce li ciucciamo per un paio di giorni finchè non stanno abbastanza bene da poter andare in un comune reparto (nell'ipotesi migliore).

Rispetto ai nostri pazienti comuni questi stanno decisamente bene. Sono persone operate dopo un'adeguata preparazione e dopo aver stabilizzato le loro patologie di base; diciamo che per noi sono i pazienti " facili". I chirurghi che li hanno operati però non vedono la cosa allo stesso modo: quelli sono i loro pazienti più difficili, quindi pretenderebbero che noi passassimo la nostra giornata a guardare loro, senza rendersi conto che tutti gli altri eccetto loro, sono l'emergenza...
Di solito si presentano in reparto comodi comodi alle 9 del mattino dopo che si sono alzati e hanno fatto colazione, belli sbarbati e col camice crocchiante, mentre noi abbiamo già attaccato a lavorare da un'ora e mezza e ci sono quelli distrutti dalla notte che finalmente riescono ad andarsene

Stamattina un chirurgo psicologicamente labile come tutti gli altri, è entrato mentre richiedevo una tac per un paziente operato da lui il mese prima (e che da un mese giaceva in rianimazione senza riuscire a risolvere il suo problema) e ha cominciato ad urlare come un pazzo che noi non potevamo chiedere tac senza averne prima parlato con lui. Urlava talmente che le vene del collo gli si erano ingrossate e la voce aveva assunto un tono stridulo. Io lo guardavo allibita come fossi rimasta di sale, tipo la moglie di Lot mentre lui continuava a inveire contro di me. Confesso che sono corsa a chiamare la prima di guardia e me ne sono rimasta di là mentre ci litigava lei.
Ora capisco la risposta di un collega anziano che quando gli ho chiesto come si decideva chi era pronto a fare il primo di guardia mi ha risposto: mah...non è tanto la capacità di gestire i pazienti...è gestire i consulenti...

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