domenica 12 aprile 2020

Rivelazioni mistiche

Sono nata da una famiglia di atei e ho deciso di diventare cattolica verso i 9 anni.
I miei genitori hanno sempre rispettato la mia scelta, senza mai tentare di ostacolarmi o di farmi cambiare idea, dandomi così la prima e più grande lezione di tolleranza della mia vita.
Non ho mai trovato difficile accordare scienza e fede. Seguendo il principio del "Mai attribuire a Nostro Signore quello che puoi spiegare con un libro di biologia" , ho tuttavia trovato Dio al letto dei miei pazienti: è là che a volte ho visto qualcosa che trascendeva l'umano, che andava oltre il nostro essere un mucchio di atomi di carbonio.  Cosa fosse, come spiegarlo altrimenti ,non lo so, non più di quanto saprei spiegare il solletico ad uno che non lo soffre. Se mi dicesse: non esiste, ti stai suggestionando, potrei rispondere solo con un poco convincente: Esiste, fidati. Io lo sento.
Ma mi sono sempre trovata in imbarazzo a parlare delle Grandi Verità dell'Esistenza, diciamo che mi trovo più a mio agio con le minuzie quotidiane, quelle cose che vanno senz'altro rubricate sotto la voce "coincidenze", ma che ti arredano un po' la vita.
Tra queste ci sono i miei "Piccoli Miracoli Pasquali"
Lo scorso anno, per esempio, non sono potuta andare alla Messa di Pasqua, così ci sono andata il lunedì nella chiesetta del piccolo ospedale in cui ero di guardia. Guarda caso quel giorno la messa di Pasqua la officiava nientemeno che un Vescovo, venuto a trovare la famiglia da quelle parti senza averlo programmato, e senza nessuna pubblicità, così che mi sono potuta sentire la funzione del Vescovo, solamente lui io ed un altro malato ,con tanto di chiaccherata finale, in cui ho fatto praticamente 10 minuti di discorso indiretto perchè non sapevo se dovevo chiamarlo Eccellenza o Eminenza ed ero imbarazzatissima.
Ci fu poi la Pasqua nel piccolo ospedale religioso in cui lavoravamo Federico ed Io.
C'era la messa nella chiesa annessa ed io, che ero di guardia, scesi a sentirla. Federico , che è ateo, scese con me, per vedere la chiesa  aperta raramente. Appena entrati  fummo subito intercettati da una suora: "oh, che bello! due dottori. Uno legge la prima lettura e l'altro la seconda. " Noi tirammo fuori i telefoni di guardia con aria contrita: "Purtroppo, sorella non possiamo, sa, dobbiamo essere pronti a rispondere alle emergenze..." ma lei non aveva nessuna intenzione di lasciare perdere e , guidandoci fermamente verso i primi banchi concluse: "Non c'è problema: mentre uno legge l'altro tiene entrambi i telefoni e poi ve li scambiate. "
Non c'era modo di uscirne senza essere offensivi. E così Federico non solo si sentì tutta la messa di Pasqua, ma con aria grave e la sua naturale eleganza (Fede è praticamente la copia più cool di Raoul Gardini) salì sull'altare e lesse la seconda lettura urbi et orbi, mentre io cercavo di non ridere.
Ho provato a dirgli in seguito che quello era un segno, ma non ha funzionato, è rimasto ateo. Io però ci spero ancora.
Il mio Piccolo Miracolo Pasquale di quest'anno è invece molto più semplice e l'ho ricevuto ieri. Sono entrata in Terapia Intensiva e c'era una cosa che non vedevo molto: posti letto liberi. Ieri, per la prima volta da tanto tempo, in terapia intensiva covid c'erano quattro letti liberi. E nessuno che aveva bisogno di occuparli.
Ed io lo so che tutto questo si può adeguatamente spiegare con la biologia, e che è merito di chi, facendo sacrifici sta a casa da un mese, però mai come adesso, mi pare un miracolo.
Buona Pasqua.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Grazie per averci regalato i tuoi Piccoli Miracoli Pasquali...

Lucia Ricalzone ha detto...

I piccoli miracoli esistono!😘😘