"Qual'è la password del programma per vedere gli esami del sangue? "
Paziente del letto 3, degente da un mese , in via di ripresa:
Suora caposala:"Non dovreste stare sempre a lamentarvi, a chiedere quando pagano e quanti straordinari. Il Papa ha paragonato l'infermiere nelle sue funzioni a Dio Padre che assiste i suoi figli!"
Infermiere:" Dubito che Lui ed io abbiamo gli stessi problemi di stipendio. .."
-"Mi dispiace signora, ma data la situazione clinica è probabile che suo marito non riprenda più conoscenza e rimanga così...."
-"Oh dottoressa! un uomo come lui, rimanere così nel letto come un vegetale...ma non potreste fargli qualcosa in vena per farlo morire?"
Era il primo agosto del 2002, tenete a mente la data:01/08/2002.
Nel caldo torrido dell'ora di pranzo, in una villa in cui l'erba era secca e le cicale frinivano impazzite, un ragazzo e una ragazza si sono dati il primo bacio.
Quel bacio avrebbe portato, con grande stupore di tutti e sopratutto dei protagonisti ,ad una convivenza, alla nascita di una bambina, ed al successivo "Sì" di fronte all'ufficiale del comune appositamente convenuto.
Mai pensando, in sostanza che da quel bacio estivo dato con leggerezza, mi sarebbero piovuti addosso Gio come marito e Claudio, detto il "Caciara", come testimone di nozze.
Se avessi seguito gli ammonimenti della mamma, infatti, non sarei poi stata a casa in quel primo agosto 2011, ad aprire la porta ad un fattorino che portava un pacco indirizzato a me con dentro un regalo ed un biglietto che recitava: "per i nostri meravigliosi 10 anni insieme, con amore, Claudio."
Ed io, dopo averci pensato per una decina di minuti ho capito che non poteva essere che lui, il Damone di mio marito Pizia, il gatto di mio marito volpe, perché solo loro due potevano riuscire ,uno a sbagliare l'anno dell'anniversario , e l'altro a comprare il regalo dal suo account di Amazon per la moglie dell'amico, senza ricordarsi di togliere l'opzione "firma automatica" dal biglietto annesso.
Ora, dopo solo due anni dal regalo per il nostro decimo anniversario, il Caciara si sposa e , sì, indovinate chi è il testimone?
Ed io non so se devo avvertire la fidanzata che in realtà il pacchetto di psicopatici ne comprende due. Finché morte non li separi.
Ci sono cose a cui non si puo sfuggire: per esempio se sei un anestesista anche vagamente di sesso femminile, qualsiasi uomo, di qualunque ceto, razza religione o inclinazione sessuale -mi e capitato anche con un gay, giuro!- venendo a sapere il tuo lavoro farà la stessa cosa: ti guarderà con sguardo malizioso ed esclamerà, con voce carica di sottintesi:"Ma allora tu gli uomini li fai dormire..."
Ed io ogni volta che vedo lo sguardo che precede questa battuta vorrei dire: "nonono! ESTETISTA Ho detto ESTETISTA! " solo per evitare di sentirla un'altra volta.
Questo fino a ieri. Fino a quando una collega ha illuminato la mia vita.
Eravamo al bar dopo il lavoro con altri medici ed un ortopedico (e ti pare...) ha fatto la battutona: "...ma voi siete anestesiste, gli uomini li fate dormire!"
La mia amica senza scomporsi e con un espressione glaciale in viso ha tagliato subito la questione: "No. A noi ci pagano per svegliarli. È quella la parte difficile. "
30 novembre ore 19.00
( Suora caposala):- Buona festa allora! E speriamo che domani siamo tutti Santi!
(Anestesista):- Speriamo di no, sorella, sennò dopodomani siamo tutti morti!
Sabato mattina in radiologia con uno dei miei medici preferiti: anziano, competente e inkazzoso.
Paziente uno:
Rivolto al tecnico durante l'esecuzione di una risonanza piuttosto complicata e di difficile interpretazione: "Allora? Si è accesa qualche luce nel buio dell'anatomia? "
Paziente due:
Guardando la ricetta del medico: "Ma questa cos' è? La giornata degli esami a cazzo? Ma questo che ha scritto? Fossa cranica invece di fossa pterigoidea? " -schifato- "Questi nell'anatomia ci brancolano..."
Lo dico subito a scanso equivoci: a me dei lavori di casa non me ne frega un cazzo.
Diciamo che di fronte alla prospettiva di 12 o più ore senza impegni di tipo lavorativo la mia lista di cose da fare è:
1. stare con Sofia
2. stare sdraiata sul divano a leggere un libro
3.stare sdraiata sul divano a guardare il soffitto
4. stare sdraiata sul divano a dormire
5. uscire a camminare
6. uscire a camminare con un amico
7. studiare degli argomenti di anestesia
le posizioni dalla 2 alla 7 sono variabili a seconda dell'umore.
E si, in effetti percepisco a volte un aumento di entropia quando apro l'anta dell'armadio, ma sempre in maniera nettamente inferiore a quanto percepisca la bellezza della scena d'amore tra Lenore e Wang-Dang nel settimo capitolo de "La scopa del sistema" , cosa questa che mi porta fatalmente verso il divano piuttosto che verso l'armadio.
E questo non sarebbe un problema per me. C'è infatti una donna valente e generosa che -dietro adeguato compenso- provvede due volte a settimana ad abbassare il livello entropico delle parti visibili della casa, sebbene ci siano cose che ormai sono in disordine da così tanto tempo che il nostro occhio le percepisce in ordine.
L'intoppo di questo meccanismo perfetto sono gli altri. E in particolare:
Mia madre, che appartiene a quella categoria di donne classficabili alla voce "casalinga perfetta". Mia madre per cui il fatto che il cielino della finestra sia in abete rosso e non in duglas come gli infissi, costituisce una spina nel fianco ogni volta che entra nello studio, cosa che io rimuovo puntualmente ogni volta che lei esce di casa.
Mia madre e mia suocera, che hanno idee diverse su ciò che va stirato e che ,se arrivano a casa mia una dopo l'altra, ridividono tutti i panni piegati (da loro, io aspetto che i panni scendano dallo stendino da soli).
E non ultimo , mio marito. Che quando l 'ho conosciuto non sapeva cuocere neanche un uovo e adesso ha da ridire su come riempio la lavastoviglie.
Mio marito che è afflitto da una forma grave di "sindrome di Cenerentola", che lo porta a scendere a buttare la spazzatura compulsivamente ogni volta che mette piede a casa, con una frequenza tale da farmi credere che andasse a chiamare l'amante; e sopratutto con una frequenza tale da consumare tutte le buste di plastica della casa, cercando poi di riciclare quelle già usate per spazzature precedenti con risultati discutibili.
Mio marito, lui, che l'altro giorno guardando il pavimento della cucina mi ha detto: "Ma hai visto che schifo?" ed io ho risposto :"Amore, ho studiato tanto, abbiamo fatto tanti sacrifici, a 25 anni mi venivi a prendere alle due del mattino all'uscita del centro trapianti, perchè mi mettessi a fare le pulizie di casa?"
Ha risposto:
-: "No, quello l'ho fatto perchè diventassi ricca, ma visto che non ci è riuscito una spazzata al pavimento la potremmo pure dare ogni tanto."
Si, lo so. Questo blog si è preso una discreta...più che discreta ,pausa estiva. Ma sono successe cose, e quando succedono cose io ci devo pensare su parecchio, digerirle, riassumerle e solo allora le posso scrivere.
Nella fattispecie è successo che ho di nuovo cambiato lavoro. Ho cercato tra l'altro un modo per scrivere il perché ed il percome ma non mi è venuto niente che non fosse molto offensivo per qualcuno, per cui ho lasciato perdere.
Il nuovo ospedale è molto carino. È un piccolo istituto in una zona abbastanza di frontiera. I colleghi sono molto simpatici ed io sono stata assegnata alla rianimazione.
La verità è che io, nata e cresciuta nell'aria gelida e sanguinolenta delle sale operatorie, non so se sono abbastanza brava per la rianimazione. Ci vogliono caratteristiche che credo di non avere proprio: una buona memoria, la capacità di gestire più cose contemporaneamente, una visione a lungo termine della terapia. Ma come quegli uomini di mezza età che si appassionano al golf anche se non sanno giocare, io provo una fascinazione irresistibile per la terapia intensiva che...che ci casco sempre insomma.
E così sono abbastanza contenta. Anche se è solo un altro contratto libero professionale per un anno.
Ma ormai la nostra generazione è abituata a vivere pericolosamente.
Mentre la sto vestendo per andare ad una festa di compleanno: "Mamma, guarda che sei ancora in pigiama! Non puoi venire alla festa così, devi vestirti! Sennò i miei amici quando ti vedono dicono: Ma chi è questa?!"
Vi prego, chiudetemi in un ospizio prima che compia quattordici anni.