lunedì 16 febbraio 2009

Il sale della terra

Gli specializzandi sono il sale della terra. Questi miserabili, medici intorno ai trenta, spesso con famiglia, sono costretti per 4 anni, con uno stipendio ridicolo, a lavorare come un anestesista strutturato (anzi, spesso di più!), e a sopportare noi specialisti, nella cui categoria ci sono soggetti per cui ci vuole veramente pelo sullo stomaco.
L'altra notte ero di guardia con Alberto,è uno specializzando dell'ultimo anno che ha cominciato a frequentare la sala operatoria quando io ero al primo anno. Siccome lui era uno studentello stordito ed io una neospecializzanda stordita siamo diventati amici e spesso ho ascoltato i suoi dubbi sulle donne e sul funzionamento dei ventilatori.

Il mio compagno, noto come "la talpa", avrebbe affrontato l'intervento per la correzione della miopia la mattina dopo, cosa che mi rendeva particolarmente nervosa vista la classica ipocondria da medico, quindi fino alle 3 di notte ho traccheggiato in reparto, perdendo tempo e tenendo sveglio Alberto;
ero a letto da 5 minuti quando: "driiiinnn" squilla il telefono.
- "pronto?" rispondo speranzosa
- "pronto, il rianimatore di guardia?" mi fa una vocina timida timida
- "si, dimmi?"
- "senti: chiamo dalla terapia intensiva coronarica. Scusa se te lo chiedo, ti prego, abbiamo una paziente che deve fare un sacco di farmaci...gli verresti a mettere un agocannula?" e trattiene il respiro con aria colpevole.
Io rimango perplessa, poi mi metto a ridere.
- "aspetta. fammi capire: tu stai chiamando il rianimatore di guardia alle 3 del mattino per mettere una cannula?" dico incredula.
- "ehm..." mi risponde la vocina sempre più flebile "si..."
- "senti, facciamo così." concludo " Siccome io non riesco a dormire, passo, ma non ti sognare mai di dirlo ad anima viva, perchè se il mio capo sa che io mi sono alzata alle 3 del mattino e sono venuta là solo per metterti un ago, io passo un pessimo quarto d'ora e tu ti penti di aver scelto medicina"
- "va bene" risponde sollevata
Salto giù dal letto e passo in rianimazione a prendere gli aghi. Lì, c'è Alby che dorme beato tutto storto su una sedia (per la sistemazione notturna dello specializzando vedi qui ), si sveglia e mi vede:
- "stai uscendo in consulenza? " e scatta in piedi.
- "no, Alb, tranquillo, vado solo a mettere una cannula, resta pure qua"
Mi guarda combattuto tra il sonno e il dovere
- "e dove la vai a mettere?" chiede
- "in terapia intensiva coronarica"
ci pensa un attimo, poi mi fa lo sguardo triste da Pierrot
- "no, sta dall'altra parte dell'ospedale...non ti faccio andare da sola..." e s'incammina valorosamente.
- "Scusa, Alby, " gli dico intrisa di senso di colpa "sicuro che non vuoi restare? è solo per una cannula, ma sono io che non riesco a dormire perchè sono agitata...sai, domani operano Giò agli occhi...quindi..."
si ferma, mi guarda,e in quel momento capisco che parla l'amico, non lo specializzando perchè con aria infelice, ma rassegnata conclude:
"Senti 'n po': ma mo' perchè 'sto cojone se opera dovemo fà la notte in bianco?!?!"
io sorrido colpevole.
Il mio sale della terra.

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