giovedì 26 febbraio 2009

Certe notti

Come tutti quelli che, per qualsiasi motivo devono essere reperibili, anch'io sono diventata altamente suscettibile allo squillo del telefono.
Una volta, quando "raggiungibile" era un aggettivo che si applicava ai luoghi (ah! quanta inconsapevole felicità!) bastava essere fuori casa o non rispondere al telefono fisso (professore! come mi dispiace che non mi ha trovata in casa per quel turno extra, ero fuori a portare a spasso il cane...), oggi se hai il cellulare spento quando lo accendi ti arriva il messaggino che ti dice chi ha chiamato e quando, la segreteria telefonica c'è su tutti i modelli e manca poco che un servizio di piccioni viaggiatori ti comunichi che tizio vuole parlarti ora. subito. adesso.
Ma sto divagando...
dicevo dunque che per i citati motivi, lprima di andare a letto io spengo il telefonino, in modo da garantirmi almeno quelle poche ore di irragiungibilità necessarie al mio equilibrio psicofisico.
Due settimane fa alle 4 del mattino vengo svegliata dagli Asian Dub Foundation nella loro magistrale interpretazione di "fortress europe". Balzo sul letto e corro nello studio per accorgermi che la sorella del mio compagno gli ha appena mandato un sms per dirgli che lei ha fatto tardi stasera e spostare il loro appuntamento alle 12.
Ovviamente lui dorme beatamente.
Domenica mattina, dopo aver lavorato tutto il sabato, finalmente si dorme. Che bello. Un giorno della settimana almeno non devo svegliarmi presto.
Alle ore 8.30 "the coasters" iniziano a cantare a squarciagola "Down in Mexico" provocandomi convulsioni istantanee.
Corro nello studio e mi accorgo che, ma tu pensa!, Giò si è scordato di disattivare la cazzo di sveglia dal suo cellulare.
Lui dorme, ca va sans dire.
Sabato scorso, Enrica, la nostra bambina prodigio,ha compiuto 30 anni. Grande festa per la quale io e Stella passiamo la settimana a scegliere regali e comprare vestiti. Alle 2.30 torniamo a casa e io dico a Gio, con una certa veemenza, di spegnere il cellulare e controllare che la sveglia sia disattivata se vuole vivere fino a lunedì.
Fatti i dovuti check me ne vado a dormire felice e distrutta.
Alle ore 3.30 il telefono fisso di casa attacca la primavera di Vivaldi.
Sbarro gli occhi sul letto col cuore in bocca e mi precipito nel solito studio pensando che se squilla il telefono di casa dev'essere una cosa gravissima visto che è un numero che hanno solo i miei e gli amici più cari.
Sento la voce di Enrica: "Amiiicaaa! sono io! "
"Enry, "balbetto "cosa è successo?"
"Niente, volevo solo dirti che ti voglio un sacco bene!!! è stata una festa bellissima! e il vostro era il regalo più bello di tutti! Sono tanto felice di avere due amiche meravigliose come voi!"

Signore, perchè hai fatto le notti così lunghe e dolorose per i tuoi figli?!
Puoi inkazzarti perchè una delle tue più care amiche ti chiama sbronza la sera del suo compleanno per dirti che ti vuole bene?
no. non puoi farlo.
Quindi gli ho detto che anche io le volevo bene e ho attaccato.
Mentre riprendevo sonno a fianco a Gio, che dormiva placidamente, ho pensato che Stella viene dopo di me nella rubrica di Enrica.
Magari lei che è saggia ha staccato il telefono.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Amicaaaaaa!!!
Mi scuso tanto, ma come sai in vino veritas. Grazie per la tua pazienza infinita...e per essere la donna splendida che sei!
Buon viaggio
ps mi sa che la cagnolina di Bruno ha partorito...i tuoi problemi sono finiti. Alleluja!