La maggior pate dei miei amici laureati si sono felicemente stabiliti fuori dall'Italia.
Svizzera, Inghilterra, Olanda, Germania... laureati nei più diversi campi, sono stati assunti in altre nazioni dell'UE, a condizioni del tutto dignitose, mentre qui in Italia non riuscivano a trovare neanche un posto da spazzino.
Sorvoliamo sulla tristezza delle condizioni dell'Italia, eccetera eccetera... il discorso è troppo trito e conosciuto per essere riproposto, ma la cosa che sopratutto mi colpisce è che tutti loro, anche se gli manca la casa, il sole, il clima, la famiglia, gli amici, la pizza e quant'altro, non vogliono più tornare.
Parlandoci, ti rendi conto che gli sembra semplicemente inaccettabile il modo di lavorare qui, e non solo: quelli che hanno avuto a che fare con altri italiani per lavoro si sono trovati malissimo , dopo che si erano abituati agli standard europei.
La verità è che il sistema delle raccomandazioni e del nepotismo in Italia è talmente avanzato e radicato da falsare anche l'intero sistema dei rapporti.
Non si rispetta la bravura, ma si rispetta il potere, e chi non lo ha viene trattato senza alcuna considerazione.
Il lavoro è considerato una cosa da umili, per cui il primo segno di potere è smettere di lavorare, e chi sale la scala gerarchica lo dimostra, in primis, trasferendo parte del suo lavoro a chi gli sta sotto.
Trasmettere la propria conoscenza ad altri più giovani è motivo di vanto negli altri paesi; un discepolo che supera in bravura il maestro è considerato un motivo di orgoglio per il maestro. Qui la trasmissione della conoscenza non è proprio considerata, nè una persona ammetterà mai che uno più giovane è migliore di lui. Non solo: non ammetterà mai che è pari a lui, ma finchè sono in rapporto lo tratterà sempre come un inferiore e un sottoposto, e non gli permetterà mai di svincolarsi da lui.
L'educazione e il rispetto non sono considerati un valore, ma un sintomo di debolezza, perciò il livello di aggressività tra colleghi, e tra superiori e inferiori è abnormemente alto e senza alcun freno. Empatia è una parola di cui nessuno conosce il significato.
Il risultato è uno degli ambienti di lavoro peggiori del mondo, con dei risultati scarsissimi e una società praticamente del tutto paralizzata.
Mi chiedo se la crisi economica sia l'effetto o la causa di tutto ciò, e sopratutto se sia possibile uscire da queste dinamiche perverse.
Nel frattempo mastico amaro ogni giorno ingoiando continue umiliazioni e penso che in Inghilterra ci sono un sacco di ospedali che cercano anestesisti...
1 commento:
Il modo per uscirne ci sarebbe anche... le munizioni me le paghi tu però
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