sabato 27 settembre 2008

Reprise

Non ne voglio fare una questione politica, ma la sanità in Italia, per una ragione o per l'altra sta attraversando un momento di grande crisi, come tutto il resto. Tra i contratti che non si fanno, gli ospedali che chiudono, i fondi che mancano, la ricerca che è ferma eccetera eccetera chi lavora nella sanità pubblica è sempre più scontento e affaticato e anche noi non facciamo eccezione. Credo che nel nostro ospedale ci sia un gruppo di anestesisti mediamente bravo  (con punte in alto e in basso), ma anche da noi il clima di tensione si fa sentire con un progressivo deterioramento dei rapporti umani e del servizio medico.

In ogni gruppo di persone, si sa, ci sono delle dinamiche interpersonali del cazzo più o meno spiccate, ma capita che quando il resto va male i rapporti tra i membri peggiorano di pari passo con la frustrazione lavorativa di ognuno. Avevo deciso di sospendere il blog perchè è un periodo molto teso, in cui tutti se la prendono con tutti, e sopratutto con noi ultimi arrivati che fungiamo un po' da capro espiatorio. Lavorare in queste condizioni è difficile e sopratutto toglie a tutti noi il piacere di fare questo lavoro, senza il quale i turni in una rianimazione diventano una lunga sequenza di incubi di 12 ore.

Il nostro primario, un uomo giunto a questa carica non certo per i suoi meriti, non è assolutamente capace di far fronte a questa situazione o arginare lo scontento generale. Si accorge dello scadimento delle nostre prestazioni, e cerca dei rimedi, ma poichè non si rende assolutamente conto di quale sia il nostro lavoro, se ne esce con decisioni assurde e inutili. Quando, nel corso dell'ultima, deprimente riunione, abbiamo cercato di fargli notare come la cosa non funzionasse in nessun modo la risposta è stata: " Io sono il primario e dovete fare quello che dico io". Ecco perchè mi era passata la voglia di scrivere, perchè mi sembrava che mi stessero rendendo impossibile fare il lavoro che mi piace.

Alla fine mi sono accorta che invece scrivere mi aiuta in qualche modo a sentirmi meglio oltre a darmi il piacere di rendere i miei amici partecipi della mia vita, quindi, nonostante tutto: the show must go on...

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