venerdì 18 giugno 2010

Supermercato - terza parte

Un anno fa, ispirata dalla mia dolce metà, ho scritto una serie di post sul problematico rapporto tra uomini e supermercato. Da quel giorno ho ricevuto la solidarietà di molte donne che mi hanno aperto il loro cuore facendomi conoscere diverse perversioni di questo rapporto e tutte altamente perniciose. A volte i tipi si mescolano anche tra loro creando degli ingestibili grovigli di delirio da supermarket.
Analizziamoli:
il portatemi via di qui: ti segue trascinandosi per il supermercato con una faccia da funerale e risponde a monosillabi a qualunque domanda. Dopo 5 minuti comincia a dire: "hai finito? ma quanta roba devi comprare?" dopo 10 lo mandi fuori ad aspettarti per non strangolarlo.
L' offerta speciale: compra tutto ciò che è scontato per qualche motivo, pensando di aiutare il bilancio familiare. Non importa se sono sardine e caramelle alla menta e voi siete allergiche alle sardine.
La spesa intelligente: ha un idiosincrasia particolare per qualche cosa che condiziona tutta la spesa. Magari vuole solo prodotti italiani, o biologici, o a chilometri zero, senza minimamente preoccuparsi di cosa serve in casa.
L'esperto: il tonno si compra solo in tranci da 5 kili perchè i pezzi piccoli sono scadenti, le olive devono venire solo da Gaeta, sennò non sono buone, per scegliere il melone battendoci sopra serve il diapason, il taglio del prosciutto deve avere una determinata percentuale di grasso sennò rinseccolisce, il pane dev'essere cotto solo in un certo tipo di forno ad una certa temperatura. Al banco frigo meditate di fare la spesa via internet.
L'impreciso: gli chiedete di comprare il detersivo per pavimenti blu con l'omino pelato e torna con il disgorgante viola con sopra il superman moro dicendo: "era questo che volevi , no?"
il goloso: lo mandate a prendere uno yoghurt e torna con: patatine alla paprika, mortadella, lardo di colonnata, biscotti al cioccolato (2 tipi), gelato alla crema affogato al caffè, vodka, salatini, peperoni ripieni e pizze surgelate. Ovviamente si è scordato lo yoghurt.
Alla fine ci si chiede: ma non è meglio se vado da sola?
La risposta è dentro ognuna di noi.

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