Ecco un esempio del motivo per cui l'anestesista odia il chirurgo.
Partiamo da una piccola introduzione medica.
Nei pazienti sotto anestesia generale, ma anche in quelli in arresto cardiaco, o semplicemente svenuti i muscoli perdono tono, e fra questi anche il muscolo che chiude lo sfintere tra esofago e stomaco, facendo si che il contenuto gastrico, acido e pieno di batteri, possa risalire in gola e andarsene dritto nei polmoni provocando una malattia gravissima e con una mortalità altissima conosciuta come polmonite ab ingestis.
Ripeto: gravissima. mortalità altissima.
Ecco perchè i pazienti che devono fare un'anestesia generale vengono fatti stare a digiuno di cibo per 12 ore e di liquidi per almeno 6, così lo stomaco è vuoto e non c'è niente che refluisce da nessuna parte in nessun caso.
In genere tutti gli anestesisti cercano di sfuggire alle sedute in oculistica perchè consistono in 15/20 interventi di cataratta in anestesia locale fatta dal chirurgo a paziente sveglio, con durata di circa sei ore in cui puoi leggerti un libro, chiaccherare di calcio e farti le unghie senza che succeda niente. Raramente però questi interventi possono scatenare dei riflessi anche gravi e allora sono cazzi, inoltre di solito sono fatti su pazienti di 2000 anni. Ecco perchè c'è l'anestesista e i pazienti vengono fatti stare a digiuno.
Gli oculisti vivono la presenza dell'anestesista in sala come un'offesa personale; di solito fingono che non ci sia, oppure fanno battute sarcastiche sulla sua utilità lì e , in generale , cercano di essere il più sgradevoli possibile.
Ieri stavamo per operare una paziente di 87 anni con problemi al cuore, una storia di shock anafilattico da farmaci e la pressione alta. Mentre mettevo l'ago in vena facevo le solite domande: prende farmaci, li ha presi stamattina, è a digiuno di acqua e cibo?
la signora mi guarda sgomenta e mi dice: veramente no, ho bevuto mezzo bicchiere d'acqua alle 6.
Io vado dal professore che operava e gli dico cortesemente: "prof, scusi, la prossima paziente in lista ha bevuto dell'acqua alle 7. Invece di farla ora che sono le 11 la rimandiamo di un paio d'ore e la facciamo per ultima all'una, così stiamo tranquilli"
il cretino s'inkazza, e comincia a dire: ma no! non è possibile! come rimandiamo? mica possiamo rimandare! io me ne devo andare! tanto è in anestesia locale! queste cose in clinica le facciamo in anestesia locale sui pazienti che hanno fatto colazione!!!"
io, pazientemente rispondo: "prof, lo sa che i pazienti devono stare a digiuno, magari la facciamo alle 12.30, li abbiamo fatti stare a digiuno tutti"
"questo è quello che dicono a voi!" mi urla inferocito "gli diciamo noi di dirvelo!!! "
Ecco: vi rendete conto? a lui non importa niente del rischio che corre il paziente, non sa, o fa finta di non sapere qual'è il motivo del digiuno, così come non gli interessa considerare l'ipotesi che quella persona potrebbe morire perchè lui ha fretta di andare in studio a visitare i pazienti privati e s'inkazza con me perchè io glielo faccio presente!!! Non solo, addirittura lui è disposto a farmi mentire dai pazienti (ignari) su una cosa che riguarda la loro vita!
Lui, come molti chirurghi, non considera l'anestesista come qualcuno che è lì per facilitargli la vita, ma come qualcuno che è lì per ostacolarlo e non farlo operare. Ovviamente noi, rispondiamo a questo atteggiamento con pari aggressività e spesso la cosa degenera oltre il ragionevole.
Ecco perchè chirurghi e anestesisti non vanno d'accordo. Anche.
Nessun commento:
Posta un commento