sabato 2 luglio 2011

Motivazionale

Il nuovo ospedale è la cosa più lontana in assoluto da un policlinico universitario.
è un piccolo istituto religioso iperspecializzato e il gruppo di anestesisti che ci lavora è quasi tutto composto da persone che sono lì dall'ultimo anno di specializzazione e quindi hanno poco o niente idea di com'è fuori.
Loro sono convinti di vivere una situazione di grande conflittualità e stress, ma la verità è che - a parte un paio di teste di cazzo fisiologicamente presenti ovunque - sono un gruppo di persone deliziose, molto gentili ed educate che riescono a mantenere nell'ambiente di lavoro una serenità, una signorilità ed uno spirito di collaborazione impensabile nel resto della galassia. I primi tempi mi sono trovata spesso ad abbassare il tono a metà frase perchè il mio interlocutore era assolutamente cortese e non aggressivo, mentre io ero partita in quarta.
Tendenzialmente tutti conoscono tutti ed è molto ben vista la riunificazione familiare, cioè si assumono persone i cui parenti lavorano già lì; questa politica ha l'effetto collaterale di diminuire drasticamente il numero di storie di corna/favori sessuali/adulteri presenti tra il personale: questi preti ne sanno una più del diavolo...
Essendo così endogamici ci sono aspetti dell'anestesia in cui sono molto avanzati ed altri in cui sono rimasti agli anni '90; Più di una volta sono rimasto sorpresi che io sapessi fare cose che uno specializzando normale sa fare al secondo anno (ed io sono rimasta sorpresa della loro sorpresa).
Sono incredibilmente gerarchici, ma in modo simpatico (quasi sempre) e hanno un sistema di privilegi che va dal più anziano al più giovane che ricorda molto vassalli valvassori e valvassini, come si studiavano alle elementari ( io ovviamente sono il servo della gleba).
Insomma: mi piacciono, mi trovo bene con loro e mi sembra che loro si trovino bene con me: chissà che non abbia trovato un posto in cui restare? Finora l'unica macchia di questo idillio è stata il mio incarnato.
I miei parenti vengono dai 4 angoli d'Italia, ma non per modo di dire: c'è un romano, un siciliano un pugliese ed un piemontese. Questo mix mi ha dato un incarnato piuttosto chiaro che però con i capelli neri, l' emoglobina  costantemente ai minimi storici e il trucco non pervenuto, crea un certo effetto "Ofelia affogata" .Considerando che l'ospedale è specializzato in ostetricia va da sè che la preoccupazione più grande di quelli che ci lavorano è l'emorragia, emergenza per eccellenza nella donna gravida e puerpera.
Durante il mio primo mese di lavoro non c'è stato un collega che non abbia fatto un commento sul mio pallore; all'inizio ho pensato che fosse un caso, poi la cosa è diventata un po' troppo frequente. Ma ho deciso che era ora di cominciare a truccarsi il giorno in cui il primario di ginecologia - un uomo talmente in alto nella scala gerarchica che io per lui sono una macchia sul muro - ha preso da parte una delle anestesiste anziane e ha commentato: "Io non ho detto niente perchè non la conosco bene, ma la vostra nuova collega dovrebbe farsi un emocromo: hai visto com'è pallida?!"
e ho pure dovuto trovare un fard della sfumatura giusta...

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