venerdì 19 giugno 2009

I vengo per menarvi all'altra riva...

Questo è un post un po' tecnico, me ne rendo conto; magari chi non fa il mio lavoro non riesce a capire quanto è fastidioso tutto ciò, e, diciamo pure la verità, questa è un po' una lamentela da casalinga frustrata, quelle cose che uno s'inkazza sempre ma poi abbozza perchè sono ineliminabili.

Il fatto è che noi facciamo i rianimatori, che è sensibilmente diverso da resuscitatori, in quanto non contempla l'utilizzo dei miracoli. 

Credo che a tutti i medici la morte dia fastidio. Anche ai non medici se è per questo, cosa che sospetto sia alla base del fatto che alcuni aprono un vivaio (ah! quanto rimpianto! ) o s'impiegano al catasto. purtroppo però la morte è ineliminabile dalla vita e , guarda caso, spesso congiunta ad uno stato di malattia.

I miei colleghi medici di altre specialità questa cosa non la vogliono sapere: il loro sogno è che i pazienti troppi gravi vengano tutti trasferiti fuori dal loro reparto e portati a morire in rianimazione dove ci siamo noi che , nella loro idea, facciamo più o meno i becchini, lasciandogli quelli che stanno bene e che loro così li curano.

Ecco: non è così.

Oggi per esempio mi hanno chiamato in un reparto per un paziente con una malattia incurabile. 

Tutte le terapie che avevano tentato erano fallite e d'altronde la malattia di per sè già dava poche possibilità di sopravvivere.

Io sono andata ,ho fatto quel poco che potevo per evitare che stesse peggio di come già stava e poi ho scritto sulla cartella la mia consulenza che finisce con la frase fatidica che a loro piace tanto perchè possono mettersi in pace: "Non indicazione al trattamento rianimatorio" che vuol dire: "Guarda: non ci posso fare niente neanch'io"

Già la cosa mi aveva infastidito (io non faccio estreme unzioni in altri reparti!) , ma speravo fosse finita lì.

E non credo.

Alle 4 mi chiama la specializzanda del reparto che mi informa che il paziente si è aggravato.

"eh, si,"  dico io " sta morendo"

e questa demente: "non capisco perchè quest'atteggiamento così poco collaborativo" (ti rendi conto?!?! se io da specializzanda avessi risposto così ad un mio superiore mi avrebbero crocefisso davanti ai timbri a perenne monito!!! ). 

Dopo 3 ore mi chiama la sua strutturata (il pesce puzza dalla testa...) e mi informa che il paziente è peggiorato ulteriormente. Io faccio un bel respiro e comincio:

"Cara collega, ho parlato stamattina con i medici del reparto e mi hanno detto chiaramente che lui non ha chances terapeutiche ulteriori, o sbaglio?"

"eh, si, hai ragione" ha risposto l'idiota

"quindi, questo paziente è ,purtroppo, destinato alla morte, come ho scritto nella consulenza" ho ripetuto

"eh, sì, questo si" ha convenuto lei,

"bene" ho risposto io credendo di averla illuminata

" Si, ma cosa intendi fare per quest'acidosi?" ha concluso lei

Mi arrendo.

Chiamatemi Caronte.

4 commenti:

Enrica ha detto...

....ok, forse non stare più in rianimazione ha i suoi lati positivi!

Junkie ha detto...

non sei affatto pro life (occhio ai giornalisti de Il Foglio)

Anonimo ha detto...

"se io da specializzanda avessi risposto così ad un mio superiore mi avrebbero crocefisso davanti ai timbri "

ehm... coff cough... Se vuoi puoi, no? Non sei tu un suo superiore ora? :-\

Sul resto non mi pronuncio, perché ricordare mia nonna condannata a morte in un letto d'ospedale mi farebbe dire cose che da dottore non puoi condividere.

(anzi dico solo una cosa... magari le colleghe "tonte" avevano in stanza dei parenti in lacrime e disperati che facevano pressione perché fosse fatto qualcosa...)



P.S. i tuoi codici chapta (o come si scrive) sono osceni. :D quello di prima mi ha detto "insesso" e ora x inviare il commento devo scrivere "fatteli"
sono pornomessaggi subliminali? :)

silvia77 ha detto...

non sai quanto ti comprendo, praticamente capita ogni turno o quasi