venerdì 10 aprile 2009

Vanity Fair

Sarà il prepensionamento, sarà la primavera ma in questi giorni Rossi è intrattabile: urla e sbraita contro chiunque e noi camminiamo rasente i muri cercando di nasconderci; nessuno si salva: nè io, nè matteo, ne i chirurghi, nè le altre infermiere.
Ignaro di questo fatto, ieri verso le nove si è presentato con la più bell'aria il nostro ecografista che tempestavamo di chiamate dalle 7.30 del mattino (lei...noi stavamo ancora prendendo il caffè in piedi davanti ai fornelli a quell'ora...).
Il nostro ecografista è un bel ragazzo (a conferma che i radiologi...) però è anche uno che "si piace" parecchio e non perde occasione per fare qualche battuta a doppio senso.
Così, quando io ho aperto la porta e ho sussurrato: "eccoti! ti cerchiamo da un ora!"
lui , con uno splendido sorriso e una scintilla maliziosa nello sguardo mi ha risposto: "eccomi, tesoro, sono qui, tutto per te, un corpo a tua completa disposizione".
Sandra, una delle infermiere, prima che io potessi rispondere,  gli fa:" Dottore, c'è Rossi che è assetata di sangue oggi, se non si sbriga il suo corpo lo diamo a lei"!
In quel momento, come  chiamata col pensiero, appare Rossi torva sulla porta che abbaia: "Eccovi! che fine avete fatto! sono ore che vi chiamo!!"
L'ecografista mi ha guardato, ha infilato i calzari muto e, a orecchie basse, è entrato in sala.
Ci vuole poco per distruggere la vanità di un uomo...

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