mercoledì 1 aprile 2009

New economy

La faccenda è complicata: ogni volta che io cambio contratto, quindi 3 volte nell'ultimo anno, l'ospedale ricomincia una lunga e tediosa pratica burocratica che comprende: proposta di contratto a me, accettazione da parte del direttore generale, stanziamento dei fondi, mia firma del contratto, comunicazione, da parte del dipartimento di anestesia e rianimazione, della mia presa di servizio al settore stipendi, fatturazione da parte mia del lavoro svolto, comunicazione della fattura e presa di servizio dal settore stipendi all'economato, invio del bonifico bancario sul mio c.c. da parte dell'economato.

Siccome il mio ultimo contratto era mensile e scadeva il 5 marzo, sono stata passata su una sostituzione di maternità  (la seconda, a riprova che tutti dipendiamo dall'utero di qualcuno). C'è stato però un errore in uno o più dei passaggi sopraelencati tale per cui dal 5 marzo io sto lavorando in nero (cioè senza contratto)per un ospedale pubblico in attesa di firmare un contratto retroattivo per cui potrò percepire uno stipendio. nel frattempo, siccome la trafila d'inizio del mio ultimo contratto (dal 2 febbraio al 5 marzo) è ancora in fieri, e siccome io non posso fare fattura e farmi pagare visto che marzo l'ho lavorato in nero, l'ultimo stipendio che ho percepito è quello di gennaio (che mi è stato pagato a metà marzo). Per quello di febbraio ho buone speranze entro il 15 di aprile, per quello di marzo toccherà probabilmente aspettare metà maggio.

Il miserabile con cui divido il dentifricio prende un compenso (del tutto simbolico se rapportato alle sue ore di lavoro) da un università statale.  Questo lodevole ente, senza fini di lucro, suppongo, lo paga ogni 2 mesi, ma attenzione: paga ogni bimestre alla fine del bimestre successivo, per cui , seguitemi perchè è cervellotico, gennaio e febbraio gli vengono pagati alla fine di marzo aprile, che a loro volta verrano saldati a fine giugno.

Il risultato di questo mirabile intreccio di follia burocratica e inefficienza statale è che il nostro piccolo nucleo familiare possiede la raguardevole somma di 10 mila euro, che sono però bloccati nelle mani dei nostri datori di lavoro, senza alcuna ragione plausibile, mentre i soldi per le bollette ce li stanno prestando i nostri genitori.

La chiamano new economy, ma a me sembra sempre la vecchia storia del cetriolo e dell'ortolano...

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