E' proprio vero che alcune storie sono archetipiche.
Che esistono cose che toccano delle corde sensibili in ognuno di noi, indipendentemente da ogni differenza e cultura. Ieri, per esempio, un giovanissimo OSS mi ha fatto il seguente discorso:
-" Ho visto un film fighissimo! lo devi vedere: Troy"
-"Ah" ho risposto asciutta, considerando i ricordi del mio liceo classico "ci ho provato, ma non mi ha entusiasmato..."
-"Noo! ma come! è una storia pazzesca!"
-"Eh, sì, lo so, me l'hanno fatta studiare..."
-"Inizia con Achille, che è Brad Pitt, che vuole vendicare il cugino Patroclo..."
-"Non era il cugino."
-"Eh?"
-"Non era il cugino" rimarco con sguardo eloquente.
Lui, come tutti i ginnasiali di tutto il mondo, ma con 15 anni di ritardo, mi guarda stupefatto: "MADDAI" esclama secondo il più classico dei cliché, " ma che Achille era frocio?"
Segue inevitabile spiegone sul concetto di omosessualità nell'antica Grecia, che lo lascia comunque un po' perplesso
-"vabbè," prosegue "comunque: lui lo vuole vendicare e allora va a combattere con Ettore che..." si interrompe e mi guarda "no, aspetta: se non l'hai visto non te lo dico sennò ti rovino il finale..."
Ma quanto, QUANTO questa risposta mi sarebbe stata utile, solo a pensarci, durante un interrogazione.
Ma la saggezza, come la civetta di Minerva, si alza in volo solo al tramonto...
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