mercoledì 26 dicembre 2018

E tante care cose

E anche Natale è passato.
Siamo sopravvissuti al viaggio di ritorno a Roma in stile prima crociata,  con la Stilo station wagon carica come un trattore, al fritto della vigilia, che ancora sto tentando di digerire, a mio marito che colto da attacco ischemico da embolo grassoso,  consegna allegramente a Sofia il regalo che Babbo Natale le avrebbe dovuto portare la mattina dopo.
Siamo passati quasi indenni attraverso il pranzo del 25, se escludiamo una lite sulla distribuzione dei posti a tavola durata dalle 9 alle 13, una discussione teologica sull'esistenza di Dio e tre giri di tombola con i bambini che baravano.
E quando tutto sembrava avviato verso una fine gloriosa io ho alzato il bicchiere dello champagne e ho esclamato:
"Dai, facciamo un bel brindisi, Libiamo nei lieti camici! "
Sulla tavola è calato un silenzio perplesso.
"Calici! ...ho detto "calici"... naturalmente..."

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