martedì 8 settembre 2009

Soprannomi

Ho avuto un'adolescenza assolutamente da manuale: lo scontro generazionale, l'amore, la politica, il sesso, i tradimenti. Insomma: un mix tra "il tempo delle mele" e "jack Frusciante è nuscito dal gruppo". Sono andata in giro con le treccine rasta, ho letto il capitale di Marx, mi sono fatta le canne ai concerti, ho gridato slogan retorici alle manifestazioni e ho scritto poesie sul bosco che stormisce.
Da quegli anni confusi e divertenti mi è rimasto un atteggiamento antiproibizionista, una passione per la prosa asciutta ed incisiva, un assoluta avversione verso la retorica e la propaganda, una istintiva diffidenza verso chi manifesta le proprie emozioni in maniera plateale e la convinzione che un certo riserbo sui propri sentimenti e le proprie debolezze sia assolutamente sano.
Questo è l'atteggiamento che ho cercato di avere sul lavoro e che mi ha portato negli anni a guadagnarmi il soprannome di "pantera", dovuto ad una certa tendenza a ringhiare ed inkazzarmi e alla mia scarsa propensione alle manifestazioni emotive.
Il problema è che questo soprannome ha cominciato poi a girare e propagarsi urbi et orbi dando luogo, ora che sono un po' più grande, a situazioni quantomeno imbarazzanti.
Sabato portavamo un malato in TC quando abbiamo incontrato il braccio destro del direttore, un anestesista 40enne, molto brillante, noto per essere un estimatore della compagnia femminile.
Sempre gentile con tutti, saluta noi e la portantina che, avendo lavorato nel suo reparto lo apostrofa:
"vede prof.? oggi lavoro co' pantera!"
"e chi è pantera?" risponde lui
io mi sento sprofondare e spero che il pavimento mi inghiotta seduta stante.
"sn io prf." bofonchio
lui ,palesemente fraintendendo l'origine del soprannome, guarda stupito la cuffietta con i disegni di polipi, la divisa taglia 44/46 sdrucita, lo zoccolo selvaggio della birkenstock e ,dulcis in fundo, la borsetta con penne e portafoglio con su la figurina di Hello Spank, e , signorilmente si limita a dire: "ah".
Poi se ne va sorridendo tra se e se.
neanche stavolta la terra si è aperta.
Signore: ma che ti ho fatto???

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