mercoledì 2 settembre 2009

Scienza

Due anni fa , quando ero specialista da poco, una mattina mentre andavamo al bar a fare colazione, ho sentito una collega "anziana" dire che aveva sentito ad un congresso un talk di Gattinoni e, senza pensare ho chiesto: "Chi è Gattinoni?"
A mia scusante posso dire che ho una pessima memoria per i nomi, che erano le 8 del mattino e che avevo fatto la notte in bianco, ma lo so: avrei dovuto saperlo. Avete presente quella scena del diavolo veste Prada in cui lei, neoassunta in una famigerata rivista di moda risponde al telefono e dice: "Gabbana con uno o due "B" ?".
Per i non anestesisti Gattinoni è il presidente (ora ex) della Società Italiana di Anestesia e Rianimazione, e il padre di una cosa complicatissima e importantissima che si chiama Ards, nonno di un tipo di ventilazione chiamato baby lung e zio di una altra cosa che si chiama sepsi. Insomma: uno fighissimo.
La mia incauta osservazione mi costò uno shampoo di mezz'ora in reparto, additata al pubblico ludibrio come anestesista riprovevole sul piano umano, scientifico , morale, e chi più ne ha più ne metta.
Due anni dopo, di nuovo bar dopo la notte (sempre lì mi beccano, è la gola che mi frega), una collega ha incautamente ritirato fuori l'episodio di fronte alla nostra responsabile che, a due anni di distanza, mi ha fatto il secondo shampoo sulle mie colpe scientifiche, etiche e morali.
A questo punto che dovevo fare? mi sono sentita autorizzata a prendermi 4 giorni di ferie per andare al s.i.a.a.r.t.i. a sentire Gattinoni.
Il siaarti è il Congresso Nazionale della Società di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva, un evento che quest'anno si univa al congresso della w.f.s.i.c.c.m. ovvero World Federation of Societies of Intensive Care and Critical Medicine, insomma una cosa esagerata, tipo la finale del mondiale tra il brasile di Pelè e i Queen che cantano con Janis Joplin più Michael Jordan che va a canestro negli ultimi 10 secondi mentre gli All Black gli coprono le spalle.
Insomma: 'na bella cosa.
La prima sorpresa del congresso è stata il primo giorno: mi sono girata e dietro di me ci saranno state 300 persone in fila. La prima volta nella mia vita che vedo tanti anestesisti insieme.
Della serie: non siamo soli. I want to believe.
La seconda sono stati gli interventi: a parte quelli di Gattinoni che non ha detto una parola davanti ad un microfono che io non abbia sentito, tutti gli altri: avevano i miei stessi problemi e mi offrivano soluzioni... A volte le soluzioni erano fuori dalla mia portata tipo: "noi consigliamo di non far passare più di 2 ore tra l'ammissione in pronto soccorso dopo arresto cardiaco e il posizionamento di un catetere di Swan Ganz in rianimazione" nell'ospedale in cui lavoro la media di tempo per questa cosa è tra le 50 e le 55 ore. Un filo fuori.
La terza sorpresa è stata l'umorismo. Gli anestesisti si fanno tutti battute trucide e divertenti sul loro lavoro, con un autoironia tutto sommato consolante. Un esempio? Quella che è stata ribatezzata la canzone del rianimatore. Un inno del congresso. eccola a voi:

2 commenti:

fentanest ha detto...

Mi pentirò tutta la vita di non essere andato al SIAARTI di Firenze ;P

Propofol ha detto...

beh, dipende: tu sei uno di quelli che riesce a far passare meno di due ore tra l'ammissione in p.s. e il posizionamento dello Swan-Ganz? =D