lunedì 25 maggio 2009

Ritorno

Volevo riuscire a scrivere qualcosa sulla mia esperienza fuori che fosse al tempo stesso conciso, significativo ed esauriente. Poi ho capito che non sono Virginia Woolf e quindi mi limiterò a descrivere alcuni dei momenti che più mi hanno colpito di una settimana densissima di momenti meravigliosi, strani, commoventi e disperati.

1- I miei colleghi (ed ora amici) di tutti i corpi, dai medici ai carabinieri, dagli psicologi ai soccorritori, in fila vicini a cantare l'inno nazionale.

Ebbene si, sull'attenti, mano sul cuore. L'ho fatto.

2- Uno scout che entra nella tenda medica con un dito ferito da una mazzetta per piantare un piolo; mentre lo stiamo medicando ne entra un secondo con un taglio praticamente identico, dicendo: "Stavo cercando di finire il suo lavoro".

Io che consideravo gli scout degli zuzzurelloni in braghe di tela, dopo averli visti al lavoro ho capito che i lagunari in confronto sono una squadra di softball. Tanto di cappello.

3- Il mio amico Andrea che alla radio, sul canale della frequenza nazionale captato da Carabinieri, Polizia, Guardia di finanza, Protezione civile, Vigili del fuoco e , probabilmente anche i servizi segreti americani,  chiede candidamente: "Senti: pensavo: se ti hanno chiesto la pillola del giorno dopo perché gli si è rotto il preservativo vuol dire che li tengono nelle tende in condizioni non idonee. Che possiamo fare?"

Risposta: Non so proprio cosa dirti. passo.

4- La mia fantastica squadra veronese che mi spiega la manovra di estrinsecazione dall'automobile nel soccorso su strada usando un alpino come manichino.

I migliori!

e poi i miei pazienti di questi giorni, tutti meravigliosi dal primo all'ultimo. Tutti lì a ricordarmi chi sono e che lavoro faccio e perchè l'ho scelto.

E adesso basta sennò scado nel patetico.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non sarai VW, ma in poche righe hai reso decisamente l'idea di quello che è stato.
Ricorda però che dobbiamo ancora risolverlo quel problema...

Andrea