La cosa migliore di una guardia è l'ineluttabile certezza che dopo 12 ore finirà. Per quanto pessima possa essere ad un certo punto verrà qualcuno a darti il cambio e tu potrai voltare le spalle e uscire.
Non è molto, me ne rendo conto, ma il saggio si accontenta di quello che ha.
Ieri ,per esempio sono arrivata alle 20 in rianimazione e Raffa mi ha salutato con un'inconfondibile luce negli occhi.
In stanza medici mi ha esposto il caso della paziente del letto 4:
:- "considera che c'è un problema familiare con questa paziente: la sorella ha denunciato il fratello per sequestro e abuso della madre. Ci ha chiesto di evitare l'argomento con lui..."
:- "ah...capisco...chi è il fratello? "
mi risponde con un altra domanda: "tu l'hai visto pirati dei Caraibi?"
:-" ???...si"
:-" lo riconoscerai."
Entro in sala e capisco immediatamente cosa intendeva: vicino al letto 4 c'è Capitan Barbosa, con anche gli stessi orecchini di Geoffrey Rush,ma più tatuaggi e la faccia più truce.
Dubito di avere abbastanza coraggio per intavolare spontaneamente una conversazione con lui, perciò accenno un sorriso e passo direttamente al paziente del letto 3. Un politrauma di 19 anni.
Mario è riverso nel letto con aria tragica.
:-"Dottoressa" mi dice con un filo di voce e gli occhi chiusi" mi dica la verità: me la caverò?"
:-"Mario, hai un po' di ossa rotte e ti hanno tolto la milza...non vedo nessun pericolo..."
:-"che ossa sono rotte?" sussurra
:-" un paio di costole, un pezzetto di vertebra..."
:-"la spina dorsale? potrò ancora camminare???"
:-"Mario, stai muovendo i piedi nel letto...non c'è niente che non vada nella tua spina dorsale...devi solo stare sdraiato per un mese..."
:-"un mese" e come farò? dottoressa, io devo giocare a calcio! amo il calcio più di ogni altra cosa!" geme accorato
:-"Capisco, ma considera che Totti per il crociato è stato via tre mesi e questo non gli impedito di diventare capitano della nazionale...la tua carriera resisterà ad uno stop di 30 giorni..."
.- "ah." ci pensa un attimo " dottoressa: ma ingrasserò?"
:- "Mario, Santiddio, non lo so, ma insomma non ho mai visto nessuno ingrassare così tanto dopo un trauma...ma alla fine, se pure ingrassi, che te ne frega?"
mi apostrofa con un filo di voce " l'aspetto fisico è importante..."
Dico all'infermiera di aumentare la morfina, e mentre sto per passare al paziente del letto 4, sollevata dal suo stato di incoscienza, squilla il telefono:
:-"ciao ti chiamo dalla psichiatria"
questa è nuova... "dimmi..."
:-"c'è un paziente che è incosciente e non respira..."
:-"lì da voi? come mai? arriviamo..."
:"si, è un maniaco grave che ci è stato mandato dall'istituto in cui stava per il peggioramento della sintomatologia e durante un accesso di furore ha avuto un collasso..."
:-"ah, ecco. Porto per intubare, eh..."
Fate medicina: incontri persone interessanti, passi le serate con gli amici, ottime prospettive di guadagno...
venerdì 15 febbraio 2019
venerdì 8 febbraio 2019
Accendere il cervello
Con il consueto pragmatismo, la regione Toscana ha raggruppato le strutture della sua sanità in 3 aree vaste geograficamente definite: nord-ovest, sudest e centro, tutte quante facente capo ad un'amministrazione centrale. Il principio è che gli ospedali che hanno un alto volume di casi hanno delle performance migliori, perciò è inutile tenere 5 cardiochirurgie che fanno 10 casi l'una, meglio tenerne una che ne fa 50 così da formare un equipe con vasta esperienza e buoni risultati anche sui casi complicati. Banalmente: l'esperienza insegna.
Questa cosa si scontra contro una duplice fila di pregiudizi: il primo, quello tutto toscano per cui "da noi si è sempre fatto così", è un fermo rifiuto aprioristico di qualunque forma di cambiamento o innovazione, il secondo è più subdolo e me ne sono resa conto qualche giorno fa.
Ero in sala medici della chirurgia quando ha chiamato il trasfusionale dicendo che aveva poco sangue di un gruppo particolare per un paziente da operare il giorno dopo. Alla fine della telefonata la chirurga di guarda dice: Ecco, vedi: da quando ci hanno accorpato il sangue se lo prende tutto Frittole! da noi qui non è mai mancato il sangue finché non sono arrivati loro!"
"eh, oh!" ha detto l'infermiera facendo sì con la testa.
E non conta che la carenza di sangue sul territorio sia endemica da decenni, che il gruppo in questione fosse particolarmente raro e con anticorpi specifici, che il sangue manca perché siamo un paese che invecchia e ci sono meno giovani a donare e più vecchi ad averne bisogno, che siamo nel momento del picco influenzale e gli ospedali scoppiano di malati critici...no: la colpa è di quelli del paesello vicino che " ci rubano il sangue e se lo prendono tutto loro", chissà poi che ci devono fare....
Questa affermazione riesce ad essere contemporaneamente stupida, inutile e dannosa.
Stupida, perché non poggia su nessuna base reale o provata, ma solo sull'emissione decerebrata di voce; inutile, perché non aumenta la comprensione del problema, né tantomeno ne facilita la soluzione, e dannosa perché ripetuta di bocca in bocca alimenta un pregiudizio che non fa altro che peggiorare i rapporti tra le persone.
Ma da sempre è molto più facile dire una cosa stupida che mettersi a pensare.
Questa cosa si scontra contro una duplice fila di pregiudizi: il primo, quello tutto toscano per cui "da noi si è sempre fatto così", è un fermo rifiuto aprioristico di qualunque forma di cambiamento o innovazione, il secondo è più subdolo e me ne sono resa conto qualche giorno fa.
Ero in sala medici della chirurgia quando ha chiamato il trasfusionale dicendo che aveva poco sangue di un gruppo particolare per un paziente da operare il giorno dopo. Alla fine della telefonata la chirurga di guarda dice: Ecco, vedi: da quando ci hanno accorpato il sangue se lo prende tutto Frittole! da noi qui non è mai mancato il sangue finché non sono arrivati loro!"
"eh, oh!" ha detto l'infermiera facendo sì con la testa.
E non conta che la carenza di sangue sul territorio sia endemica da decenni, che il gruppo in questione fosse particolarmente raro e con anticorpi specifici, che il sangue manca perché siamo un paese che invecchia e ci sono meno giovani a donare e più vecchi ad averne bisogno, che siamo nel momento del picco influenzale e gli ospedali scoppiano di malati critici...no: la colpa è di quelli del paesello vicino che " ci rubano il sangue e se lo prendono tutto loro", chissà poi che ci devono fare....
Questa affermazione riesce ad essere contemporaneamente stupida, inutile e dannosa.
Stupida, perché non poggia su nessuna base reale o provata, ma solo sull'emissione decerebrata di voce; inutile, perché non aumenta la comprensione del problema, né tantomeno ne facilita la soluzione, e dannosa perché ripetuta di bocca in bocca alimenta un pregiudizio che non fa altro che peggiorare i rapporti tra le persone.
Ma da sempre è molto più facile dire una cosa stupida che mettersi a pensare.
venerdì 1 febbraio 2019
I veri amici si vedono nel momento del bisogno
Se pensate che la vita degli adolescenti di oggi sia complicata per colpa dei social è perchè non avete visto cosa possono fare dei ragazzini di 8 anni senza social. Ma forse è sempre stato così: il mio fidanzatino delle elementari si chiamava Francesco: ora fa il carabiniere e ha due splendidi gemelli e quando ci incontriamo al bar sotto casa di mia madre, continuo a pensare che è una persona deliziosa e che a 8 anni i miei gusti in fatto di uomini non erano da buttar via.
Mia figlia sembra seguire lo stesso istinto: al terzo anno di asilo si è fidanzata con L. e anche ora che siamo in terza elementare la loro love story continua a gonfie vele. Ovviamente li prendono per il culo pure le telline -d'altronde i bambini sono cooosì buoni- ma i due interessati la prendono con una certa dose di incuranza ,salvo occasionali intemperanze.
Il loro essere fidanzati comporta:
- gare a chi fa più serie di flessioni
- scriversi poesie e bigliettini sdolcinati
- rincorrersi agitando bacchette magiche cercando di uccidersi
- farsi regali a san Valentino
- giocare a mamma e papà che litigano (rassicurando così i genitori sull'universalità delle dinamiche familiari)
D'altronde anche io a 8 anni sarei stata innamorata di L: praticamente è Adrien di Ladybug, prima che esistesse Adrien di Ladybug. Però ha i genitori simpatici. é intelligente, sensibile, educato... ci andrà peggio, lo so.
Tutto questo per presentare Mario, amico di L. che è , a sua volta un bambino riservato, educato, silenzioso. Diciamo che in 5 anni gli avrò sentito dire 10 parole, se escludiamo saluti e auguri.
La scorsa settimana all'uscita di scuola, mi sono offerta di portarlo a catechismo nel pomeriggio.
Mentre tornano a casa Mario dice alla madre: "Mamma, ma devo proprio andare a catechismo con Sofia?"
la madre lo guarda perplessa: " ma...perchè che problema c'è?"
Mario risponde pensoso: no, è che poi L. mi vede arrivare con Sofia...lo sai che lui poi va in ansia..."
Lei si fa una risata: "amore, la mamma di Sofia ti accompagna solo a catechismo, L se ne farà una ragione..."
Si vede che però non convince Mario, che quando lo vado a prendere entra in macchina e senza alcuna apparente connessione logica dichiara: IO COMUNQUE SONO GAY."
rimango un po' perplessa. Va bene Mario, prendo atto.
"perchè io DETESTO le ragazze."
Va bene, meno male che sono un'anziana signora
" e quando sarò grande mi farò prete così non devo sposarmi!"
Ne riparliamo quando fai 16 anni...
Nel frattempo Sofia e l'amica lo guardano come fosse un alieno...
E niente, poi siamo arrivati a catechismo.
Io non so come diventerà Mario da grande.
Ma avercelo un amico così...
venerdì 25 gennaio 2019
In effetti ,sì
Cercando febbrilmente una compressa di pantorc nell'armadietto delle medicine...
"Che diamine, in questa rianimazione ci stanno più psicofarmaci che protettori gastrici!"
Infermiera di passaggio:"E questo non ti dice niente?"
"Che diamine, in questa rianimazione ci stanno più psicofarmaci che protettori gastrici!"
Infermiera di passaggio:"E questo non ti dice niente?"
venerdì 18 gennaio 2019
L'altra metà delcielo
L'ho già detto cosa penso degli infermieri in generale, in special modo le giovani leve mi sembrano , nella stragrande maggioranza, volenterose e preparate.
Tra questi c'è senz'altro Mario, giovane infermiere laureato da poco, che dopo un esperienza all'estero è finito a lavorare nella nostra piccola rianimazione.
Mario è proprio uno che vuole capire la situazione del paziente, la storia clinica, la terapia, il progetto curativo che c'è sotto e ti fa un sacco di domande intelligenti a cui vuole risposte esaurienti. Ed è bellissimo, davvero, e incredibilmente lodevole, a volte però lo rende veramente, per usare una felice espressione toscana, un gatto attaccato ai coglioni.
Ieri notte alle ore 4.00 squilla il telefono della guardia.
-: "Che c'è?"
-: "Dottoressa, sono Mario. Volevo informarla che il paziente del letto 1 ha avuto un run di tachicardia , direi sopraventricolare ,a 140 battiti per minuto, con emodinamica stabile ed una pressione arteriosa rimasta comunque intorno ai 120 mmHg, normotermico e con un emogas di controllo i cui valori..."
-: "Mario, scusa. è rientrata da sola la tachicardia o il paziente è ancora a 140?"
-: "è ancora a 140"
-: "Arrivo."
quando arrivo al letto 1 , Mario è pronto con l'emogasanalisi: "ecco, vede è normale, lei che ne pensa?"
Io, che penso che ho appena aperto gli occhi per un tempo ridicolmente breve da quando li avevo chiusi, bofonchio:
Tra questi c'è senz'altro Mario, giovane infermiere laureato da poco, che dopo un esperienza all'estero è finito a lavorare nella nostra piccola rianimazione.
Mario è proprio uno che vuole capire la situazione del paziente, la storia clinica, la terapia, il progetto curativo che c'è sotto e ti fa un sacco di domande intelligenti a cui vuole risposte esaurienti. Ed è bellissimo, davvero, e incredibilmente lodevole, a volte però lo rende veramente, per usare una felice espressione toscana, un gatto attaccato ai coglioni.
Ieri notte alle ore 4.00 squilla il telefono della guardia.
-: "Che c'è?"
-: "Dottoressa, sono Mario. Volevo informarla che il paziente del letto 1 ha avuto un run di tachicardia , direi sopraventricolare ,a 140 battiti per minuto, con emodinamica stabile ed una pressione arteriosa rimasta comunque intorno ai 120 mmHg, normotermico e con un emogas di controllo i cui valori..."
-: "Mario, scusa. è rientrata da sola la tachicardia o il paziente è ancora a 140?"
-: "è ancora a 140"
-: "Arrivo."
quando arrivo al letto 1 , Mario è pronto con l'emogasanalisi: "ecco, vede è normale, lei che ne pensa?"
Io, che penso che ho appena aperto gli occhi per un tempo ridicolmente breve da quando li avevo chiusi, bofonchio:
:- "Ora vedo. Hai fatto un elettrocardiogramma?"
:- "ah, no, ora lo faccio."
:- "prima fagli un seloken"
:- "tutto insieme?"
:- "si, lo porti a 10"
:- "ma se ha un effetto troppo rapido e va in arresto?"
mi impongo di non sbroccargli subito.
:- "faglielo. se va in arresto vediamo."
:- "ah, no, ora lo faccio."
:- "prima fagli un seloken"
:- "tutto insieme?"
:- "si, lo porti a 10"
:- "ma se ha un effetto troppo rapido e va in arresto?"
mi impongo di non sbroccargli subito.
:- "faglielo. se va in arresto vediamo."
la fiala di seloken, in boli refratti, andasse mai in arresto, gli fa , tanto per citare un'altra espressione toscana, come il cazzo alle vecchie.
La frequenza cardiaca si sposta da 140 a 139 battiti per minuto.
:- "fagli 500 ml di soluzione fisiologica veloci e prepara una fiala di cordarone ."
:- "dottoressa, ma non sta fibrillando"
:- "fagli 500 ml di soluzione fisiologica veloci e prepara una fiala di cordarone ."
:- "dottoressa, ma non sta fibrillando"
no, non gli sbrocco. è giovane.
:- Mario, come fai a dire che non sta fibrillando a 140 di frequenza?
:- Mario, come fai a dire che non sta fibrillando a 140 di frequenza?
sventola il foglio che ha in mano
:- sull'elettrocardiogramma si vedono le P"
una cosa è certa: non capita.
:-"Dammi. Mario, a chi l'hai fatto 'st'elettrocardiogramma? guarda la frequenza cardiaca su questo foglio: sarà al massino 70 battiti al minuto, questo non è il suo."
:- sull'elettrocardiogramma si vedono le P"
una cosa è certa: non capita.
:-"Dammi. Mario, a chi l'hai fatto 'st'elettrocardiogramma? guarda la frequenza cardiaca su questo foglio: sarà al massino 70 battiti al minuto, questo non è il suo."
:- "ah. dice?"
:- "rifallo. ma dopo il cordarone"
il cordarone fa passare la frequenza cardiaca del signore da 139 a 138 battiti per minuto.
:- "rifallo. ma dopo il cordarone"
il cordarone fa passare la frequenza cardiaca del signore da 139 a 138 battiti per minuto.
A questo punto mi ricordo dei nostri valenti amici cardiologi e chiamo quello di guardia che è Marco.
Marco , palesemente, stava dormendo e non ha nessuna intenzione di preoccuparsi della cosa.
Gli espongo il caso.
Marco , palesemente, stava dormendo e non ha nessuna intenzione di preoccuparsi della cosa.
Gli espongo il caso.
:-"...e quindo ho fatto una fiala di seloken"
:-"brava"
:"eh, ma non ha funzionato. Ho fatto il cordarone."
:"perfetto."
:"non ha funzinato."
:"l'hai messo in infusione continua?"
:"si."
:"ah."
:"Pensavo: ma se faccio un po' di digitale?"
mi risponde con lo stesso tono che ha Giò quando gli chiedo consigli sull'arredamento del cesso.
:"Certo. ottima idea."
:"allora vado,poi ti richiamo"
:"certo"
:"Mario, carica una fiala di digitale e fagliela a boli."
:"dottoressa, ma non sarà troppo?"
No, non ce la posso fare: "MARIO, SO LE 4 DEL MATTINO, FAGLI STO CAZZO DE FARMACO!"
:-"brava"
:"eh, ma non ha funzionato. Ho fatto il cordarone."
:"perfetto."
:"non ha funzinato."
:"l'hai messo in infusione continua?"
:"si."
:"ah."
:"Pensavo: ma se faccio un po' di digitale?"
mi risponde con lo stesso tono che ha Giò quando gli chiedo consigli sull'arredamento del cesso.
:"Certo. ottima idea."
:"allora vado,poi ti richiamo"
:"certo"
:"Mario, carica una fiala di digitale e fagliela a boli."
:"dottoressa, ma non sarà troppo?"
No, non ce la posso fare: "MARIO, SO LE 4 DEL MATTINO, FAGLI STO CAZZO DE FARMACO!"
Il mio tono deve avergli dato un indizio del fatto che sarebbe stato meglio non approfondire la questione...
la digitale fa variare la frequanza cardiaca del paziente da 138 a 137 battiti.
la digitale fa variare la frequanza cardiaca del paziente da 138 a 137 battiti.
Richiamo il cardiologo.
:-" Marco?"
:-" si?"
:-" gli ho fatto la digitale"
:-" ah, brava."
:-" non ha sortito effetto. a questo punto non ho altre idee. Che faccio me ne vado a dormire?"
:-" si?"
:-" gli ho fatto la digitale"
:-" ah, brava."
:-" non ha sortito effetto. a questo punto non ho altre idee. Che faccio me ne vado a dormire?"
la sua risposta è immediata ed entusiasta
:-" ecco, sì, brava, vai a dormire, tanto ci sono 24 ore perchè i farmaci facciano effetto, vedrai che ora passa..."
:-"... ma dici davvero?"
:-"si, certo. Vai a letto."
click.
ci ho pensato un attimo e ho guardato Mario.
:-" Mario, il cardiologo ha detto di andare a letto. Se ci sono variazioni sullo stato clinico mi chiami."
:- "ma..."
:- "l'ha detto il cardiologo."
:-" ecco, sì, brava, vai a dormire, tanto ci sono 24 ore perchè i farmaci facciano effetto, vedrai che ora passa..."
:-"... ma dici davvero?"
:-"si, certo. Vai a letto."
click.
ci ho pensato un attimo e ho guardato Mario.
:-" Mario, il cardiologo ha detto di andare a letto. Se ci sono variazioni sullo stato clinico mi chiami."
:- "ma..."
:- "l'ha detto il cardiologo."
Alle 5 e mezzo la frequenza cardiaca è tornata normale.
Mario non mi ha chiamato per dirmelo.
Mario non mi ha chiamato per dirmelo.
venerdì 11 gennaio 2019
Questioni di lana felina
Mio padre mi compra delle bellissime canottiere lanafuori/cotonedentro, con maniche corte, scollo a V e merletto di cartongesso e devo dire che metterle mi dà una grande soddisfazione perchè sono veramente caldissime ed io ho la termoregolazione di un rettile.
A volte ho il sospetto che siano piuttosto diverse dalle collezioni di Victoria's secret e che non siano, in effetti, lo strumento più adatto per esaltare la mia femminilità. Colta quindi da tardivi scrupoli mi reco in negozi specializzati per aquistare dei capi che non inducano mio marito a fuggire se mi incontra in camera mentre mi metto il pigiama; ieri, per esempio, sono fiduciosamente entrata da Tezenis e ho cercato il reparto canottiere.
Tolti i modelli che avrebbero creato un immediato effetto cotechino ne è rimasto uno disponibile in due fantasie: fiori e leopardato.
Ho scartato subito i fiori per i quali ho un idiosincrasia grave ,dovuta probabilmente a traumi infantili rimossi, e mi sono seriamente fermata a considerare il leopardato per la prima volta in vita mia.
Insomma, ho pensato: magari a 42 anni una canottiera leopardata potrei pure azzardarla...nel dubbio ho scritto un messaggio a Gio:
"Tu come ti poni nei confronti del leopardato?"
la sua risposta è stata rapida e telegrafica:
"Solo se 4 zampe e ruggisce".
Forse dovrei riconsiderare i fiori.
A volte ho il sospetto che siano piuttosto diverse dalle collezioni di Victoria's secret e che non siano, in effetti, lo strumento più adatto per esaltare la mia femminilità. Colta quindi da tardivi scrupoli mi reco in negozi specializzati per aquistare dei capi che non inducano mio marito a fuggire se mi incontra in camera mentre mi metto il pigiama; ieri, per esempio, sono fiduciosamente entrata da Tezenis e ho cercato il reparto canottiere.
Tolti i modelli che avrebbero creato un immediato effetto cotechino ne è rimasto uno disponibile in due fantasie: fiori e leopardato.
Ho scartato subito i fiori per i quali ho un idiosincrasia grave ,dovuta probabilmente a traumi infantili rimossi, e mi sono seriamente fermata a considerare il leopardato per la prima volta in vita mia.
Insomma, ho pensato: magari a 42 anni una canottiera leopardata potrei pure azzardarla...nel dubbio ho scritto un messaggio a Gio:
"Tu come ti poni nei confronti del leopardato?"
la sua risposta è stata rapida e telegrafica:
"Solo se 4 zampe e ruggisce".
Forse dovrei riconsiderare i fiori.
venerdì 4 gennaio 2019
Dolore
Ieri sono stata chiamata per una partoanalgesia. Maria, al primo parto, giovane e sana, con una rottura delle membrane che stava in travaglio da 12 ore. Sono arrivata abbastanza incazzata per esserci dovuta andare io perchè in tutto l'ospedale c'era un casino, ma mentre facevo la procedura ci siamo messe a chiaccherare e lei era così simpatica e divertente, nonostante le contrazioni ogni due minuti scarsi, che alla fine ridevamo entrambe.
Dopo non finiva più di scusarsi.
Si scusava perchè aveva dolore e non era riuscito a non sopportarlo .
Continuava a dire: scusate! scusate, lo so che sono debole, ma non ce la faccio! scusate, non ci riesco a resistere ..."
l'ha detto due o tre volte poi l'ho fermata: "Maria, il dolore non è una colpa, è una sensazione su cui tu non hai nessun controllo. Smettila di scusarti!"
"Eh, lo so,ma dicono tutti che devo sopportarlo!"
Dopo non finiva più di scusarsi.
Si scusava perchè aveva dolore e non era riuscito a non sopportarlo .
Continuava a dire: scusate! scusate, lo so che sono debole, ma non ce la faccio! scusate, non ci riesco a resistere ..."
l'ha detto due o tre volte poi l'ho fermata: "Maria, il dolore non è una colpa, è una sensazione su cui tu non hai nessun controllo. Smettila di scusarti!"
"Eh, lo so,ma dicono tutti che devo sopportarlo!"
Qui in Toscana la sanità è ottima e molte cose funzionano in maniera esemplare, ma perfino qui esiste la mentalità, diffusa e diffusamente tramandata, per cui il dolore delle donne non vale come dolore, ma va sopportato.
Sembra quasi che il subirlo sia una specie di sacrificio necessario a trasformare una donna in madre, come se l'amore materno dovesse passare attraverso il dolore per esistere.
Si parla del parto come se fosse un processo controllabile, come se una donna potesse davvero decidere, con la sua forza di volontà, se fare un parto spontaneo veloce e indolore. Se il parto è difficile, se il travaglio è lungo e doloroso, se serve un taglio cesareo è in qualche modo colpa sua che non è riuscita a partorire.
Che non è una buona madre.
Questi messaggi subliminali vengono continuamente rimbalzati alle donne incinta, vengono in qualche modo fatti passare da una certa parte delle ostetriche, vengono spesso usati anche da noi medici per coprire mancanze nei nostri servizi.
Davvero vi chiedete perchè è così diffusa la depressione post-partum?
La verità è che voi non avete sul vostro parto più controllo di quanto ne abbiate sul vostro ciclo mestruale: ci sono donne che al primo giorno di ciclo si buttano col paracadute, altre che non riescono nemmeno ad alzarsi dal letto. Le seconde darebber qualcosa per essere le prime, ma non lo sono. Se il vostro ciclo dura 3 giorni con qualche macchiolina o ne dura 7 cambiando 3 assorbenti l'ora, non è in vostro potere deciderlo, se il vostro ciclo è regolare ogni 28 giorni spaccati o se vi vengono secondo un calendario casuale non è in vostro potere deciderlo.
Non avete controllo sulle vostre funzioni fisiologiche, anatomiche, ormonali e la vostra buona volontà non impedirà che vostro figlio rompa il sacco con un calcio a 37 settimane, o che il vostro bacino sia piccolo e inclinato in avanti, o che le vostre contrazioni non siano efficaci.
Il dolore è sempre lo stesso. è il processo di neurotrasmissione di un impulso.
Non cambia chi lo prova.
Non cambia perchè lo prova.
E sopratutto non è una colpa.
Maria ha partorito un bellissimo maschietto in 4 ore.
Il giorno dopo mi ha regalato un ciclamino, mi ha detto che non ce l'avrebbe fatta senza di me.
Vorrei che non far soffrire una donna non fosse considerato un atto fuori dal comune.
Sarebbe ora
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