venerdì 4 gennaio 2019

Dolore

Ieri sono stata chiamata per una partoanalgesia. Maria, al primo parto, giovane e sana, con  una rottura delle membrane che stava in travaglio da 12 ore. Sono arrivata abbastanza incazzata per esserci dovuta andare io perchè in tutto l'ospedale c'era un casino, ma mentre facevo la procedura ci siamo messe a chiaccherare e lei era così simpatica e divertente, nonostante le contrazioni ogni due minuti scarsi, che alla fine ridevamo entrambe.
Dopo non finiva più di scusarsi.
Si scusava perchè aveva dolore e non era riuscito a non sopportarlo .
Continuava a dire: scusate! scusate, lo so che sono debole, ma non ce la faccio! scusate, non ci riesco a resistere ..."
l'ha detto due o tre volte poi l'ho fermata:  "Maria, il dolore non è una colpa,  è una sensazione su cui tu non hai nessun controllo. Smettila di scusarti!"
"Eh, lo so,ma dicono tutti che devo sopportarlo!"

Qui in Toscana la sanità è ottima e molte cose funzionano in maniera esemplare, ma perfino qui esiste la mentalità, diffusa e diffusamente tramandata, per cui il dolore delle donne non vale come dolore, ma va sopportato.
Sembra quasi che il subirlo sia una specie di sacrificio necessario a trasformare una donna in madre, come se l'amore materno dovesse passare attraverso il dolore per esistere.

Si parla del parto come se fosse un processo controllabile, come se una donna potesse davvero decidere, con la sua forza di volontà, se fare un parto spontaneo veloce e indolore. Se il parto è difficile, se il travaglio è lungo e doloroso, se serve un taglio cesareo è in qualche modo colpa sua che non è riuscita a partorire. 
Che non è una buona madre.
Questi messaggi subliminali vengono continuamente rimbalzati alle donne incinta, vengono in qualche modo fatti passare da una certa parte delle ostetriche, vengono spesso usati anche da noi medici per coprire mancanze nei nostri servizi.
Davvero vi chiedete perchè è così diffusa la depressione post-partum?

La verità è che voi non avete sul vostro parto più controllo di quanto ne abbiate sul vostro ciclo mestruale: ci sono donne che al primo giorno di ciclo si buttano col paracadute, altre che non riescono nemmeno ad alzarsi dal letto. Le seconde darebber qualcosa per essere le prime, ma non lo sono. Se il vostro ciclo dura 3 giorni con qualche macchiolina o ne dura 7 cambiando 3 assorbenti l'ora, non è in vostro potere deciderlo, se il vostro ciclo è regolare ogni 28 giorni spaccati o se vi vengono secondo un calendario casuale non è in vostro potere deciderlo.
Non avete controllo sulle vostre funzioni fisiologiche, anatomiche, ormonali e la vostra buona volontà non impedirà che vostro figlio rompa il sacco con un calcio a 37 settimane, o che il vostro bacino sia piccolo e inclinato in avanti, o che le vostre contrazioni non siano efficaci. 

Il dolore è sempre lo stesso. è il processo di neurotrasmissione di un impulso.
Non cambia chi lo prova.
Non cambia perchè lo prova.

E sopratutto non è una colpa.

Maria ha partorito un bellissimo maschietto in 4 ore.
Il giorno dopo mi ha regalato un ciclamino, mi ha detto che non ce l'avrebbe fatta senza di me.
Vorrei che non far soffrire una donna non fosse considerato un atto fuori dal comune. 
Sarebbe ora

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