A volte capitano cose che ti fanno pensare al significato della vita;
cioè, in realtà nel mio lavoro capitano praticamente sempre, però di solito è prima della puasa caffè, o mentre l'ortopedico sta martellando il femore quindi lasci perdere. Invece ieri avevo già preso il caffè ed ero in terapia intensiva e mi stavo preparando ad una di quelle telefonate che speri sempre di non dover fare.
Ho fatto un bel respiro, ho composto il umero e dopo due squilli mi ha risposto una voce di donna
" Pronto? Parlo con la figlia del signor Rossi?"
un attimo di pausa "Si. Chi è?"
"Buongiorno, signora, sono la dottoressa Propofol dall'ospedale. La chiamo per darle una brutta notizia: suo padre ha avuto un incidente molto grave, lo hanno portato qui da noi, ma nonostante abbiamo fatto tutto il possibile è morto stamattina"
dall'altra parte della cornetta c'è stato un silenzio profondissimo.
Poi un lungo respiro.
Poi di nuovo la voce, neutra, senza nessuna inflessione: "Dottoressa, sono vent'anni che aspetto questo momento. Grazie."
ed io sono rimasta in silenzio col telefono in mano.
Perchè con tutta la buona volontà non puoi rispondere: prego.
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